Distribuito nel 2020 direttamente in versione video on demand, da qualche giorno è disponibile anche su RaiPlay l’horror del regista ucraino Stanislav Kapralov, Let it snow. Uno slasher natalizio, ambientato tra le vette innevate della Georgia, dalle premesse interessanti ma dallo svolgimento spesso confusionario e derivativo.
Let It Snow : la trama
Gli americani Mia (Ivanna Sakhno di Ahsoka) e Max (Alex Hafner) sono in Georgia per praticare snowboard estremo. La loro meta è il temibile Black Ridge, una cresta montuosa nota a turisti e appassionati anche per i numerosi incidenti di cui è stata teatro. Ignorando gli avvertimenti dell’inquietante receptionist del Giorgia Ski Hotel (Tina Dalakishvilii) i due partono alla volta della vetta. Quello che non sanno, però, è che qualcuno sta facendo piazza pulita degli sventurati snowboarder che si avventurano fin lassù. Qualcuno mosso, forse, da un distorto e sadico senso di vendetta.
Slasher ad alta quota
Non è certo un filone poco prolifico quello degli horror a tema natalizio. Un insieme di film spesso eterogenei, tanto per soggetto quanto per qualità, ma accomunati dal medesimo intento: demolire, in maniera sistematica, un immaginario ben consolidato attraverso i modi e i tempi di un genere a questo apparentemente antitetico.
Non sarà sembrata una brutta idea, allora, al giovane regista Stanislav Kapralov trasportare tra le suggestive vette della Georgia nientemeno che un sottogenere iconico come lo slasher. L’intuizione di un film come Let it Snow, infatti, sta tutta qui: nel prendere l’ennesima storia di serial killer e farne un survival horror ad alta quota.
Una buona idea non sempre basta
Un’intuizione, quella del regista, tutt’altro che deprecabile. Si accompagna però – e qui sta il problema – al desiderio del film di voler essere anche qualcos’altro. Rimane indeciso se abbracciare in purezza la storia del maniaco sanguinario e delle sue vittime o se sconfinare, immotivatamente, in un’estetica legata a doppio filo al soprannaturale, tra citazioni gratuite (Shining), false piste e inciampi involontari.
Quello che ne consegue è un’opera a tratti confusionaria, che cambia più volte direzione solo per poi adagiarsi in schemi risaputi e prevedibili. È così che Let it Snow finisce col contrapporre all’efficacia delle sue premesse una sceneggiatura imperfetta e disomogenea, fatta di inseguimenti ridondanti, buchi di trama e flashback insistenti. Quasi un riempitivo per far immedesimare, tardivamente, lo spettatore con i suoi sfortunati protagonisti.
Let It Snow : un’occasione mancata
Tra assassini in motoslitta e final girl dure a morire si va così ad annacquare una vicenda che avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un piccolo classico del genere. Perché l’esordiente Kapralov sa come girare, sa dove mettere la macchina da presa e, soprattutto, sa come costruire una sensazione crescente di disagio attraverso la natura fredda e indifferente che lo circonda. Nonostante questo, qualcosa in Let It Snow va irrimediabilmente a perdersi, lasciando il sentore di un’occasione mancata cui avrebbe giovato una sceneggiatura più solida e uno svolgimento meno didascalico e derivativo.