'FORTAPÀSC' (2009), diretto Marco Risi, è il racconto drammatico e avvincente degli ultimi mesi di vita del giornalista napoletano Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel 1985. Circondato da criminali, politici corrotti, carabinieri impotenti, Siani, interpretato da Libero de Rienzo, decide da che parte stare, senza scendere a compromessi.
Fortapàsc, film del 2009, diretto da Marco Risi, racconta gli ultimi mesi di vita del giornalista napoletano Giancarlo Siani assassinato dalla camorra nel 1985. Il film è stato distribuito dalla 01 Distribution il 27 Marzo 2009, ed è disponibile su RaiPlay.
Tra gli interpreti, Libero de Rienzo, nei panni del protagonista, Michele Riondino, Ennio Fantastichini, Ernesto Mahieux, Daniele Pecci, Valentina Lodovini, Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo. Il film è tratto da Mehari, un cortometraggio realizzato nel 1999 da Gianfranco De Rosa, poi produttore esecutivo del film.
Fortàpasc vince numerosi premi ai festival nazionali ed internazionali, tra i quali: migliore fotografia, migliore colonna sonora e migliore manifesto al Ciak D’Oro del 2009. Migliore sceneggiatura cinematografica al ventottesimo Premio Internazionale Sergio Amidei; miglior film, migliore attore protagonista, all’Invisible Film Fest; migliore regia al Globo d’Oro 2010.
Di cosa parla il film
Nel 1985 Giancarlo Siani viene ucciso con dieci colpi di pistola all’età di 26 anni. Assassinato sotto casa, nel quartiere napoletano dell’Arenella, a bordo della sua Citroen Mehari verde. Prima del tragico epilogo, lo seguiamo mentre lavora come giornalista al ‘Mattino’, o meglio, come praticante abusivo con il sogno di un contratto giornalistico.
Indaga, cerca, trova e scrive. Appassionato al suo lavoro, e sempre in cerca di verità, si muove tra Napoli e Torre Annunziata, devastata dal terremoto e frequentata dagli scagnozzi armati di Valentino Gionta, boss del luogo. Costruita attorno a camorristi, politici corrotti, magistrati e carabinieri impotenti. Le inchieste di Siani, la sua penna coraggiosa e pungente, lo rendono scomodo e pericoloso. Un avversario da eliminare. Una voce da mettere a tacere per sempre.
Inizio e fine
Il film si apre con la fine. Il protagonista, a bordo della sua auto, ci rivela che da lì a poco sarà ucciso. Una veduta panoramica ci mostra Napoli, notturna e buia. Dal generale passiamo poi al particolare, a Siani che è al volante della sua auto, mentre ascolta alla radio ‘Ogni volta’ di Vasco Rossi. Proprio quella notte, sarebbe dovuto andare al concerto del cantante insieme alla sua ragazza. Un grande evento come cornice di un amore. Ma le cose andarono diversamente. ‘Ogni volta’ diventa la colonna sonora di un omicidio, il suo.
Fortàpasc Giancarlo Siani
Napoli 1985
Camorra, armi, ed eroina. Diego Armando Maradona in televisione. Compleanni e sparatorie. Cemento e mare. Sogni e incubi. Bellezza e orrore. Contraddizioni radicate nel luogo.
Inizia il lungo flashback del protagonista. Siani è su una scogliera, non riesce a buttarsi, ha paura. Il mare, cristallino e profondo lo attira e spaventa al tempo stesso. Una soggettiva ‘impossibile’ lo inquadra dal basso. É il mare stesso a guardarlo, in attesa del lancio: si tuffa.
Altra soggettiva simile, manca poco alla fine. Il boss Nuvoletta sta cercando di incastrare Gionta, trova un alleato, qualcuno pronto a tradire il proprio comandante: Ferrara. Questo possibile infame viene però ucciso in mezzo alla strada da un membro del suo clan. Vediamo il carnefice attraverso una soggettiva impossibile: la soggettiva del cadavere: Ferrara, morto, osserva il suo assassino.
La speranza, la passione, e il coraggio della prima soggettiva si traduce in morte e in violenza nella seconda.
Fortàpasc
Sangue e lenzuola bianchi
Agguato al clan Gionta. Bar della piazza. Televisore acceso su Maradona. la voce del cronista della partita rimbomba per la strada. Da un pullman scende un gruppo di criminali. Iniziano a sparare a raffica. Volano proiettili ovunque. Un inseguimento che non risparmia nessuno, tutti colpevoli. Il sangue sgorga dalle strade. Il crescendo della partita coincide con l’aumento della violenza. L’attesissimo gol del campione culmina con la morte del giovane Ciro, che dopo una lunga corsa verso la salvezza, viene raggiunto ed ucciso.
Lenzuoli bianchi vengono stesi sui corpi senza vita a coprire l’orrore, ciò che è diventato inguardabile. Il candore del bianco, in contrasto con il rosso vivo del sangue. Siani: ‘Mi sono sempre chiesto da dove vengono i lenzuoli che coprono i cadaveri, chi li porta? i carabinieri, le ambulanze, oppure qualche mano gentile dalle case. E poi? Che fine fanno? ‘.
Tu non hai paura?
Dopo la tragica carneficina, osserviamo il protagonista dal punto di vista del fratello. Siani siede sul divano, guarda la televisione. Il fratello chiede della sparatoria e gli domanda: ‘Tu non hai paura?‘. La particolarità della scena risiede nella mancanza del controcampo del fratello. Scrutiamo soltanto Giancarlo, in una sorta di intervista, come interpellato da noi spettatori. Da quella domanda scaturisce un presagio, un conto alla rovescia, una macchia di sangue.
Ben presto sarà lui stesso un corpo senza vita fotografato dai giornalisti. Il mezzo fotografico rivela ogni cosa. Immagini che penetrano nella memoria.
Giornalista Giornalista
Ci avviciniamo alla notte dell’omicidio, lo spettatore è consapevole, sa che questa volta, sotto quel lenzuolo bianco ci troverà proprio il protagonista. La musica di Vasco rende il momento più triste, doloroso, bastardo. Assassinato perché ‘Giornalista, Giornalista’. Un professionista che espone i fatti, informa il popolo, cerca la verità senza scendere a compromessi. Accesso dalla passione e da un senso di giustizia, Siani decide da che parte stare, e permette a tutti coloro che leggono i suoi articoli di fare lo stesso.
FORTAPÀSC
Anno: 2008
Durata: 108
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: Drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Marco Risi
Data di uscita: 27-March-2009
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