9 ottobre 1982. Un commando di terroristi di origine palestinese compie un sanguinoso attentato alla Sinagoga di Roma in un giorno di festa per la comunità ebraica. L’attentato viene uccide un bambino di due anni, Stefano Gaj Taché. I feriti sono circa 40, alcuni gravi. A più di quaranta anni dall’attentato, lo scrittore Giancarlo De Cataldo racconta la vicenda interrogando i testimoni dell’attentato terroristico – tra loro la madre di Stefano – e cercando di ricostruire le indagini e il processo giudiziario che portarono alla condanna in contumacia, nel 1991, di un solo terrorista del commando. Un atto terroristico del quale non si conoscono tutti i responsabili e per il quale è stato riaperto un fascicolo di indagine nel 2020.
Il contesto storico
Il 1982 è un anno molto particolare per la storia italiana e internazionale. Il nostro paese, già colpito dal terrorismo interno, apre al dialogo con i palestinesi accogliendo la prima storica visita del leader Yasser Arafat a Roma. Ma la comunità ebraica, già vittima di una diffusa ostilità causata dall’invasione del Libano da parte di Israele accaduta nel giugno di quello stesso anno, si sente isolata. In questo clima di tensione e allo stesso tempo di sottovalutazione degli allarmi, l’attentato alla Sinagoga del 9 ottobre 1982 ha un effetto devastante.

Il documentario
Il documentario prodotto dalla Golem di David Parenzo e Shulim Vogelman in collaborazione con Rai Documentari ricostruisce una delle pagine più dolorose e ricche di interrogativi della storia recente italiana, che rappresenta ancora oggi una ferita aperta per la comunità ebraica e la città di Roma. L’accurata ricostruzione storica della vicenda s’intreccia con un racconto umano coinvolgente, che Giancarlo De Cataldo e il regista Paolo Borraccetti hanno saputo narrare con rara maestria, impreziosito nel finale da un brano inedito del maestro Ennio Morricone, donato alla madre del piccolo Stefano in seguito all’attentato e arrangiato e suonato dal maestro Piovani, autore di tutte le musiche del film.
La missione
Il documentario restituisce alla memoria condivisa del nostro paese un evento nella sua totalità. Non si tratta di un lutto famigliare interno alla comunità ebraica, ma di un attacco all’Italia. Il Presidente Mattarella, il giorno del suo insediamento ricordò tra le vittime italiane del terrorismo internazionale Stefano Gaj Taché. Grazie a gesti come questo, possiamo ricordare l’attentato alla sinagoga del 9 ottobre 1982 come una ferita nazionale.