‘Emily in Paris’: iniziano le (difficili) riprese a Parigi

La quarta stagione della popolare serie Netflix ‘Emily in Paris’ ed ‘Etoile‘ di Amazon Prime sono due delle produzioni statunitensi di alto profilo programmate in via provvisoria per iniziare le riprese a gennaio nella capitale francese.

Le olimpiadi a Parigi: cosa cambia per la produzione

Con lo sciopero della WGA terminato e la SAG-AFTRA pronta a riprendere i negoziati con gli studi, il tempo è prezioso per i produttori che sperano di pianificare le riprese prima dell’inizio della massiccia celebrazione sportiva quest’estate. Da giugno a settembre, tutte le riprese saranno vietate a Parigi, mentre l’accesso ad alcune aree esclusive intorno alla Concorde e al Trocadero sarà limitato a partire da marzo.

‘Emily in Paris‘ avrebbe dovuto iniziare le riprese in estate presso gli studi Cité du Cinema, dove sono state girate le ultime tre stagioni. Tuttavia, la Cité du Cinema è stata prenotata per le Olimpiadi a partire dalla metà di novembre, quindi la serie verrà girata presso gli Studios Monjoie nelle vicinanze. Nel frattempo, le riprese esterne si svolgeranno nelle strade di Parigi.

“Quando si tratta di garantire la location a Parigi, il principio è il ‘chi prima arriva meglio alloggia’, quindi ora c’è una sorta di corsa contro il tempo. La maggior parte dei luoghi è già saturata”.

Ha dichiarato un produttore chiave che lavora su importanti produzioni statunitensi a Parigi.

Michel Gomez, a capo di Mission Cinema, l’organizzazione francese che coordina le riprese a Parigi, ha affermato che luoghi iconici come il Palais Royal o il Louvre sono già prenotati fino ai primi mesi dell’anno.

Gomez ha detto:

“Tra il 2016 e il 2022, il numero di riprese a Parigi è raddoppiato a causa dell’esplosione dei prodotti streaming e del volume di serie prodotte. E mentre un film rimarrebbe a Parigi per 20 giorni, una serie girerà per sei mesi, quindi è su una scala molto più grande”.

Ha anche sottolineato che una serie delle dimensioni di ‘Emily in Paris’ impiega tra i 100 ei 150 membri del team. E’ una serie impegnativa che necessita dei giusti spazi e luoghi per le riprese e la lavorazione.

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‘Emily in Paris 3’ la recensione della terza stagione

‘Emily in Paris’ 4: cosa  vedremo

Mentre gli script di questa nuova stagione della commedia romantica di successo di Darren Star non sono ancora stati finalizzati, si prevede che parte di essa si svolgerà a Roma, in Italia. Lily Collins, che interpreta un’espatriata americana che naviga in una complicata vita sentimentale e ha un capo francese dal carattere burrascoso, ha accennato che il suo personaggio potrebbe fare una “vacanza romana” all’evento Tudum della piattaforma streaming a giugno.

La terza stagione, in parte girata a St. Tropez e arrivata su Netflix il 21 dicembre, presentava una trama queer, un triangolo amoroso e un cliffhanger legato a una gravidanza. Entro sei giorni dal lancio, ha registrato 117,6 milioni di ore di visualizzazione ed è entrato nella Top 10 in 93 paesi.

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‘Emily in Paris’ e non solo

Un’altra serie rimandata che dovrebbe iniziare le riprese a Parigi a gennaio è ‘Etoile‘. E’ un dramma creato da Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino. Ordinata da Amazon Prime per due stagioni, la serie si svolge a New York e a Parigi. La star Camille Cottin ha dovuto abbandonare il progetto a causa di un conflitto di programmazione. Gli altri membri del cast, Luke Kirby, Simon Callow, Lou de Laâgee e David Alvarez, si ritiene siano ancora coinvolti. La serie sarà girata presso gli studi di Epinay-sur-Seine.

Oltre a serie come ‘Emily in Paris‘ si parla anche di filmografia. Nel frattempo ‘The Killer‘, remake del classico film d’azione di John Woo, dovrebbe riprendere le riprese a gennaio con Lupita Nyong’o e Omar Sy. Il film aveva sospeso le riprese a luglio a causa dello sciopero della SAG-AFTRA.

Gli studi sono ben posizionati per garantire le migliori location a Parigi grazie a una pianificazione anticipata. Tuttavia, ne consegue che le produzioni francesi più piccole dovranno inevitabilmente trasferirsi al di fuori della città o, nel peggiore dei casi, ritardare le riprese.

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