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50 giorni di cinema Firenze

Florence Queer Festival 2023: l’attivismo è audiovisivo!

C'è un NUOVO QUEER in città: dal 18 al 22 ottobre al Cinema La compagnia di Firenze

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Dopo 20 anni, la storica e fondamentale visionaria rassegna fiorentina Queer, giunge ad un importante giro di boa. Nata dal sogno di esponenti della comunità queer Ireos appassionati di cinema, ipnotizzati dall’unicum che il Festival di Torino è riuscito a mettere in piedi, il Florence Queer Festival 2023 ha conquistato, anno dopo anno, il tempo, lo spazio, il territorio di una militanza visiva, partecipativa, fino a diventare uno dei più seguiti all’interno della scena fiorentina ed una delle più importanti rassegne LGBT+ italiane.

Suo nucleo costitutivo è Ireos, Comunità Queer Auto-gestita, Associazione di volontariato attiva da 25 anni sui temi della cultura, della salute e del benessere della comunità LGBTQIA+ fiorentina e toscana. Il Florence Queer Festival 2023 ne è la naturale estensione.

Il festival è all’interno della 50 giorni di cinema a Firenze.

Edizione 2023 del Florence Queer Festival: giro di boa

Chiacchieriamo con Barbara Caponi e Giacomo Brotto, che prendono le redini della direzione dopo l’ingresso nell’organizzazione del Festival lo scorso anno, proiettando verso il futuro lo sguardo, consapevoli che la comunità Queer è in costante evoluzione. Vi è l’urgenza di rappresentare la contemporaneità non solo per la comunità LGBTQIA+ ma anche per gli alleati e i curiosi che si affacciano a questo universo.

Il Florence Queer Festival è un richiamo alla consapevolezza, uno strumento per ragionare insieme sul nostro tempo. Al centro, la rivalutazione della sala cinematografica, il suo potere collettivo. Oggi, per i prodotti audiovisivi Queer, relegati un tempo nella fruizione e condivisione soltanto a rassegne e festival di nicchia, lo streaming e le piattaforme ne hanno rilasciato la visibilità, il consumo, rendendolo più personale, più mobile attraverso lo smartphone.

La sala cinematografica deve perciò attrarre il suo pubblico con vari assi nella manica, sotto la lente comune della condivisione:

Perché non portare sullo schermo di un festival Queer anche la serie tv? Perché non trasformare la sala cinematografica in una sala giochi per adulti, in uno spazio prole, in un luogo di convivialità del sabato sera?

L’edizione 2023  rafforza la cittadinanza attiva in un programma  intersezionale, consapevole che le tematiche si sovrappongono, si mescolano. Che è necessario realizzare percorsi di consapevolezza: la selezione, di conseguenza, non guarda esclusivamente alla qualità di un prodotto, alla fama di un regista, ma si lascia ispirare da una riflessione sul messaggio che quell’audiovisivo porta, quanto sia rappresentativo della contemporaneità, quanto riesca a costruire relazioni.

Dare visibilità a un tema, a delle soggettività che resterebbero nascoste. Concretizzare la realtà del territorio in una battaglia comune: equità di trattamento, pari opportunità di lavoro, di benessere, di indipendenza, di autodeterminazione. Le lotte della comunità Queer ed LGBT+ si intersecano con quelle delle donne, dei migranti, di chi viene emarginato, ghettizzato. Diventa quindi grande la sfida nell’occhio che cerca di rappresentare, testimoniare, raccontare nel programma:

  • Concorso lungometraggi
  • Concorso cortometraggi, Premio Videoqueer
  • Premio Pride, assegnato agli audiovisivi che meglio hanno saputo raccontare le tematiche legate all’attivismo, all’orgoglio e alla visibilità.
  • Concorso Queer Animation: unicum del Florence Queer Festival. Nessun altra rassegna queer italiana esplora il mondo LGBTQIA+ attraverso il formato breve del cortometraggio d’animazione. Ideato insieme a TheSign – Comics & Arts Academy di Firenze.
  • Premio Speciale: Best Storyteller Award conferito a Peter Nickowitz e Billy Porter. Verrà consegnato nella masterclass “Writing Queer”, alla presenza di Peter Nickowitz. In collaborazione con NYU Florence.

L’inaugurazione, mercoledì 18 ottobre, non poteva non omaggiare quella che è stata anche una grande combattente: Michela Murgia. La performance musicale di Letizia Fuochi porterà in scena un estratto di “Sa Sposa”, spettacolo di Teresa Porcella. Parole e musica saranno l’abbraccio  collettivo del Festival ad una donna ed una scrittrice trasversale.

Per il concorso lungometraggi, alla presenza del regista Bill Oliver e del co-sceneggiatore Peter Nickowitz, la direzione è orgogliosa di aver portato al Festival grazie a NYU Florence, in première nazionaleOur Son: storia di una coppia omogenitoriale prossima alla separazione, in una riflessione allargata alle dinamiche familiari e sociali della omogenitorialità.

Bellezza, addio di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese farà rivivere il poeta Dario Bellezza attraverso le voci di chi lo ha conosciuto. Tra biografia e racconto della Roma del Novecento cupa ma generosa, humus imprescindibile alla linfa della produzione e dell’esistenza dell’indimenticabile poeta, scrittore, drammaturgo, curatore e direttore editoriale.

Nel Concorso Premio Pride, Luki, cortometraggio scritto e diretto da Marta Bencich, omaggia  Luki Massa, una delle prime attiviste lesbiche in Italia e artista a 360°. Un viaggio nella sua infanzia campana, tra Napoli e Baia, e nella formazione ordinaria della straordinarietà di uno spirito libero.

Porno d’autore: nella volontà di mostrare un altro tipo di pornografia, Barbara Caponi e Giacomo Brotto già dallo scorso anno hanno collaborato attivamente con Erika Lust film, piattaforma di film pornografici fondata da Erika Lust, cineasta erotica indipendente, che realizza cinema per adulti sex positive attraverso personaggi e scenari sessuali realistici nei quali il pubblico possa identificarsi.

Superare gli stereotipi di genere del porno mainstream prodotto in serie, offrire un’alternativa più cinematografica alla sua fruizione.

Pornomelancholia di Manuel Abramovich è un caso emblematico delle contraddizioni dell’industria del porno, di come sia sempre necessario rispettare il consenso degli attori nelle dinamiche del set. Il film verrà ragionato insieme al pubblico dal collettivo transfemminista di sex workers, ex sexworkers e alleat3 attivist3 Ombre Rosse.

Il consenso è la parola chiave che guida anche la matinée con le scuole del 19 ottobre, novità introdotta da Barbara Caponi e Giacomo Brotto: portare la sex education che già i professionisti di Ireos Scuola fanno nelle scuole, al Festival, nella educazione alle differenze. È solo uno stupido autobus, episodio della seconda stagione Netflix di Sex Education,  l’oggetto dell’incontro con gli studenti: come metabolizzare e reagire ad una molestia che la protagonista subisce nell’autobus che la porta a scuola.

I PANEL rappresentano un altro importante tassello di questa edizione: pensati soprattutto per coinvolgere il pubblico nei percorsi della rappresentazione Queer.

In collaborazione con CinematograFica che promuove la sensibilizzazione sulle tematiche di genere e il contrasto alla violenza, privilegiando produzioni indipendenti, opere di registe donne e minoranze, si parlerà del fenomeno cinematografico del momento: BARBIE di Greta Gerwig, nel ribaltamento degli stereotipi da sempre associati alla bambola più famosa del mondo.

Così come La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, pellicola altamente divisiva. Come affrontarne l’eredità 10 anni dopo la sua uscita e la Palma d’Oro? Ne parleranno la giornalista Chiara Zanini e l’artista Percy Bertolini.

Xavier Dolan il regalo di questa edizione

Barbara Caponi e Giacomo Brotto hanno avuto lungimiranza nell’intercettare ciò che nessuno aveva ancora intercettato, insieme, come loro stessi ammettono, ad un pizzico di fortuna. Nell’ottica di portare la serialità al cinema, di dare a chi viene ad un Festival una nuova esperienza, di ampliare in questo modo lo spazio della socialità, il pubblico del Florence Queer Festival assisterà in anteprima nazionale e in proiezione 4K ai primi due episodi di The night logan woke up, serie ideata e realizzata da Xavier Dolan. Creatura da lui prodotta, diretta, co-sceneggiata, co-montata e interpreta assieme ad un cast eccezionale, è ispirata allo spettacolo teatrale scritto da Michel Marc Bouchard.

Il thriller psicologico segue la vicenda di tre amici e le loro esistenze smembrate dopo un terribile segreto custodito per oltre 30 anni, col quale saranno necessariamente costretti a fare i conti. In collaborazione con STUDIOCANAL e NYU Florence. La clamorosa e speriamo solo istintiva dichiarazione del talentuoso enfant prodige di smettere di fare cinema non può non attrarre i suoi estimatori nel guardare il suo ultimo (?)  lavoro.

Brotherhood pellicola del 2009 di Nicolo Donato, vincitore della IV edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, chiude il cerchio del Florence Queer Festival. Un film ai più sconosciuto o quasi dimenticato, ma estremamente attuale.

Ai direttori del festival e a tutto il prezioso ed instancabile staff dei volontari da 20 anni suo corpo e anima, è apparso essenziale riportare questo film all’attenzione del pubblico, per ricordarci quanto sia estremamente pericoloso l’incitamento all’odio. Ora più che mai, di fronte ai vari conflitti a dir poco incendiari, che stanno flagellando tanta umanità.

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Florence Queer Festival 2023