Dalle 14.30 di sabato 30 Settembre al Lucca film festival vengono proiettati i cortometraggi per il “LFF FOR FUTURE”. In sala anche Father Chase Me Not di Sámuel Visky.
Trama
Father Chase Me Not è un cortometraggio che racconta delle insicurezze di Uma, interpretata da Clara Immel, un’ attivista alle prese con la sua personale lotta per il clima. La ragazza accusa il padre di aver compiuto dei veri e propri crimini contro l’ambiente; decide dunque di sottrarre una medaglia cara al genitore durante una conferenza stampa, in segno di protesta. Il gesto ha una grande risonanza mediatica a causa del nutrito gruppo di giornalisti alla conferenza. Uma è affiancata da Dani, altro giovane attivista con l’ambizione di cambiare il mondo. I due ragazzi fuggono nella notte, compiaciuti della loro prodezza: finalmente sono riusciti a far sentire la loro voce.
Riflessioni
Father Chase Me Not è però un resoconto disilluso delle contraddizioni di una generazione con una grande voglia di cambiare il sistema, ma che non ha le risorse per farlo. Uma vuole ribellarsi a suo padre, forse metafora di una società orientata al consumismo, ma senza un lavoro non riesce nemmeno ad arrivare a fine giornata. Il nostro sistema economico sta distruggendo il pianeta, ma provare a svincolarsi dal sistema rifiutandosi di lavorare fa emergere con forza le insicurezze della protagonista. I suoi dubbi non sono alimentati soltanto dalla sua condizione di “figlia in fuga” ma anche dalle differenti visioni dei suoi compagni attivisti. Alcuni criticano le scelte e le modalità della sua lotta che vengono addirittura ritenute dannose per la causa. Smarrita, Uma rimane presto sola con i suoi dubbi.
Father Chase Me Not riesce a riassumere con sincerità le fragilità degli ambientalisti delle nuove generazioni.
Father Chase Me Not, regia
Sámuel Visky gira un cortometraggio introspettivo e delicato. Condivide col pubblico un’amara riflessione, senza enfasi e senza retorica.