‘A dog under a bridge’ di Tang Lihao: quando un cane ti “guida” nel mondo

A dog under a bridge è il cortometraggio di Tang Lihao presentato alla terza edizione del FánHuā Chinese Film Festival.

12 minuti per criticare la società e gli esseri umani. In modo divertente e… animato.

La trama di A dog under a bridge

In modo umoristico, il film è presentato dal punto di vista del “cane” per rappresentare la rassegnazione di “me” nel vedere i conflitti tra gli esseri umani e la vita. (Fonte: First Film)

La recensione

Un’animazione molto semplice che non presta attenzione ai dettagli o alla qualità delle immagini è quella che caratterizza il cortometraggio A dog under a bridge.

Ma è un’animazione abbastanza efficace per raccontare quella che è la società di oggi. Al regista Tang Lihao bastano pochi minuti per far addentrare lo spettatore in un mondo identico a quello reale. Il protagonista è un cane, non ben definito, che racconta in prima persona una storia che lo coinvolge in quanto essere vivente di una società nella quale sembra che tutto stia cambiando. E non in meglio. I suoi commenti, spesso sarcastici, inducono lo spettatore a riflettere non tanto su ciò che si vede, ma su ciò che ci circonda.

Diventa, infatti, normale che un cane riesca a parlare, comportarsi come un essere umano, pensare e agire in base alla situazione. Un mondo al contrario, dove un cane è più essere umano di un essere umano stesso.

Un giudizio amaro

Quello che emerge da questo breve, ma riuscito cortometraggio, è dunque una forte critica alla realtà e alla contemporaneità. Emblematici, a tal proposito, i dialoghi che il “protagonista” ha con alcuni personaggi. Dall’uomo sulla panchina, l’unico che parla con il cane, alla coppia finale che si sorprende di vederlo comportarsi come un essere umano.

Al di là delle dinamiche, è interessante riflettere su ciò che emerge dalle parole (e dai pensieri) dei personaggi, ognuno rappresentativo di un certo target, ma tutti comunque accomunati dallo stesso disagio e disastro generazionale e contemporaneo.

Si deve vivere il presente.

Una critica, ma anche un invito, quello di A dog under a bridge a cercare, almeno, di cambiare prospettiva.

Il trailer di A dog under a bridge

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli