Disponibile su Chili, Jerry e Marge giocano alla lotteria si basa sull’articolo scritto da Jason Fagone sull’HuffPost. Presentato al Tribeca Film Festival, il film narra una storia vera alquanto particolare e significativa. Bryan Cranston e Annette Bening ne sono i protagonisti, mentre David Frankel (Collateral Beauty) ne cura la regia.
Jerry (Cranston) e Marge (Bening) Selbee trascorrono una serena esistenza in una piccola cittadina del Michigan. I due figli sono grandi e hanno regalato loro anche la gioia di essere nonni. Se tutto sembra procedere per il meglio, l’arrivo del tanto temuto giorno del pensionamento mette in crisi Jerry.
A loro la fortuna non serve.
Dopo aver lavorato per quarantadue anni nella stessa azienda, trovare qualcosa che lo appassioni e lo tenga impegnato non è così facile. Non bastano i barbecue in famiglia e la barca a motore regalatagli nel tentativo di fornirgli un hobby. I numeri sono sempre stati il suo più grande interesse, anche a discapito dell’affetto verso i suoi cari.
Tra rimpianti e desideri, Jerry e Marge scovano la chiave per ridare linfa al loro rapporto e per creare nuovi preziosi equilibri, fuori e dentro casa.
Il racconto di una vita (vera)
Le note di Keep on Running nella versione dei The Spencer Davis Group suggerisce immediatamente il tono della pellicola. Un bel ritmo e un mood leggero sono ciò che caratterizza (e accomuna) il brano musicale e l’opera cinematografica. All’interno del testo è, ovviamente, contenuto anche uno dei messaggi fondamentali del film: I’m gonna be your man, recita la canzone, ed è un’anticipazione sulla figura del protagonista.
Jerry è un uomo riservato e abitudinario, che non sembra avere particolari slanci, se non nei confronti della matematica. Ed è esattamente ciò che lo ha tenuto spesso fuori dalla vita dei figli e della moglie. Raggiungere l’età del pensionamento non cambia le cose; anzi forse lo allontana anche di più, costringendolo a fare i conti con un tempo libero da impiegare.
Destini e valori
Ecco che il destino, se così lo si vuol chiamare, interviene a far sì che la vita dell’uomo, e di chi gli sta intorno, prenda una piega inaspettata (e felice). Se si considera che c’è un fondo di verità nella storia raccontata, c’è dell’incredibile su quasi ogni fronte. Attraverso il filtro della commedia e del road movie, che rendono la narrazione assolutamente godibile, emerge la drammaticità insita nelle vicende di questa piccola comunità.
Sono andato a diventare umano.
Jerry diviene, quindi, colui che ha il compito e la possibilità di risollevarne le sorti. E, così facendo, ritrova uno scopo. Se il valore di un uomo si misura anche dalle azioni che compie per il prossimo, il protagonista rientra senza dubbio nella categoria degli “eroi” moderni. Grazie a lui, tutti i personaggi, in un modo e in un altro, hanno una seconda possibilità. E le relazioni, ormai definite da anni e anni abitudini, scoprono nuove strade da percorrere.
Jerry e Marge giocano alla lotteria racconta, in fondo, di quanto la vita possa sorprendere, riservando avventure semplici eppure straordinarie.