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Lucca Film Festival

‘Ararat’ – Il monte del dolore e del silenzio

'Ararat', primo lungometraggio del regista Engin Kundag, è in concorso al Lucca Film Festival.

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'Ararat', film del 2023 di Engin Kundag, è in concorso al Lucca Film Festival nella sezione lungometraggi. Ecco la recensione!

Ararat, primo film di Engin Kundag, è in concorso al Lucca Film Festival nella sezione lungometraggi. Il lavoro, precedentemente presentato alla Berlinale, è stato proiettato al festival in anteprima italiana presso il Cinema Centrale di Lucca.

La trama di Ararat

Zeynet, giovane donna che abita a Berlino, torna a vivere nella casa dei genitori dopo un incidente stradale con il fidanzato. La famiglia vive in una provincia turca nelle vicinanze del monte Ararat.
La ragazza, rimasta illesa e andatasene dal luogo dell’incidente, è accusata dal fidanzato stesso di averlo causato intenzionalmente. Come se non bastasse, il suo ritorno stravolge l’intera comunità, nonché il matrimonio già in crisi dei genitori. Il carattere aggressivo e la sfacciataggine che la contraddistinguono aprono lo sguardo sui segreti e i silenzi della sua famiglia, su un mistero mai del tutto svelato. Perché Zeynet stessa è un mistero, così come i fantasmi del suo passato.

 

Il trauma del silenzio

Il monte Ararat, vulcano inattivo e silente, su cui la tradizione cattolica vuole sia sbarcata l’arca di Noè, si chiama in turco Ağrı Dağı, Montagna del dolore.  Proprio sul silenzio e sul dolore Engin Kundag costruisce il suo lavoro. Il film è dominato da inquadrature fisse e, soprattutto, da silenzi.

I silenzi tra Zeynet e i genitori, sguardi e gesti, su cui la macchina da presa si concentra per lassi di tempo che sembrano interminabili, spiegano e fanno più rumore delle parole. E la natura circostante, bellissima e cheta, come un’osservatrice giudicante guarda lo sviluppo delle loro vite inquiete.
Il padre di Zeynet, proprietario di una fabbrica di marmo, appare inizialmente come la voce morale del film; una voce aggressiva ma responsabile, con l’obiettivo di capire se la figlia abbia veramente commesso un atto criminale e allo stesso tempo proteggerla.
La madre sembra una donna affettuosa, vittima di un matrimonio che non funziona più. Zeynet è la figlia ribelle, scostante, silenziosa e promiscua. Ma tra le stanze vuote in cui vigono il mutismo e la segretezza, si scoprono fatti e pensieri celati.
Le cave sono ormai inutili e il padre di Zeynet è costretto a venderle; il suo sguardo duro e la sua forza fisica nascondono invece un carattere debole e incapace di affrontare una verità scomoda.
La madre, da parte sua, evade dalla situazione tradendo il marito con un amico e collaboratore. E Zeynet, che per gran parte del tempo esprime ciò che prova con gli occhi e con espressioni sessuali esagerate e fuori luogo, affronta bruscamente il padre, probabilmente causa del suo difficile rapporto con gli uomini e con il sesso.
Sul finale, i due genitori prediligono ancora una volta il silenzio.

Zeynet e i suoi traumi rimangono così un enigma, la cui soluzione, forse, solo il regista conosce.

Ararat

  • Anno: 2023
  • Durata: 95'
  • Genere: Dramma
  • Nazionalita: Germania, Turchia
  • Regia: Engin Kundag

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