Il documentario scritto è diretto da Filippo Soldi (vincitore del Globo d’Oro nel 2013 per il miglior documentario con “Suicidio Italia” e premiato come miglior documentarista ai Nastri D’argento 2023 per “Noi siamo Alitalia – Storia di un Paese che non sa più volare”) è ideato da Michele lo Foco. La voce senza volto è un’opera che esplora l’interessante mondo dell’arte del doppiaggio, che come è noto, rappresenta un una delle tradizione più rosee del panorama artistico italiano.
Prodotto da Jacopo Capanna, Francesco Bruschettini e Dario Mazzoli, la pellicola presenta al suo interno personaggi storici del cinema come ad esempio Stanley Kubrick, che certamente non ha bisogno di presentazioni.
La voce senza volto: sinossi
Tutto parte dalle parole che Stanley Kubrick rivolge a Mario Maldesi, direttore del doppiaggio italiano di Full Metal Jacket: “Se non hai un buon attore, ogni cosa suona falsa”. Ma cos’è il doppiaggio? Che cosa significa doppiare un film? La Voce senza volto è un viaggio per conoscere una pratica che, pur diffusa anche in altri paesi, ha avuto da noi uno sviluppo eccezionale. Un viaggio che, partendo dalla voce di uno dei più grandi registi della storia, prende il volto dei tanti personaggi che ci hanno aiutato a trovare la risposta. Eccoci nelle splendide sale dell’Accademia della Crusca, eccoci alla Fondazione Zeffirelli di Firenze, all’Università per stranieri di Perugia e alla Cineteca di Bologna.
Una narrazione utile per conoscere una pratica che ha avuto enorme influenza su tutto il nostro cinema, sull’immaginazione dei nostri più grandi registi e sulla nostra cultura. In poche parole, sul nostro modo di vivere e di essere.
Dunque il già ricco programma della Festa del cinema di Roma sembra arricchirsi di un nuovo interessante documentario.
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