Mi fanno male i capelli il trailer del nuovo film di Roberta Torre
Sarà presentato in concorso alla Festa del cinema di Roma il film scritto e diretto dalla Torre con Alba Rohrwacher e Filippo Timi.
Monica perde la memoria e trova il modo di ridare senso alla sua vita identificandosi con i personaggi dei film interpretati da Monica Vitti. Si veste come lei, la imita, ricrea le scene dei suoi film. Edoardo, che la ama profondamente, lascia che questo gioco diventi la loro nuova realtà…
Una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema, prodotto da Donatella Palermo. L’uscita in sala è con Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, il 20 ottobre.
Il film vede Franco Bernini collaboratore alla sceneggiatura, con la fotografia di Stefano Salemme, i costumi di Massimo Cantini Parrini, la scenografia e l’arredamento di Anna Forletta, Flaviano Barbarisi. E con Stefano Civitenga al suono, Paola Freddi al montaggio.
Le musiche originali sono di Shigeru Umebayashi, autore delle musiche dei film di Wong Kar-wai, che riceverà alla Festa il Premio alla Carriera. «Lavorare a questo film è stato esaltante, perché è stato come lavorare con Roberta Torre e Michelangelo Antonioni insieme».
La diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma
La trama
Monica sta perdendo la memoria e la sua vita si strappa. È la sindrome di Korsakoff, dice il medico. È irreversibile. Poi, l’inaspettato: la donna trova il modo di ridare senso alle cose prendendo in prestito i ricordi di un’altra Monica, che ha sempre ammirato: Monica Vitti. Si veste come lei, la imita, rivive le scene dei suoi film, si identifica nei suoi personaggi fino a confondere il cinema con la realtà. Suo marito Edoardo, che la ama profondamente, lascia che questo gioco diventi la loro nuova vita.
Mi fanno male i capelli: il trailer del film di Roberta Torre
Sceneggiatrice, regista e autrice teatrale, Roberta Torre ha esordito con il musical Tano da morire.
«Questo film racconta la vita di Monica, che ha cominciato a dimenticare e cerca disperatamente qualcosa a cui aggrapparsi quando sente di perdere parti dei suoi ricordi. Lo trova nei personaggi dei film di Monica Vitti, la donna che ha potuto essere tutte le donne possibili raccontandole con le loro debolezze e fragilità, nella loro parte comica e in quella tragica. L’attrice che unisce il riso al pianto e permette di mostrare la donna in tutto il suo modo di essere, senza stereotipi, con umanità. Il tema di questo film è anche la perdita della memoria emotiva, storica. La memoria e l’identità sono legate profondamente, cancellando il passato l’identità scompare. Prendere a prestito una memoria è possibile per ritrovare sé stessi? Questa domanda mi ha guidato nel racconto del film. E ancora: dimenticare è necessario? Svuotare la cache, fare spazio, ripulire.
È un film che parla di fantasmi e, in un certo senso, li evoca, li interroga o più semplicemente vuole passare del tempo con loro, comici o divini che siano. Il cinema mi ha permesso ancora una volta di sentire che solo una sottile parete fatta di luce e fotogrammi ci separa dai sogni. Ed è il motivo per cui continuo a fare i film».