Lucca Film Festival

‘The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed’

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The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed, film d’esordio di Joanna Arnow, è in concorso al Lucca Film Festival nella sezione lungometraggi. Il film, già presentato a Cannes, è stato proiettato al festival in anteprima italiana al Cinema Centrale di Lucca.

The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed : la trama

Ann è una giovane donna che vive a New York. Svolge un lavoro aziendale che non la soddisfa e tenta di trovare un equilibrio tra appuntamenti, sesso e romanticismo.
Pratica l’arte della sottomissione e del BDSM in relazioni occasionali con diversi uomini. Proprio su questi uomini si strutturano i capitoli in cui la storia si sviluppa.
Allen, l’uomo che frequenta saltuariamente ormai da otto anni, continua a chiederle quanti anni avesse quando l’ha conosciuto e che università abbia frequentato.
Thomas, compositore di film, la lascia per tornare con l’ex fidanzata, che non accetterebbe la presenza di un’altra sottomessa.
Elliott, emotivamente inaccessibile, ha una passione per i travestimenti sessuali e ama usare le debolezze delle partner per umiliarla.
Peter, Hugo, Bob e Jason non sono altro che incontri fugaci da aperitivo.
Chris, ragazzo che scrive canzoni, riflette le speranze romantiche di Ann e la possibilità di qualcosa di più serio.
Ma nessuna di queste relazioni sembra in realtà soddisfarla completamente. Appaiono, piuttosto, come una maniera per esplorare le dinamiche del potere, così come vengono analizzati altri aspetti della sua vita, dal lavoro alla famiglia.

‘The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed’

 

L’ironica monotonia del tempo

Ann, interpretata dalla stessa Joanna Arnow, è contemporaneamente una donna vulnerabile e dura, apatica, priva di affetto e desiderosa di amare.
La narrazione si delinea su tre filoni, quello sessuale, quello lavorativo e quello familiare, in un lasso di tempo che appare fermo e monotono, ma che intanto scorre e se ne va.
Il montaggio alterna in lunghe e singole inquadrature i lati della sua vita, in una struttura a mosaico in cui ciascuna immagine potrebbe raccontare una storia a sé stante.
Ann a letto con Allen, Ann a cena con la famiglia, Ann in ufficio, Ann che mangia cibo in scatola, Ann a lezione di yoga. A ripetizione in una triste routine cui la protagonista e chi le sta intorno sembrano indifferenti e disinteressati.
L’azienda per cui è assunta le consegna un premio per un anno di lavoro in ufficio, quando Ann è invece lì da oltre tre anni. La madre è specializzata in chiacchiere leggere, e si chiede se la figlia non mangi troppi snacks o se preferisca una banana o una pesca da portare in borsa per un viaggio in treno.
Joanna Arnow in The Feeling That The Time For Doing Something Has Passed unisce a profondità e vulnerabilità che scaturiscono nel corso del film, una sottile ironia dei silenzi e degli sguardi con una scrittura e una sceneggiatura semplice, ma intelligente. E riflette sulle pratiche di sottomissione come un atto di libero arbitrio per esplorare i propri desideri, dando vita a un personaggio che sviluppa un forte potere decisionale, più evidente nelle relazioni della seconda parte del film. Ed evidente anche nel montaggio, che diviene più ferrato e ha un ritmo più veloce nel momento in cui Ann avanza lavorativamente e dimostra in generale una maggiore capacità d’azione.
Ma, nonostante questo, la sensazione che il tempo per fare qualcosa sia passato e che la monotonia di questo tempo abbia inglobato la propria vita, rimane.

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