‘I Mercen4ri’ è su Prime Video: la recensione dell’action

I Mercen4ri arriva su Prime Video. Prodotto da Millennium Media e Campbell Grobman Films e diretto di Scott Waugh (Act of Valor, Need for Speed), torna una nuova missione impossibile dei mercenari “sacrificabili” guidati da Barney Ross (Sylvester Stallone), con una formazione rimaneggiatissima rispetto al passato, per un’operazione nostalgica ormai fuori tempo massimo. La distribuzione del film è di Vertice Cine.

I mercen4ri: la trama

Il temibile terrorista Suarto (Iko Uwais, maestro dell’arte marziale indonesiana silat) ha messo le mani su un ordigno nucleare e minaccia di scatenare la terza guerra mondiale. Sulle sue tracce si metterà la squadra degli Expendables guidati da Barney Ross e Lee Christmas (Jason Statham), dando vita a una caccia tra Africa e Oceano Pacifico, mettendo sul tavolo un prezzo pesante persino per gli “spendibili”…

Il trailer

I mercen4ri: Rapporto costi malefici

A nove anni dall’ultimo capitolo, arriva in sala questo tentativo maldestro di rigenerare una saga già apparsa esausta al terzo film. Nei precedenti, c’era un effetto nostalgia reso potentissimo dalla possibilità di pescare senza limiti dallo “scatolone” gli action hero del cinema americano anni ’80 e ’90 (si potevano ammirare insieme Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Bruce Willis, Jean-Claude Van Damme, Jet Li, Dolph Lundgren, Chuck Norris ecc.). Insomma, quello che sarebbe accaduto con gli ensemble di Avengers e Justice League nel 2012 e nel 2017, era stato anticipato nel 2010 nel primo capitolo della saga. Un mucchio selvaggio che era stato possibile impacchettare insieme grazie alla crisi dello star system.

Gli attempati energumeni si districavano in missioni organizzate in totale sprezzo del galateo diplomatico tra USA e resto del mondo e in un rapporto numerico mediamente di 100 nemici per ogni expendable. Questa volta, dopo una lunghissima gestazione, il risultato è totalmente sotto la soglia della tollerabilità, anche per chi giustamente affronta questi prodotti senza alcun barlume di pretesa. Il primo di una lunga serie di problemi è sicuramente la gestione dei costi. Non è possibile, infatti, assistere a un film di così infima fattura sul piano dei VFX a fronte di un budget dichiarato di 100 milioni di dollari.

I personaggi e gli interpreti

Tra sequenze d’azione frullate al montaggio per mascherare la loro fiacchezza e animazioni CGI da far accapponare la pelle, si è di fronte a uno dei prodotti più di bassa lega visti al cinema recentemente come resa sullo schermo. Sulla recitazione scadentissima, naturalmente, si può sorvolare dato che non è elemento di traino di un action movie, ma non è possibile abbandonare gli attori completamente a sé stessi come accade per tutto il film.

Per quanto riguarda Dolph Lundgren, Jason Statham e Randy Couture ciascuno si limita educatamente a muoversi nei confini tracciati per i loro personaggi nei film precedenti, ma le new entry  50 Cent, Megan Fox e Andy Garcia trasmettono la partecipazione di una scolaresca in gita agli uffici del catasto. In particolare, Fox agisce come mero corpo sessualizzato senza alcuna prerogativa o tridimensionalità, come se non fossero passati 15 anni dal suo esordio in Transformers.

Operazione nostalgia senza nostalgia

Gli anni passati pesano anche su questo film, che arriva in sala nel 2023 come un ufo disperso nel tempo e dello spazio, privo di coordinate di senso e gusto. Oltre a essere fuori tempo massimo, la sensazione è anche quella di vedere una fantasia puerile finanziata scelleratamente con un budget da sbarco sulla Luna. Inoltre, un’operazione dal portato nostalgico come questa dovrebbe quanto meno offrire un elemento malinconico nel mostrare questo campionario di vecchi dinosauri in via di estinzione.

Invece in I mercen4ri non c’è il minimo sussulto emotivo nel rimettere insieme la banda. Tutto viene fatto sfilare letteralmente “in qualche modo” senza nessun interesse a dare al film uno spessore superiore alla carta velina. Solo il box office ci dirà se sia stata una buona idea riesumare gli Expendables. Ma sarebbe preoccupante vedere premiato un film realizzato con così tanta sciatteria produttiva, dove qualsiasi cura per il genere o per una scrittura  viene assassinata da una grossolanità imperante.

Leggi: ‘Sly’ il trailer del nuovo documentario su Sylvester Stallone