Nowhere è un film distopico del 2023 diretto da Albert Pintò, in vetta tra i prodotti più visti in questo periodo su Netflix.
La trama di Nowhere
Ambientato in un futuro distopico con scarsità di risorse, la trama segue la difficile situazione della donna incinta, Mia, che fugge da una Spagna totalitaria verso l’Irlanda in un container, dopo essere stata separata dal partner, Nico. Oltre alla gravidanza, la donna dovrà affrontare le mille intemperie che ostacoleranno il suo viaggio e la sua sopravvivenza.

Nowhere – La recensione
Dopo un interessante inizio politico, nel quale si esplora la difficile situazione del mondo di Nowhere, il film si rinchiude in un container, spostando l’attenzione da un conflitto ampio col mondo esterno a una lotta interna per la sopravvivenza. La protagonista, Mia, è involontariamente rinchiusa in uno spazio claustrofobico che, più passa il tempo e più rischia di trasformarsi nella sua stessa tomba. Lo spirito di sopravvivenza deve prevalere sulle avversità per garantire un futuro a sé stessa e al proprio neonato. Ciò rende Nowhere un’opera emotivamente carica, coinvolgente e colma di suspence dove si riesce facilmente a empatizzare con la protagonista e a provare le sue stesse paure.
Le similitudini con La vita di P
Il container nel quale viaggia per giorni la donna naviga nelle tempeste dell’oceano. Se aggiungiamo la spiritualità e le intense scene metaforiche sull’esistenza umana, Nowhere potrebbe avvicinarsi a un remake di La vita di P in chiave distopica, dove però il focus si sposta maggiormente sul sentimento di sopravvivenza. Qualitativamente parlando, tuttavia, non è paragonabile al film di Ang Lee, soprattutto se si tiene in considerazione messaggio che rimane a fine visione. Il film spagnolo apre a poche riflessioni. La lunga durata per una pellicola in gran parte ambientata in un’unica location potrebbe far cedere gli spettatori più distratti e il circolo di sopravvivenza di Mia potrebbe sembrare noioso e ripetitivo. Nonostante ciò, Nowhere rimane un piacevole film di intrattenimento che suscita un sentimento di resilienza.

Nowhere e il film interamente ambientati in un unico luogo
L’ostacolo da superare quando si realizzano narrazioni così claustrofobiche è la ripetitività, soprattutto con un numero ridotto di personaggi. Tuttavia, esempi di opere di registi italiani come Mine e Monolith dimostrano come film a basso budget possano rivelarsi ottime pellicole di intrattenimento che lasciano distrarre difficilmente lo sguardo dello spettatore dallo schermo. Dello stesso genere consigliamo la visione di Fall con, al contrario della claustrofobia, una prevalenza di acrofobia e sensazioni di vertigini, senza però perdere lo spirito di sopravvivenza.