Il Future Film Festival è in procinto di tornare a Bologna dal 15 al 19 novembre e a Modena dal 24 al 26 novembre con numerose novità in programma. Il 23esimo FFF si svolge nel capoluogo di regione negli spazi di DumBO, l’ex scalo ferroviario di Ravone, un’area ristrutturata trasformata in un distretto creativo. Prodotto da Rete Doc, il più grande network cooperativo di professionisti dell’industria culturale e creativa, è il primo festival italiano dedicato ai film d’animazione, agli effetti speciali e alle arti mediatiche.
La settimana modenese è, invece, in collaborazione con lo Smart Life Festival. In programma ci sono anche l’hackathon al Laboratorio Aperto Modena, un’ex centrale elettrica restaurata, e le proiezioni e altre attività al Cinema Astra, che è stato uno dei partner storici di FFF.
Bill Plympton aprirà il festival
Una delle più importanti figure dell’animazione mondiale, Bill Plympton, aprirà la 23esima edizione del Future Film Festival a Bologna (15-19 novembre) e Modena (24-26 novembre). Insieme a questo autentico mito intergenerazionale, sono previste una world première, una firmacopie e una masterclass. Plympton, riconosciuto come l’ultimo vero autore indie nel mondo dell’animazione, apre il Festival con l’anteprima mondiale di Slide, la sua ultima commedia musicale western ricca di comicità nera realizzata a mano.
Il regista aveva l’intenzione di ricreare il film, che era stato presentato lo scorso giugno al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy. Il risultato non è semplicemente una versione director’s cut. La sua intenzione è quella di lavorare ad un nuovo film, una riscrittura di un lavoro a cui è molto legato, finanziato attraverso il crowdfunding. Bill Plympton presenta la nuova versione di Slide all’interno di DumBO, il distretto creativo che è diventato l’attuale sede del festival a Bologna.
La nuova casa del FFF: DumBO
DumBO ospita il futuro: quest’anno, il festival si trasferirà nell’area del Binario Centrale, un distretto culturale e sociale in cui si uniscono elementi della scena underground bolognese e progetti promossi dal Comune di Bologna. Tra binari della ferrovia e capannoni rigenerati dalla street art, trovano posto hub artistici, collettivi multidisciplinari, laboratori di performance e progetti di musica sperimentale.
Di conseguenza, il FFF entra in una dimensione molto più che appropriata, trovando una nuova residenza in un luogo che già ospita BOOMing Contemporary Art Show, una fiera bolognese dell’arte emergente che, come il festival, è prodotta da Rete Doc. Questo trasferimento è la diretta conseguenza dello scopo con cui è nato il FFF: la sua ambizione è quella di essere una piattaforma dove si incontrano professionisti, pubblici e artisti differenti, per generare nuove idee nel territorio.
Future Film Festival: Be Kind, Remake
Be Kind, Remake rappresenta il fulcro di questa edizione. Si tratta di cinema realizzato a mano, ispirato dalla mente creativa di Michel Gondry. Con il suo capolavoro Be Kind, Rewind, il regista ha risuscitato il mondo del cinema sweded in francese quindici anni prima: remake di film famosi e divertenti realizzati amatorialmente con pochi fondi e scarsi mezzi. Una strategia importantissima perché funziona su due binari: da un lato offre uno sguardo vintage e nostalgico, dall’altro una contemporaneità più distruttiva. Roy Menarini presenta, il 16 novembre, la premiere di Do It Yourself, documentario sul regista.
Il Future Film Festival offre al pubblico una piccola chicca: un laboratorio di cinema artigianale realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si impegna nella creazione di un cortometraggio da zero utilizzando materiali di recupero. In collaborazione con Blockbuster Bend (Oregon, USA), l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Demetra Formazione, l’evento si terrà ogni giorno e durante tutto il giorno nello Spazio Be Kind, Remake.
Infine, l’evento Archeologia futura inizierà venerdì 17 novembre: I lavori degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna sono presentati sotto la direzione di Maurizio Finotto, docente e collezionista di opere sweded. Hanno prodotto una serie di corti originali che si sono ispirati ai caposaldi del cinema. Inoltre, un gruppo di studenti ha collaborato con Demetra, ente di formazione di Rete Doc producendo cortometraggi CGI e 3D, simulando il cinema sweded.
Road to Portugal
Il Portogallo, una nazione in rapida crescita nel campo dell’animazione, sarà l’ospite della 23esima edizione della manifestazione. In collaborazione con Tecnica Mista e l’Ambasciata del Portogallo in Italia, saranno ospitati numerosi registi, festival e produttori di animazione della nazione per celebrare i 100 anni dell’animazione portoghese. Di fatto, già nel suo giorno di apertura mercoledì 15, il pubblico può incontrare Vier Niev, del collettivo Cola Animation, regista indipendente e animatore di cortometraggi, esperienze VR/AR e mostre d’arte.
Si tratta di una Nazione che sta emergendo con forza nel campo dell’animazione, trainato da capolavori come Ice Merchants di João Gonzalez e Tio Tomás, A Contabilidade dos Dias di Regina Pessoa. Il pubblico avrà la possibilità di incontrare Vier Niev, un membro del collettivo Cola Animation, che lavora come regista indipendente e animatore di cortometraggi mercoledì 15.
Giovedì 16 Fernando Galrito, il direttore del Monstra Festival, sarà l’ospite d’onore giovedì. Il FFF presenterà una serie di corti di animazione che raccontano l’evoluzione del settore dalle sue origini nel 1923 fino ai giorni nostri. Segue una tavola rotonda con Galrito e altri “pesi massimi”, tra cui Josè Maria Ribeiro, regista di Nayola che partecipa al FFF, e Roberto Vecchi, docente di portoghese all’Università di Bologna. Nayola verrà presentato in anteprima in Italia dopo aver parlato dell’attuale stato dell’arte dell’animazione portoghese. L’opera non è altro che un affresco sociale caleidoscopico e sovversivo che racconta la guerra che ha devastato l’Angola, paese d’origine del regista, attraverso le voci di tre donne di generazioni diverse: la nipote Yara, la figlia Nayola e la nonna Lenena.
Infine, il Portogallo è presente con due eventi al Cinema Astra anche a Modena. Sabato 25 novembre, il Monstra Festival presenta, come anticipato, le migliori opere dell’animazione portoghese dal 1923 ad oggi.
La locandina del FFF
Il Future Film Festival sceglie un artista nuovo per creare un lavoro originale ogni anno per la sua locandina. Josè A. Hernandez, noto anche come Mr. Jose, è un designer e fotografo venezuelano e spagnolo che vive ad Amsterdam. L’opera e l’identità visiva del festival s’intitolano Winter is coming. Rappresentano un gruppo di persone che lavorano all’uncinetto per creare bozzoli colorati per proteggersi dal clima gelido in arrivo. Tessere legami, stabilire relazioni che rafforzano e mantenere insieme la comunità: l’unica soluzione di questi tempi difficili.
L’opera fa parte della serie AIdeal world, recentemente oggetto di discussione anche dalla CNN, che utilizza immagini create dall’intelligenza artificiale per mostrare cose che, secondo l’autore, potrebbero e dovrebbero esistere nella realtà. Nasce così un mondo ideale che esplora i confini della fotografia e dell’arte, e amplia le sue possibilità. Queste immagini sono state create da Hernandez con Midjourney, manipolandole successivamente in post-produzione.
Alcuni degli eventi d’eccezione
L’integrazione di nuovi linguaggi e l’affrontamento dei problemi sia umani che post-umani rientra nella natura del FFF. Questi stimoli danno vita a pensieri mai banali e, soprattutto, molti eventi, come quello di Gianluigi Bonanomi, un giornalista hi-tech che condurrà un talk dal titolo Sette film (non sci-fi) per capire l’Intelligenza Artificiale, sabato 18 novembre.
I tessitori immaginari di Mr. Jose si intersecano con quelli veri: l’ospite del FFF è Uncinucci, alias di Samantha Luciani, un’artista dell’uncinetto che, insieme al gruppo bolognese Le Rosole, lavora tra cultura e controcultura, diritto e rovescio. Opere all’insegna dell’ironia, della creatività e dell’esercizio zen “svuotapensieri” fungono da base della struttura dei fili di lana. Oltre a tenere workshop aperti al pubblico ogni pomeriggio durante il festival, Uncinucci ha progettato i dispositivi di questa edizione: una raccolta di amigurumi, l’arte giapponese di cucire animali o figure antropomorfe all’uncinetto, che hanno come protagonisti Hernandez.
Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Luca De Biase, terrà una discussione mercoledì 15 novembre incentrata su un argomento sempre più complesso e importante: l’evoluzione di tutti i mestieri dell’intrattenimento, in un momento in cui la nostra società è cambiata dai diritti del lavoro, dall’intelligenza artificiale e dall’innovazione tecnologica. De Biase sarà accompagnato da altri ospiti, tra cui Antonella Guidazzoli, Responsabile Visual Information Lab CINECA, Lorenzo Baraldi, Vice Direttore del Centro interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities (UniMORE) e molti altri.
Infine, Mercoledì 15 Michele Di Pasquale condurrà un laboratorio dedicato al programma Stable Diffusion, un complesso modello di intelligenza artificiale generativa che crea immagini fotorealistiche uniche a partire da testo e istruzioni di immagini. Andrea Fantechi, direttore tecnico di DogHead Animation, lo studio che ha curato Topo Gigio, Strappare Lungo i Bordi e Bugs Bunny Builder, presenterà venerdì 17 un workshop a porte chiuse.
I lungometraggi in concorso
Ben dodici i film in concorso da non perdere:
Blind Willow, Sleeping Woman di Pierre Földes, Francia 2022.
Komada – A Whisky Family di Masayuki Yoshihara, Giappone 2023.
Four Souls of Coyote di Aron Gauder, Ungheria 2023
Art College 1994 di Liu Jian, Cina 2023
Tender Metalheads di Juanjo Sáez, Joan Tomàs, Carlos Pérez-Reche, Spagna 2023
Icarus and the Minotaur di Carlo Vogele, Francia 2023
Eternal Spring di Jason Loftus, Canada 2023
Johnny & Me di Katrin Rothe, Germania 2023
Slide di Bill Plympton, USA 2023
Nayola di Jose Miguel Ribeiro+, Portogallo 2022
Eternal 831 di Kenji Kamiyama, Giappone 2022
The Concierge at Hokkyoku Department Store di Yoshimi Itazu, Giappone 2023
Due Competition: International Shorts e International Series
Al concorso cortometraggi partecipano ottanta opere. Le proiezioni sono suddivise in sei slot. I progetti provengono da ben 33 paesi, dal Bangladesh all’Estonia, dall’Australia alla Colombia, dall’Irlanda all’Iran. Il cortometraggio Caramelle, vincitore di numerosi premi, dello studio Panebarco, è uno di questi. Marianna Panebarco, produttrice e autrice della storia con i fratelli Camilla e Matteo, lo presenta a Modena sabato 25.
Il Future Film Festival e Ad Occhi Aperti, una manifestazione dedicata al fumetto, all’illustrazione e al disegno, organizzati dall’associazione culturale Hamelin, si uniscono per il concorso cortometraggi. Manuele Fior, un fumettista e illustratore italiano, sceglie i migliori corti dell’ultima edizione del Festival e presenta la sua personale selezione all’Accademia di Belle Arti.
L’International Series Competition è il “campionato” delle serie animate del FFF. In programma cinque opere tra sabato 18 e domenica 19. In concorso troviamo: Rh-0+ James Bondage di Marisa Cecchetti; Polpetta & Friends (episodio Pizza) di Fabio e Marco Cavallo; Hello Kitty: Super Style! (episodio Il sogno di Kitty) dei francesi Jeremy Guiter e Sylvain Rohart; Kididoc del francese Raoul Magrangeas, e infine Sakurako vs Team Rock di Sio, alias Simone Albrigi, Davide Caporali, Matilde Simoni, Francesco Guarnaccia e Roberto D’Agnano.
Altre proiezioni
Il Future Film Festival si riempie di numerose proiezioni, che vanno ben oltre il tradizionale concorso per lungometraggi. Per la sezione Film Fuori Concorso ci sarà la proiezione di The Inventor di Jim Capobianco e Pierre-Luc Granjon e de Le avventure del piccolo Nicolas di Amandine Fredon e Benjamin Massoubre. Torna, inoltre, la Horror Night, con le seguenti proiezioni: Unicorn Wars di Alberto Vázquez, Junk Head di Takehide Hori e Mad God di Phil Tippett.
Durante la kermesse si proiettano venerdì 17 due lavori fuori concorso, nel segno dell’ucronia di ispirazione preistorica: Incanto La Leggenda di Massimo Finotto, e Pablo di Neanderthal, di Antonello Matarazzo, con la presenza dello scrittore Ermanno Cavazzoni e il critico Bruno Di Marino.
FFF 2023: Premi e giurati
La kermesse, come da tradizione, premia il miglior lungometraggio ed il miglior cortometraggio della 23esima edizione. Tre i premi principali:
Miglior lungometraggio d’animazione nazionale o internazionale, o con effetti visivi inediti (superiore ai 50 minuti);
Miglior cortometraggio, d’animazione o con effetti visivi nazionale o internazionale (inferiore ai 50 minuti);
Migliore serie nazionale o internazionale (comprendente progetti in animazione presentati in forma seriale, compresi piloti, presentazione di piloti, webseries, docu-series, serie limit.
La giuria dei tre premi è composta da tre donne d’eccezione: Enrica Capra, Enrica Brocardo e Anastasiya Verlinska.
Inoltre saranno assegnati altri due premi speciali:
Premio New Frontiers per opere nazionali o internazionali innovative, esperienze immersive in AR o VR, proposte per diverse piattaforme, compresi Mixed Media, installazioni multimediali, performance cinematografiche live o pensate per piattaforme digitali specifiche premio assegnato da CINECA;
Premio Green Future per l’opera che parla maggiormente di sostenibilità e guarda al futuro, assegnato da Beba Gabanelli, giornalista e ricercatrice iconografica per documentari e programmi televisivi.