Il Religion Today Film Festival, rassegna cinematografica fondata nel 1997 dalla scrittrice e regista Lia Giovanazzi Beltrami, rappresenta un ponte tra culture e religioni differenti. Un evento internazionale che osserva l’evoluzione della religione e promuove il cinema come strumento di sensibilizzazione sociale.
“È un onore per il nostro piccolo grande Festival essere un luogo di scambio culturale e religioso, riconosciuto in tutto il mondo e che vede ogni anno la partecipazione di ospiti importanti.”
ha dichiarato il direttore artistico Andrea Morghen.
Religion Today Film Festival 2023: il concetto di “comunità” legato a quello di “community”
In un futuro di grandi mutazioni e cambiamenti il confine tra comunità e community sta diventando sempre più labile: la rivoluzione digitale progredisce, ma il rischio di perdersi in un’alienazione informatica incombe e spaventa.
Al centro di questa edizione c’è proprio il tema della comunità. Più precisamente, la comunità che si ritrova e si riabbraccia dopo i complicati anni di pandemia. Una comunità che ha saputo supportarsi e aggiornarsi per restare al passo coi tempi: un vero e proprio boom social che ha coinvolto interi gruppi di fedeli nel tentativo di mantenere vivi i loro culti e i loro riti.
Il festival del Religion Today: premi e riconoscimenti della XXVI edizione
La XXVI edizione del Religion Today Film Festival si è tenuta al ristorante La Capannina, nel comune di Baselga di Piné.
Una carrellata di 45 proiezioni che ha coinvolto ben 22 paesi diversi. Vediamo insieme i premi e i riconoscimenti di questa edizione del festival.
Premio “Nello spirito delle Dolomiti” al caraibico Cuentos de un dia màs del cubano Fernando Perez.
Premio per il “miglior documentario” al portoghese Sol de Carvalho e al suo Kutchinga, basato su una controversa pratica tradizionale mozambicana.
Premio per il “miglior feature film” all’israeliano Sand Flakes di Gitit Kabiri e Yahel Kabiri, una pellicola che parla di malattia, ma anche di speranza.
Premio “Nello Spirito della Pace” a The Stupid Boy di Phil Dunn (UK), sui valori della pace e della nonviolenza.
Premio “Persone e Religioni” assegnato dalla giura CinemAmore a Junko del regista nepalese Prem Prasad Adhikary.
Premio “La religione attraverso gli occhi delle donne” alla pellicola A Cross in the Desert del serbo Hadzi-Aleksandar Djurovic per la sensibilità e la delicatezza con cui affronta i temi del rapporto madre-figlia, del distacco, del lutto e delle migrazioni.
Premio “Bene Comune” assegnato dalla giuria delle ACLI Trentine a Empty Church del bielorusso Maks Maksimov.
Trionfa l’Italia con Vito Palumbo, vincitore con il suo Super Jesus della “migliore colonna sonora” (assegnato dalla giuria del Conservatorio Bomporti di Torino) e del premio “Nuovi Sguardi” (conferitogli dall’Università Pontificia Salesiana), e Luigi Pane con il suo Un mondo in più, vincitore del premio “Migrazione e coesistenza” decretato dalla giuria del Centro Missionario Diocesano di Trento.
Religion Today: nel segno della solidarietà al Marocco
Jalaldine del regista marocchino Hassan Benjelloun si aggiudica il “Gran Premio nello Spirito della Fede”, riconosciuta come l’opera che più di tutte ha colto lo spirito della rassegna cinematografica. Assente il regista a causa del recente terremoto che ha colpito il Paese, a ritirare il premio Malak Dhamouni, direttrice del Rabat International Author Film Festival e giurata di Religion Today. Dhamouni ritornerà in Marocco per consegnare il premio nelle mani di Benjelloun.