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Approfondimenti

E se d’inverno Cartesio con un cocktail Godfather ci parlasse della vita? La filosofia di Ma(r)trix

- “L’amore è la genesi di tutto”- recita la dedica finale di una Saga che ci parla dell'eterna lotta tra Cuore e Ragione. La nostra è una continua ricerca dell'equilibrio (non solo quello a mezz'aria)

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Alba.

Skyline della nostra camera da letto. Primissimo piano di noi che ci alziamo e ci dirigiamo alla finestra. Una grossa stella brilla nel cielo brilla a 150 milioni di km. da noi.

L’inizio non è malaccio.

Nello scorrere costante dei giorni, le lancette dell’orologio scandiscono i tempi della nostra routine. Dal suono della sveglia al mattino, ci muoviamo secondo ritmi in gran parte abitudinari e lungo strade che percorriamo in maniera automatica, quasi meccanica.

Casa, ufficio, supermercato, sono tutti obiettivi da portare a termine.

In una società che dà una grande importanza all’essere socialmente accettati, finiamo con l’assomigliare alla grande massa di persone che ci circondano senza sapere esattamente chi siamo e che cosa vogliamo. Possiamo anche mettere in pratica le più incredibili forme di ribellione, di lotta e di rifiuto ma, poiché non si abbiamo compreso la verità più profonda, sono guerre perse in partenza.

Dunque, è proprio la percezione di un “vago senso di irrequietezza“, di un malessere diffuso, l’eco di una voce lontana che secondo linguaggi sconosciuti ci invita a percorrere nuove strade e a non abbandonare la ricerca e ad intraprendere il Viaggio più importante. Questa è la filosofia di Matrix, o Ma(r)trix.

CARTESIO: LA DIREZIONE IN CUI MUOVERSI

La saga di Matrix, contribuisce in modo originale e con ricchezza di simboli ad indicare il “percorso” da seguire. L’eroe che esiste dentro di noi, non ha mai smesso di porsi domande e lentamente, uscendo dal suo torpore, si permette di andare incontro alle risposte, di tradurre quel complesso linguaggio quotidianamente presente davanti ai nostri occhi e di combattere per conquistare la propria libertà individuale.

In alcuni periodi dei nostri giorni, noi ci convinciamo di star subendo la vita e così facendo ci accadono sempre le stesse cose. Ci muoviamo nei fatti e nelle relazioni, ispirati da pregiudizi e opinioni fasulle, a cominciare dall’idea che abbiamo di noi stessi. Siamo meravigliose opere architettoniche e ci ostiniamo a relegarci nello sgabuzzino, continuando a ripeterci: “è tutto qui, nulla di più“.

La verità è che siamo molto di più di quello che crediamo di essere, ma fa troppa paura aprire quella porta, troppo difficile muoversi alla scoperta delle infinite stanze e ricchezze che contraddistinguono ciascuno di noi e le influenze di altre persone.

Solo decodificando il codice più profondo del nostro mondo interiore, potremo capire lo speciale Progetto che è necessario realizzare per noi stessi. Quasi sempre non si tratta di un incarico semplice, ma tale aspetto diventa secondario rispetto alla rilevanza che assume il proprio ruolo speciale nell’ambito della collettività nella quale siamo inseriti.

Da qui il film Matrix si fa portavoce di un importante dottrina di René Descartes (Cartesio).

L’unica cosa che mi salva dal dubbio è l’esistenza come essere pensante: dubito di tutte le cose appena elencate, quindi deve esserci qualcosa che dubita: ciò che dubita deve per forza esistere. Solo di qui posso cominciare a costruire un sapere certo, saldo e inconfutabile.”

Anche Neo è chiamato a mettere in dubbio tutte le sue antiche certezze ed egli lo fa, sebbene con una certa riluttanza iniziale. Ciò che gli è sempre apparso come la verità, è in realtà un inganno, una tremenda impostura, un mondo fittizio costruito ad arte dalle macchine (il genio maligno di Cartesio). Il primo passo per trovare la verità sarà anche per lui prendere consapevolezza di sé, convincersi di essere “il Prescelto”, riconoscersi come Neo e non come signor Anderson (il suo nome nel mondo fittizio) : anche Neo, come Cartesio, é chiamato a mettere in dubbio ogni cosa per prendere atto della propria esistenza come soggetto pensante; e il fatto di esistere come soggetto pensante é l’unica verità certa di cui egli disponga in partenza.

“Conquista te stesso, non il mondo ” – Cartesio

In sostanza, la connessione tra Matrix e la filosofia cartesiana  risiede nella loro comune esplorazione della realtà, dell’illusione e della ricerca della verità. Entrambi affrontano il tema fondamentale della dubitabilità della realtà e la necessità di superare le apparenze per scoprire la verità. “Matrix” cattura in modo affascinante le preoccupazioni cartesiane e le traduce in una narrazione coinvolgente che sfida il pubblico a riflettere sulla natura della realtà e dell’identità umana. In definitiva, sia la filosofia di Cartesio che “Matrix” ci ricordano l’importanza di mettere in discussione ciò che sembra evidente e di cercare la verità al di là delle apparenze.

Alcuni interpreti e fan del film “Matrix” hanno suggerito che il film possa essere visto come una metafora per esperienze transgender o di identità di genere. Questa interpretazione deriva in parte dal fatto che le registe del film, Lilly e Lana Wachowski, sono transgender e hanno fatto coming out pubblicamente dopo la realizzazione del film.

La Matrice stessa potrebbe essere vista come una rappresentazione metaforica di un mondo in cui le persone sono costrette a conformarsi a una realtà impostata da altri, simile all’oppressione e alla restrizione dell’identità di genere. La scoperta della verità sulla Matrice e il processo di “svegliarsi” potrebbero essere interpretati come una metafora per il processo di accettazione e rivelazione della propria identità di genere.

L’introduzione stessa dell’idea di un “Prescelto” (the One), che ha il potere di cambiare il destino, solleva domande sulla predestinazione e sulla capacità di scegliere il proprio cammino nella vita.

DANZA D’INVERNO

Per concludere, ci tengo a precisare che tutte le mie considerazioni scritte sono la naturale conseguenza di una visione maturata in età tale da poterle concepire, ma è giusto dire che non sarei arrivato a determinate constatazioni se non fosse stato per un’occasionale chiacchierata in una fredda serata di sabato sera. Qualche volta mi capita di avere dei dubbi sul mio percorso, di essere indeciso su quale zolla di terra calpestare per poter solcare un sentiero giusto. Ma come si fa a capire qual è il sentiero giusto? La miglior bussola per orientarsi rimane il cuore. Farsi guidare dalle emozioni è un ottimo modo per non cadere mai in errore, bisogna accogliere e ascoltare tutte le persone, ma seguendo il cuore.  Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è una bella cosa da tenere a mente, ma non si può avere sempre, le emozioni fanno il gioco del sole nel bosco: spariscono, riappaiono un attimo, poi di nuovo ombra e dubbio. Perciò bisogna conoscere tutto, studiare, leggere e girare più che possiamo.

Se la vita è un viaggio, le nostre esperienze ne rappresentano le stazioni.

Non vuole essere spicciola retorica, ma un modo per interpretare la grande opportunità che abbiamo. L’equilibrio interiore non significa eliminare completamente stress o le difficoltà, ma imparare a gestirli in modo sano. L’accettazione di sé e degli alti e bassi della vita è essenziale. Ogni sfida può essere vista come un’opportunità di crescita personale.

COCKTAIL IN GRASSETTO

Nella propria storia, Neo era privo di alcuni fattori che considero fondamentali per il viaggio di ognuno di noi: Ambizione, Semplicità, Naturalezza, Allegria e, come suggerirebbe Marlon Brando, una giusta dose di Whisky e Amaretto. Senza questi elementi, scoprire la natura della Matrice, quindi del Pensiero, è risultato complicato per il protagonista, ma avvalendoci di essi, farli nostri, averli, significa segnare la linea corretta del nostro percorso.

Tra le parole di questo articolo, c’è anche l’intento di aiutare a superare le tempeste degli eventi, innanzitutto a me in primis, ma anche a chi ne senta il bisogno. Come suggerisce la saga di “Matrix” , la conoscenza delle imperfezioni negli altri può spingerci a lavorare su noi stessi e ad essere più tolleranti e comprensivi. Ciò favorisce la crescita personale e la maturità emotiva.

Ci sono aspetti speciali in ognuno di noi che spesso rimangono nascosti agli occhi degli altri.

Spero che, oltre me, queste considerazioni facciano sentire meglio anche altri che le leggono.

Allora potrò ritenermi contento.

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