‘Do not disturb’ Le disavventure di un portiere notturno

Nel film Netflix Do not disurb, una notte delirante attende Metin Arici (Cem Yilmaz) tra le pareti verdognole del Komodor Hotel, con la sua luminosa insegna al neon che svetta su un vicolo desolato. Metin è un uomo di mezz’età che ha passato la vita a lavorare sulle navi da crociera e trova particolarmente difficile stare sulla terra ferma come un Novecento contemporaneo. Colpito da ansia sociale e depressione dopo la pandemia, deciso a riprendere in mano la sua vita, ripone le sue speranze nella prima notte di lavoro come portiere.

Un tema attuale

In Do not disturb, quello che il protagonista deve affrontare è il periodo complicato del post-Covid19. Esilaranti ed estremamente vicine alla realtà sono le scene iniziali in cui deve relazionarsi con i clienti dell’hotel e si interroga sulla nuova funzione da assegnare alla mascherina chirurgica. Il progetto fuori dagli schemi di Yilmaz offre sicuramente una lettura più surreale e dai colori sgargianti rispetto a film prodotti negli ultimi anni che si sono confrontati sullo stesso tema come Locked Down o in Kiki-Qualcuno in ascolto.

L’Hotel dei cuori infranti

L’Hotel raccoglie avventori dalle esistenze complicate. L’unico dialogo con l’esterno che il protagonista riesce ad avere è con una farmacista da cui è goffamente attratto e con criminali di strada. Metin, grande appassionato di Love Boat, sembra una versione parodica del personaggio di Tim Roth in Four Room (1996). Anche lui indossa disinvolto una divisa da portiere, ma niente va come previsto. La sua ansia, personificata in un’ algida guru di instagram, si amplifica fino a quando il celebre Do not Disturb lasciato fuori dalle stanze di albergo diventa un grido di aiuto disperato.

Nonostante il tema estremamente ancorato alla realtà, la pellicola resta sospesa nel non luogo onirico dell’Hotel Komodor, che si fa allegoria di un’ansia collettiva da esorcizzare. Solo con i titoli di coda, fuori dall’Hotel e alla luce del giorno, Metin può ricostruire da zero una nuova vita.

Do not disturb

Nel complesso si sente sicuramente una mancanza di approfondimento psicologico per ogni personaggio e la trama poco solida si perde nei numerosi sketch dall’impianto teatrale. La forza del film sta nel suo interprete, Cem Yilmaz, che torna sullo schermo dopo l’esperienza seriale de Il produttore (2022) distribuito da Netflix. Con  il suo sorriso stentato e conciliante riesce a rendere il disagio di un uomo paranoico. L’arma vincente del suo strambo personaggio è la gentilezza. É sempre pronto ad ascoltare paziente i problemi dei suoi clienti davanti a una tazza calda di mate. Metin è anche estremamente romantico, come la colonna sonora che accompagna le sue disavventure in contrasto con il ritmo rocambolesco del film.