Ryusuke Hamaguchi dopo il successo di Drive my car, torna con Aku wa sonzai shinai (Il male non esiste), una pellicola pacata e contemplativa che parla di uomo, natura, e natura dell’uomo, vincendo il Leone d’argento – Gran premio della giuria a Venezia 80.
In occasione della XVI edizione del Siciliambiente, tra i più importanti festival italiani nell’ambito della sostenibilità ambientale, il film tornerà in sala.
In una località boschiva non lontana da Tokyo, il tuttofare Takumi e sua figlia Hana, di otto anni, vivono in armonia con la natura e con i pochi abitanti del luogo. Una grande impresa dello spettacolo decide però di aprire un glamping (un camping di lusso), minacciando la pulizia dell’acqua di sorgente, della quale gli abitanti tutti, umani e animali, fanno un uso vitale. La comunità si preoccupa e domanda spiegazioni, così due impiegati della grande azienda vengono mandati sul posto per chiedere l’aiuto e l’intercessione di Takumi.
Il male non esiste: contemplazione
In perfetto stile Hamaguchi questo film è la definizione di contemplazione, di osservazione meticolosa, meditativa.
Lo capiamo dai titoli di testa, che appaiono su un lungo, lento e ininterrotto carrello che inquadra dal basso verso l’alto le cime degli alberi.
In questo modo lo spettatore capisce subito che tipo di film ha davanti. Hamaguchi descrive perfettamente il paesaggio, i luoghi e le azioni quotidiane dei protagonisti, ovvero Takumi e il bosco.
Ci si immerge in un contesto ben definito e di cui ben presto ci affezioniamo, così da diventare noi stessi parte di quella lotta per salvare il bosco dalla costruzione del glamping.
Il messaggio ecologista è chiarissimo, ma se finora Il male non esiste vi è sembrato un film piatto, senza colpi di scena, vi sbagliate.
La svolta decisiva arriva sul finale, un cambio di direzione inaspettato, e una situazione tanto surreale quanto ispiratrice di pensieri nuovi nello spettatore.
Un’azione brutale, raccontata con la delicatezza di sempre, che trova il suo senso nel concetto stesso di natura, ma dell’uomo.
Siamo noi le vere bestie, capaci di atti insensati e inspiegabili, che non fanno altro che danneggiare noi stessi.
Il film dà questa botta allo spettatore senza preavvisi o spiegazioni, perchè non è necessario, e non è così che funziona il mondo.
Il male non esiste non è certo un film di intrattenimento puro, ma l’unione delle immagini magistralmente fotografate dal D.o.P. Yoshio Kitagawa con le musiche di Eiko Ishibashi, è capace di regalare tante emozioni.