Tahlequah the Whale: A Dance of Grief. In programmazione il 26 e il 30 settembre al Lucca film festival For The Future.
Taxidrivers è media partner dell’evento.
Tahlequah the Whale, la sinossi
Nel 2018 un’orca, mossa da una disperata speranza o da un estremo lutto, trasporta il suo cucciolo, deceduto mezz’ora dopo la sua nascita, sul suo muso per diciassette giorni. Un evento unico nel suo genere che ha attirato la curiosità di tutti gli appassionati dei mari.
La recensione del corto
Daniel Kreizberg è rimasto estremamente affascinato da questa storia. Quando ne venne a conoscenza nel 2020 percepì il lutto dell’orca come una fonte d’ispirazione. Empatizzando col suo dolore, ha dato vita, insieme allo studio d’animazione lituano Meinart Animation Studios, e ai compositori Lolita Ritmanis, Amy Anderrsson e Mark Mattson, ad una favolosa e commovente storia di dolore e di speranza. Omettendo pure volutamente l’aggettivo con la quale le orche sono definite in inglese (“Killer” whales) nel titolo. Associando grazie a ciò un forte valore umano al mammifero marino.
L’animazione frame-to-frame, la colonna sonora orchestrale e la narrazione derivata dallo stesso regista accompagnano il viaggio dell’orca mentre attraversa le stesse acque inquinate che portarono alla morte il suo cucciolo, in un racconto che dimostra l’incredibile potenza dell’amore materno, e di come dal lutto e dalla morte stessa possano risultare vita e speranza.
Una macabra ma speranzosa favola. Tahlequah the Whale: A Dance of Grief riesce a trasmettere le emozioni che prova una madre alla perdita di un figlio. Tramite una colonna sonora composta ad arte e un lavoro di animazione che, seppur in certi aspetti sembra amatoriale, è comunque capace di non perdere colpi.