Ora su Prime VideoA million miles away, biopic sull’astronauta José M. Hernández, diretto dalla regista messicana Alejandra Marquez. La storia è tratta dalla biografia omonima di Hernández, nato da una famiglia messicana di agricoltori, e della tortuosa strada che lo ha portato ad arrivare nello spazio. Un film sull’inseguimento dei propri sogni, con protagonisti Michael Peña (Narcos:Messico, Jack Ryan) e Rosa Salazar (Bird Box, Maze Runner).
Prodotto dalla Metro Goldwin Meyer dopo l’acquisizione da parte degli Amazon studios, il film presenta nel cast anche Julio Cesar Cedillo (Narcos: Messico, Cowboy and Alien), Sarayu Blu (P.S. Ti amo ancora, The Unicorn) e Veronica Falcón (Ozark, Regina del sud).
La trama
José nasce da una famiglia di immigrati messicani e passa l’infanzia svegliandosi presto per lavorare nei campi prima di andare a scuola. Una maestra che riconosce il suo potenziale convince la famiglia a fermare i continui spostamenti così da lasciare studiare il bambino. Da sempre affascinato dallo spazio, il giorno che vede decollare l’apollo 11, capisce di voler diventare un astronauta. La strada che porta ad entrare nel programma spaziale, però, non è per niente facile e saranno necessari molti sacrifici per realizzare il suo sogno.
A million miles away- la recensione
A million miles away è in poco tempo entrato nella classifica dei film più visti di Prime Video e la cosa non stupisce. É una storia vera piena di speranza, perfetta per essere adattata, e supportata da una regia efficace. Alejandra Marquez, che ha debuttato lo scorso anno con A nord sul vuoto, crime presentato al festival del cinema di Berlino, intesse un film che fonde la narrazione classica del cinema statunitense con la sua identità fortemente messicana. Ne risulta un film tecnicamente forte, con una colonna sonora di Camilo Lara (Coco, Thor: Love and Thunder) all’altezza delle immagini dello spazio.
Si avvale anche di una sceneggiatura ben strutturata per suscitare l’idea del ‘Sogno’ e quindi per appellarsi alla parte più emotiva dello spettatore, riuscendo a farlo immedesimare anche con una storia decisamente fuori dal comune, come quella di José. Il personaggio della maestra è centrale in questo perché si appella a una memoria collettiva dell’infanzia di tutti ed esprime quella parte dei sentimenti umani più nobili. La scena in cui scopriamo che per anni ha conservato il disegno del bambino è un vero colpo al cuore.
Il sogno americano oggi
Dovendo passare a note più dolenti bisogna riconoscere che, pur essendo una storia di rivalsa che ritrae una rappresentazione positiva per i messicani che vivono negli Stati Uniti, il film segue un’idea di sogno americano che persegue l’idea del merito. Questa è un’arma a doppio taglio che lascia fuori dall’equazione quelle persone che- vinte dalle difficoltà e dai pregiudizi- rimangono inghiottite dal sistema classista e razzista di base. Anche dal punto di vista della rappresentazione di genere, la pellicola presenta un microcosmo di personaggi femminili, sì positivi, ma comunque confinati in una posizione periferica del palcoscenico; sotto il riflettore quel tanto che basta per motivare e aiutare il protagonista maschile a splendere.
In conclusione A million miles away è una storia sicuramente riuscita, di grande intrattenimento grazie anche a un montaggio che mantiene veloce il ritmo e a una fotografia che tiene il punto. La speranza è che una storia così commovente e tipicamente americana colpisca anche gli Stati Uniti più xenofobi. Il messaggio, molto disneyano, d’inseguire i propri sogni ad ogni costo ogni tanto vale comunque la pena riproporto.