Doppio Passo, film di Lorenzo Borghini, uscito il 12 ottobre in diverse sale italiane, ora in concorso nella sezione Lungometraggi al Sudestival il 16 Febbraio. Esordio alla regia di un lungometraggio di finzione, sceneggiato dal regista insieme a Cosimo Calamini, vede protagonisti Giulio Beranek, Valeria Bilello e Giordano De Plano, con la partecipazione straordinaria di attori come Bebo Storti e Fabrizio Ferracane.
Il film è prodotto da Garden Film in produzione associata con Solaria Film, Nebel Productions e in collaborazione con Rai Cinema. Il progetto è sostenuto da Toscana Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.
Doppio passo : la trama
Claudio Russo è lo storico capitano della Carrarese Calcio. È da sempre, nella vita calcistica come in quella privata e familiare, un istintivo, un trascinatore.
Tutto sembra andare per il meglio: la squadra viene promossa in serie B e Claudio, insieme alla moglie Gloria, apre, con tutti i suoi risparmi e grazie al prestito dell’amico Sandro Costa, Il Capitano, il ristorante da sempre desiderato per stabilizzare il futuro economico della famiglia.
Ma la società, per cui ha dato cuore e anima per sette anni, non lo trova più un bene per il bilancio e non gli rinnova il contratto.
Claudio si ritrova così, indebitato, in un vortice di eventi che mettono in crisi le sue certezze e il suo stesso rigore morale.
Un dramma sociale e generazionale
Doppio Passo è un film che unisce realismo, crime e dramma.
Claudio è un capitano nella vita e nel calcio, che da uomo importante diviene disutile alla società. È il capitano che non dice mai bugie e che invece si ritrova a doverle necessariamente dire.
Sempre stato un impulsivo, che sentiva le cose come un tuffo al cuore e che non ci ha mai pensato troppo perché altrimenti quelle cose poi le paghi. Ora è costretto a pagarle per davvero.
Lorenzo Borghini utilizza l’arena calcistica per raccontare una storia che, nel corso del film, si allontana dal mondo prettamente sportivo e prende la direzione del dramma familiare ed esistenziale.
Il doppio passo è in termini calcistici un tipo di dribbling, una finta con cui il giocatore con un tocco leggero riparte in velocità. Claudio, che, come calciatore, non ha mai saputo fare le finte, come uomo, le subisce dalla vita. Ed è lui stesso a dover compiere un doppio passo per riscattarsi.
Il film è un racconto sociale e generazionale, di un perdente all’interno di un mondo che ti vuole vincente. Ma in cui a vincere sono sempre pochi tra coloro che sognano di arrivare alla Seria A della vita.
Il regista, con movimenti di macchina a mano o steadycam, accompagna lo spettatore tra le gioie e i dolori del protagonista, trasferendo a chi guarda l’irrequietezza e l’inquietudine di Claudio, interpretato da un eccellente ed intenso Beranek, e dà vita a un film, produzione piccola ed indipendente, che, alla Seria A del cinema, potrebbe benissimo arrivare.