In occasione della 9° edizione del festival Visioni dal mondo a Milano, dal 14 al 17 settembre, nella giornata di sabato 16 verrà proiettato Missione Asclepios. Diretto da Patrik Soergel e prodotto da Micheal Beltrami, il film ha una durata di 65 minuti. Il regista ci porta all’interno di una missione spaziale organizzata dalle nuove leve.
Tema generale del festival è “ascoltare con gli occhi”: tutti i film presentati fanno riflettere su tematiche sensibili, come l’ambiente, l’ accoglienza, i diritti umani, proiettate verso un futuro migliore. Missione Asclepios partecipa al Concorso Italiano sezione lungometraggi.
Taxidrivers è media partner del festival Visioni dal Mondo. Qui il programma completo degli eventi e l’intervista al direttore Francesco Bizzarri.
Missione Asclepios: la trama
Asclepio era il figlio di Apollo. E noi siamo i figli della ‘generazione Apollo’, quella che ha visto il primo sbarco sulla Luna
Una storia vera e incredibile. È la storia della Missione Asclepios, organizzata da un collettivo di studenti per studenti. Provenienti da tutto il mondo, aspirano a diventare astronauti o a lavorare nello spazio. Quale migliore occasione per mettere in pratica i loro studi con una missione: progettare uno sbarco sulla luna per scoprire se è possibile creare una base sostenibile per le risorse sulla Terra.
Missione Asclepios ci porta dentro questa officina spaziale terrestre, in un ambiente giovane e dinamico. Un Armageddon ma più fresco e reale, dove gli effetti speciali vengono rimpiazzati da tante facce di ragazze e ragazzi che si impegnano nel loro lavoro per un futuro migliore. La squadra internazionale appena formata prepara a superare alcune prove di resistenza, per simulare la vita sullo spazio. Lo scenario prescelto per simulare le condizioni sulla base lunare è la fortezza di Sasso San Gottardo, dentro una montagna . Una missione analoga dove tra condizioni difficili, limiti individuali e problemi di comunicazione, l’equipe simula la vita su un altro pianeta per quattordici giorni.
Sei mai stato sulla Luna?
Guardando il cielo ti rendi conto che ci sono tante cose che noi non possiamo immaginare […] è un pensiero che ti spaventa ma allo stesso tempo conforta.
Ascoltare con gli occhi, spingersi verso nuove visioni e nuove soluzioni. In linea con i temi affrontati dal festival milanese, Asclepios è un po’ una voce fuori dal coro in un clima di incertezza dei tempi attuali.
Veronica Orlando e l’equipe di Missione Asclepios ci mostrano un panorama diverso da quello delle emergenze ambientali e del nichilismo delle nuove generazioni (che avrebbero poche opportunità e ancora meno voglia), temi commentati ogni giorno. Oltre all’attenzione e alla sensibilizzazione di tematiche attuali, compaiono interesse, scienza e studio, inteso come bagaglio di tecniche e conoscenze apprese. Gli obiettivi sono creare qualcosa di nuovo e trovare soluzioni autentiche, a partire dall’azione e dagli errori.
Davanti a tanti adulti che generalizzano, basta scendere un po’ più in profondità per trovare menti coscienti dello stato del presente, e che reagiscono al catastrofismo con le loro azioni. L’idea di creare una base lunare è emblematica: una generazione che cerca soluzioni “al di fuori” per i problemi del mondo e causati dagli abitanti di questo mondo; un gruppo capace di spingersi oltre i limiti imposti. In uno stato immobile, le nuovi menti creano dei link che possono portare ad arricchimenti e scambi.
Nella base di San Gottardo la squadra si mette in gioco, conosce e combatte difficoltà personali e collettive. Uscendo dalle barriere dell’individualismo gli studenti si confrontano attraverso un lavoro di squadra in condizioni che consentono di apprendere quello che hanno imparato. Tutti sono guidati da qualcosa: provare, sbagliare, consente di toccare con mano quello che imparano sui libri dell’università.