Giornata Mondiale della Salute Mentale: 5 titoli sull’argomento
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, proponiamo una miniguida di 5 titoli, tra film e serie tv, che trattano questo tema in modi diversi, ma efficaci.
Il 10 ottobre è la data della Giornata Mondiale della salute mentale. La lista di titoli cinematografici che affrontano l’argomento sarebbe infinita, e questa non è altro che una minima selezione, che ha però il fine di venire incontro alla sensibilità di ogni genere ed età.
Giornata Mondiale della salute mentale: 5 titoli da vedere
1) Qualcuno voló sul nido del cuculo (1975)
Tratto dal romanzo di Ken Kesey del 1962, il film di regia di Miloš Forman ha vinto, per dirne qualcuno, cinque premi Oscar, sei Golden Globe e due David di Donatello. Il protagonista è Randle Patrick McMurphy (Jack Nicholson), un pregiudicato che si fa internare in un manicomio pensando di sfuggire ad una sorte peggiore. Il suo animo ribelle porta i ricoverati a protestare contro le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere, privati a tutti gli effetti delle loro libertà. Ovviamente il personale dell’ospedale psichiatrico non apprezza il comportamento di McMurphy, e non passa molto tempo perché si guadagni l’odio di medici e infermieri. Una storia commovente, che ci fa riflettere su come, alla fine, sia difficile definire un confine tra follia e normalità.
2) Mental (2020)
Questa serie poco conosciuta è stata prodotta per RaiPlay da Simona Ercolani, con la sceneggiatura di Laura Grimaldi e Pietro Seghetti e diretta da Michele Vannucci. La storia percorre in otto episodi da poco più di 20 minuti le disavventure di quattro adolescenti in cura presso un ospedale psichiatrico. La sceneggiatura è stata scritta con la consulenza scientifica della dottoressa Paola De Rose dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, e forse proprio per questo presenta grande realismo pur essendo, ovviamente, romanzata. Riguardo al disagio psicofisico dei ragazzi non abbiamo subito una spiegazione. Lo spettatore affronta il percorso di elaborazione assieme ai personaggi. La fame di libertà, di ribellione, di emozioni forti e la difficoltà a raggiungere una pace interiore senza cadere nel baratro. Mental è una terapia.
3) La pazza gioia (2016)
La sceneggiatura di Paolo Virzìe Francesca Archibugi è un inno alla bellezza, all’amore e al diritto di essere felici. Il film, vincitore di cinque David di Donatello e cinque Nastri d’Argento, ha come protagoniste Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti). Le due sono ospiti di un centro di recupero per donne affette da instabilità mentali, dove pur essendo molto diverse, impareranno a conoscersi. Entrambe si devono scontrare con un passato difficile e alla fine un’inaspettata amicizia le porterà a fuggire dalla struttura per cercare un po’ di leggerezza. La pazza gioia si fa voce di emarginati e incompresi, di chi si sforza a tendere le braccia, ma questa felicità non riesce a raggiungerla.
Questa serie tv di Francesco Bruni disponibile su Netflix, è tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, vincitore del premioStrega Giovani 2020. La storia inizia con Daniele (Federico Cesari), un ragazzo di vent’anni che dopo una crisi psicotica si risveglia in un reparto psichiatrico. I sette giorni che Daniele trascorre al TSO coincidono con i sette episodi, in cui la vita del protagonista si trova ad incrociarsi con quelle dei suoi compagni di ricovero e del personale dell’ospedale. Si tratta dell’amara descrizione di quella che dapprima appare come una condanna, ma che poco a poco si trasforma in un cammino di crescita formativa.
Il film statunitense diretto da James Mangold vincitore di un premio Oscar, un Golden Globe e un SAG Awards, è l’adattamento cinematografico del libro La ragazza interrotta, di Susanna Kaysen. L’attrice che nella storia interpreta Susanna è Winona Ryder. Dopo aver tentato il suicidio, entra in una clinica psichiatrica per le “ragazze interrotte”, ossia affette da patologie che deviano la loro personalità. In clinica conosce Lisa (Angelina Jolie) e altre pazienti con cui stringe una forte amicizia imparando a conviverci, malgrado le nevrosi. La storia è un’autobiografia della Keysen, affetta da un disturbo borderline di personalità. Un dipinto realistico dei manicomi negli anni Sessanta, più simili a prigioni che a luoghi di cura, ma anche il dramma di una giovane età difficile.
Questa brevissima guida non è che un timido tentativo di sensibilizzazione. La salute mentale è un tema tanto importante quanto delicato da trattare, ma per fortuna questa magica macchina che è il cinema ci viene in soccorso, descrivendo l’indescrivibile, anche là dove le parole non arrivano.
10 ottobre. Giornata Internazionale della salute mentale.
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