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15. Genova Film Festival: Cinema di testimonianza ed eroi del nostro tempo

15. Genova Film Festival: ” Black Block”, “The summit” dei giornalisti Franco Fracassi e Massimo Lauria e “Pino Masciari – Storia di un imprenditore calabrese” di Alessandro Marinelli

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La prima pagina del catalogo del festival contiene un unico messaggio lapidario che cita L’odio di Mathieu Kassovitz: “È la storia di una società che precipita e che, mentre sta precipitando, si ripete per farsi coraggio: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”. Nelle stesse ore in cui un assurdo provvedimento tuona l’abolizione della Film commission e del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, possiamo ben immaginare le difficoltà che anche qui in Liguria hanno attanagliato gli organizzatori del Genova Film Festival. Ma a dispetto di tutto, vista la selezione delle opere proposte e la mirabile concentrazione di idee e persone presenti all’evento, non esitiamo a definire questa quindicesima edizione esemplare di un modo eccellente di promuovere cultura, quanto mai necessario oggi in Italia. Suona a tal proposito perfetta la frase del principale produttore spagnolo indie Lluis Minarro, ospite del festival: “Del cinema come arte mi interessa tutto ciò che smuove le coscienze, che diventa strumento di critica, di contrasto, che esprima una visione della cosa, della vita.

In contemporanea all’attesa sentenza della Cassazione sui deprecabili fatti del 2001, il pubblico del Genova Film Festival ha potuto rivedere Black Block (2011), per riascoltare i racconti di alcune vittime della violenza fisica e psicologica perpetrata prima alla scuola Diaz e poi alla caserma di Bolzaneto, raccolti da Carlo A. Bachschmidt, consulente tecnico responsabile del Genoa Legal Forum per l’analisi e l’archiviazione di quel materiale fotografico e video, senza il quale non si sarebbe probabilmente potuto far chiarezza sull’accaduto di quei giorni famigerati.

Posti esauriti per l’anteprima di The summit (2011), a cui sono stati presenti anche il padre e la madre di Carlo Giuliani. L’imperdibile inchiesta filmata dai giornalisti Franco Fracassi e Massimo Lauria sarà distribuita nelle sale cinematografiche ad autunno ed è un documento eccezionale sul G8 di Genova, anche perché ne spiega gli avvenimenti partendo dal vertice dell’Organizzazione mondiale per il commercio a Seattle e alla luce di ciò che accadde nei summit di Nizza, Praga, Napoli e Goteborg. Scandito dall’audio di incredibili conversazioni telefoniche con la polizia e dalle assurde immagini di distruzione e di violenza ai danni della città ligure e contro persone inermi, The summit raccoglie le testimonianze dei medici, del sindacato di polizia, dei fotoreporter e di chi oltre alle botte ha rischiato di essere condannato ingiustamente a 15 anni di carcere per aver introdotto all’interno della Diaz due molotov, risultate poi false prove architettate ad arte. Frutto del lavoro di più di 50 persone, l’opera firmata da Fracassi e Lauria denuncia i meccanismi nazionali e internazionali che portarono a quella che Amnesty International ha definito “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese Occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Con il documentario Pino Masciari – Storia di un imprenditore calabrese (2012), ci spostiamo a sud del nostro Paese e focalizziamo l’attenzione sull’importante testimonianza di coraggio offerta dal titolare di un’azienda con oltre 100 dipendenti e un fatturato sempre in crescita. Una colonna sonora inquietante e scure immagini silvestri ci introducono nel tunnel in cui precipita il protagonista della vicenda nel momento in cui rifiuta di pagare il pizzo alla ‘ndrangheta e denuncia i suoi estorsori. Le minacce dell’organizzazione criminale lo portano a sottoporsi, con la moglie e i due figli, allo Speciale Programma di Protezione del Ministero dell’Interno, che di fatto, dal 1997, lo esilierà dalla propria terra. Il regista Alessandro Marinelli documenta l’odissea di questa famiglia costretta per anni a nascondersi senza nemmeno poter ricevere una cartolina di auguri a Natale, fino all’importante incontro con l’associazione Libera, che ha deciso di sostenere Pino Masciari, e alla successiva costituzione dell’associazione Amici di Pino Masciari, che è in rete con l’interessante blog www.pinomasciari.org. La famiglia Masciari ha presenziato la proiezione del Genova Film Festival, dove l’imprenditore, che ha fatto arrestare 41 criminali, è stato premiato dal Comune ligure con il Grifo d’Argento. Oltre alla visione del documentario, possiamo consigliare la lettura di Organizzare il coraggio, scritto da Pino e Marisa Masciari.

Lady L. Hawke

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