‘Art Squad Gli Artisti Del Furto’ su Sky e NOW

Art Squad – Gli Artisti Del Furto (Righteous Thieves in lingua originale), di Anthony Nardolillo, prodotto da Broken English Productions e recentemente portato nelle sale americane da Lionsgate, debutta in Italia in prima serata su Sky e, prossimamente, in streaming su NOW.

Art Squad è una commedia divertente e senza pretese. Come nei più classici Heist movie tutto ruota attorno a un gruppo di ladri selezionati da una criptica e misteriosa protagonista, a cui viene affidata una missione complessa e delicata che li vede apparentemente senza speranza. Un team disequilibrato e caotico che, nonostante divergenze e difficoltà, ha una morale ben precisa e un obbiettivo comune da portare a termine, elementi che sapranno far emergere il meglio (e il peggio) di ognuno di loro.

Il trailer di Art Squad

Di seguito il trailer del film.

Trama e cast di Art Squad

Art Squad – Gli artisti del furto racconta la storia di Annabel, leader di un’organizzazione segreta impegnata nel recupero di opere d’arte trafugate. Per farlo riunisce una squadra eterogenea di personaggi dalle grandi capacità per recuperare quadri di grandi pittori come Monet, Picasso, Degas e Van Gogh, rubati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e adesso in mano all’oligarca neonazista Otto Huizen. Ma le vere motivazioni dietro l’operazione potrebbero essere altre…

Nel ruolo della protagonista Annabel troviamo Lisa Vidal, attrice con grande esperienza nel panorama televisivo, da E.R. – Medici in Prima Linea a Third Watch e The Event. Poi Cam Gigandet, celebre per le sue interpretazioni in Twilight e The O.C., qui nei panni del violento Bruno, Jaina Lee Ortiz, l’affascinante hacker Lucille, Carlos Miranda, ovvero Eddie, tra i ladri più esperti del gruppo, oltre a Sasha Merci, abile scassinatrice di casseforti e infine Brian Cousins, lo spietato neonazista Otto, proprietario illegittimo dei quadri.

Per una giusta causa

Art Squad è senz’altro un film corale. A creare il giusto mix tra conflitto e alchimia ci pensa un gruppo tanto squilibrato quanto talentuoso di esperti criminali, in cui ognuno ha le proprie abilità e debolezze. Come La Casa di Carta insegna, però, deve sempre esserci un “professore”, qualcuno quindi che sappia selezionare prima, e gestire poi, la squadra. È il ruolo di Annabel, un’astuta e moderna eroina con quell’affascinante complesso di Robin Hood del quale siamo un po’ tutti vittime.

Rubare ai ricchi per dare, o ridare, ai poveri. È forse questa la fiamma che alimenta Annabel, sfacciata e senza paura, nel portare avanti la sua missione. Ma non è tutto oro quello che luccica e, come ormai di consueto nel cinema contemporaneo dove l’unica legge è stupire, nulla è come sembra.

Ecco quindi che si crea un’interessante combinazione di storia e cultura. Il nazismo e Los Angeles, la bellezza dell’arte e l’efferatezza di una periodo non così lontano e che non si deve dimenticare.

Tra le righe: l’importanza del messaggio

Dal conflitto interiore a quello all’ultimo sangue con il nemico di turno, le premesse ci sono tutte e spianano la strada a una trama sì prevedibile, ma ugualmente appassionante. Senza mai allontanarsi dagli stilemi del genere, Art Squad sin da subito ci mostra una superiorità netta dei buoni sui cattivi, anche perché qui il bene è, come detto, un moderno Robin Hood, con la più nobile delle missioni, mentre il male un nostalgico del Terzo Reich al quale (si spera) è impossibile affezionarsi.

Escludendo un finale lungo ed eccessivamente esplicativo, Art Squad mette in scena la giusta dose di adrenalina e, non meno importante, porta sullo schermo l’ennesima donna forte e determinata che può anche essere un personaggio complesso e tridimensionale. Rappresentazioni come questa sono sempre più frequenti e fondamentali per migliorare ed educare il cinema e la società di oggi.

Anthony Nardolillo si riconferma un regista interessato e attento alla tematica delle minoranze negli Stati Uniti e alle questioni di genere, dando seguito al colorato musical Shine del 2017, ritratto di una famiglia di immigrati portoricani a ritmo di salsa, ancora inedito in Italia.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’