‘A proposito di Rose’. La rivoluzione dal di dentro
La splendida attrice irlandese Jessie Buckley interpreta una donna che con le sue discese e risalite mostra che il viaggio è ciò che conta, non la destinazione.
A proposito di Rose (Wild Rose nella versione originale) è un film britannico scritto Nicole Taylor e diretto da Tom Harper. Accolto favorevolmente da pubblico e critica, il film del regista di Peaky Blinders è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival e poi in Inghilterra al BFI London Film Festival.
Si tratta di un dramma musicale, al cui centro c’è una donna forte e fragile con una grande vocazione alla musica country. In linea con la tradizione cinematografica britannica, l’opera di Harper, congiunta alla scrittura precisa di Taylor, inserisce questa monografia femminile nel contesto più ampio del disagio familiare, sociale e politico. La pellicola sa commuovere e far riflettere e ha il pregevole merito di aver lanciato Jessie Buckley che, nella sua seconda performance cinematografica, offre un’interpretazione difficile da dimenticare.
Prodotta da Fable Pictures e disponibile su Raiplay.
A proposito di Rose, la trama
Rose (Jessie Buckley) pensa di essere nata nel posto sbagliato. La incontriamo mentre esce di prigione, dopo aver scontato una pena di un anno. Ha due figli e una madre (Julie Walters) che si occupa di loro a tempo pieno. Rose è dotata di una grande voce, ama la musica country e ha il sogno di calcare i palchi di Nashville. Tuttavia, la sua realtà è ben diversa. Sbarca il lunario lavorando come domestica nell’abitazione di una donna facoltosa (Susannah, Sophie Okonedo), è poco presente a casa e percepisce la sua vita come un guscio vuoto che solo la musica contribuisce a colmare.
Rose si barcamena per realizzare il suo sogno. Determinata, scaltra, talvolta egoista, sfida le difficoltà della periferia e dell’emarginazione grazie ai nervi saldi e gli stivali da cowboy. Il supporto arriverà dove non avrebbe mai pensato. Grazie all’aiuto di Susannah, si avvicinerà sempre di più al suo obiettivo, in un viaggio non solo fisico ma anche esistenziale.
«Nessun posto è come casa». Servirà parecchia strada per scoprirlo.
Il punto di vista femminile
Dramma individuale, sociale e familiare, A proposito di Rose privilegia le interpretazioni femminili come impalcatura della struttura narrativa e angolazione da cui raccontare la storia. Il film è a ben ragione e con grande maestria scritto da Nicole Taylor, che intesse una trama in cui le donne sono prismi di luce e buio. Da Rose che si batte per il suo sogno, alla madre che vuole redimerla e si preoccupa per i suoi nipoti passando per Susannah, figura morbida e gentile che contribuisce a far sbocciare il talento di Rose, gli uomini restano nel fuori campo, appena intuiti ma mai centrali. Le tre donne, i tre ruoli femminili, offrono allo spettatore ritratti inediti e convincenti, attraversando registri di elevato impatto emotivo.
Tom Harper, nel suo esordio al lungometraggio, cuce una pellicola su anima e corpi di queste attrici, destinando allo spettatore una narrazione amara, ma sempre contraddistinta da una venatura favolistica. Le situazioni raccontate sono difficili da digerire, eppure la via d’uscita non è mai negata ai personaggi, se sono in grado di coglierla.
Viaggiare dentro e fuori di sé
Il miraggio di diventare una cantautrice a Nashville e di attraversare il mondo per raggiungerlo rappresenta la metafora di un percorso tutto interiore, che ha la musica come mordente e canale di scolo. A tal proposito, Rose è una donna diversa alla fine del film. Più consapevole, maggiormente attenta alle sue responsabilità e grata a chi la circonda. Rose brilla sul palco che ha tanto desiderato poiché risplende di una luce differente, frutto di un itinerario dentro il male ricevuto e quello inflitto a se stessa. Questo tragitto ha i connotati della redenzione, ma anche della speranza, che non abbandona mai l’opera di Harper, anche se trabocca di momenti drammatici.
È la scuola dei grandi cineasti britannici, in cui il racconto individuale si mescola a quello collettivo, che fa da sfondo alla narrazione. Ma è anche il respiro dei prodotti americani, quelli che parlano al pubblico e sanno emozionare, che vibra in A Proposito di Rose.
Che Rose continui ad essere wild, che lo faccia a Glasgow, dove la musica country può diventare di casa.
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