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FESTIVAL DI CINEMA

‘MICB23’: ecco tutti i premi della seconda edizione

Si è conclusa la seconda edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano. Tanto cinema

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Sabato 2 e domenica 3 settembre si è svolto il MICB23, acronimo della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano. Seconda edizione della mostra che ha confermato l’ottimo lavoro che stanno portando avanti l’associazione di promozione sociale Gasp, il collettivo Papermoon – Cinema dalla carta alla luna e Cultura Movens; con il patrocinio del Comune di Bracciano e del Comune di Oriolo Romano.

MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI BRACCIANO 2023

Il MICB è un progetto culturale, autofinanziato, che attraverso il – buon – cinema vuole portare avanti necessari discorsi sociali, soprattutto ora che la cultura viene sempre più relegata ai margini, e la storia/memoria viene, a ogni piè sospinto, riscritta.

Le 26 opere selezionate quest’anno sono state tante finestre su realtà lontane e temi urgenti. Tematica di spicco è stata la guerra, che non riguarda soltanto il conflitto Russia-Ucraina, ma è violentemente presente in tanti altri paesi (medio oriente, Africa), ma purtroppo queste altre tragiche realtà non sono beneficiate dall’attenzione dei media.

Attenzione del MICB anche verso le prevaricazioni sociali, l’inclusione, le discriminazioni, l’incomunicabilità e… anche, perché no, verso i sentimenti. Uno sguardo ad altezza umanità, quindi, che ha permesso al pubblico di guardare vis-à-vis fatti e figure umane spesso trattati con distanza o in maniera sfocata.

Durante lo svolgimento del MICB, e inerente alla guerra, c’è stato anche un urgente ragguaglio, da parte di GASP, su quanto sta accadendo a livello scolastico: la militarizzazione della scuola, della cultura, delle istituzioni. Le scolaresche vengono invitate a visitare le caserme, ed esponenti di esercito, Digos o polizia sono ospitati nelle scuole. E a questa avviata prassi si aggiunge un atto più subdolo: la creazione di zainetti per la scuola dedicati alla Folgore, agli alpini ecc.

Tirando le somme, il MICB seconda edizione ha confermato le qualità già ravvisate nella prima edizione, e questa volta con una struttura più articolata. Una scelta coerente delle opere, che rispecchiano gli intenti promossi dal nome dato all’evento. E soprattutto riguardo le iniziative che portano avanti da anni i vari collettivi, che appunto hanno ideato e dato forma a questa realtà culturale.

Il pubblico, che quest’anno ha toccato le oltre 350 presenze, ha apprezzato e partecipato attivamente. Anche perché Bracciano dall’inizio di quest’anno non ha più un cinema. Attendendo la terza edizione del MICB, auguriamo che i collettivi riempiano questi 12 mesi d’attesa con altre proposte cinematografiche. I primi a chiedere questo, sono proprio i cittadini di Bracciano.

MICB:

“Cinema, per noi, non è semplicemente una sala di proiezione, cinema è selezione di ciò che si vuole trasmettere al pubblico, è individuazione di contenuti e forme socialmente significativi – sottolineano gli organizzatori. –  Cinema è cultura. Come abbiamo ricordato alla chiusura della Mostra, Cinema è cultura in senso gramsciano: non accumulazione di sapere enciclopedico ma “organizzazione, disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”

MICB23: le opere premiate

La Giuria era composta dalla Professoressa Stefania Parigi, dal regista Edgardo Pistone, da Silvia Moras, docente e ricercatrice, e da Roberto Baldassarre, storico e critico del cinema.

Il premio per il Miglior Cortometraggio a North Pole, di Marija Apcevska (Macedonia), con la seguente motivazione:

North Pole è il racconto di una iniziazione mancata, della inquietudine e della solitudine di un’adolescente nel mondo odierno, dominato dai modelli e dalle performances medialo. La regista rappresenta le tensioni vitali dei corpi, gli oggetti, le linee, e suini e i colori del paesaggio, con forza e insieme leggerezza, con uno sguardo che è contemporaneamente materico e metafisico, concreto e astratto.

Menzione Speciale al film Fairplay, di Zoel Aeschbacher (Francia/Svizzera), con la seguente motivazione:

Fairplay è una critica tagliente alla società contemporanea fondata sul potere dei media, sulla competizione, sul gioco al massacro dell’individuo e della sua umanità. Lo stile del regista riproduce esemplarmente la violenza della materia rappresentata attraverso il ritmo vorticoso delle immagini e che colpisce lo spettatore per la sua visionarietà grottesca, allucinatoria e grafica.

Premio per il Miglior Cortometraggio Sperimentale a TargeT, di Alix Delmas (Francia), con la seguente motivazione:

Minimalista, spiazzante e curioso. Con una messa in scena quasi teatrale la regista costruisce una storia surreale  ma credibile frutto di uno studio dettagliato della messa in scena e luce utilizzata con maestria e calibrato equilibrio. Interessante riflessione sulla comunicazione tra tecnologia, indagata come realtà extraterrestre, ed essere umano.

Premio per la Migliore Animazione a Garrano, di Vasco Sá e David Doutel, con la seguente motivazione:

L’opera nasce dall’esigenza di affrontare e riflettere sul grave ed endemico problema degli incendi boschivi portoghesi e cerca in maniera più ampia di stimolare una riflessione sul rapporto tra le disuguaglianze sociali, l’isolamento e la conseguente vulnerabilità che deriva da questa condizioni. Il tema viene affrontato in maniera originale dimostrando un uso consapevole delle cromie e  grandi capacità tecniche oltre che narrative. Il risultato è un lavoro che affronta con sguardo acuto una tematica sensibile.

Il premio all Miglior Lungometraggio al documentario Land of upright people, di Christian Carmosino Mereu (Italia), con la seguente motivazione:

Per la capacità di raccontare il Burkina Faso rimanendo in equilibro tra reportage, osservazione e intima restituzione dell’esperienza personale. Un’elegia della rivoluzione vissuta da europeo in terra straniera senza mai scadere nello stereotipo e, come ha affermato l’autore, rifiutando lo sguardo coloniale e il paternalismo.

Il Premio speciale dell’associazione Gasp, dedicato al miglior film politico o sociale capace di raccontare tematiche urgenti in una forma artistica di valore, è stato assegnato al cortometraggio Postcards from Mostar, creato da Maja Zećo, Asad Herić and Roman Stolyar (Bosnia Erzegovina).

Il Premio per il Miglior Videclip è andato a Il disertore di Antonio Vezzari (Italia). Motivazione:

Perché, a partire dalla vicenda storica dell’anarchico pacifista Bruno Misefari, ci consegna il messaggio ancora attuale, e oggi ancora più urgente, della diserzione, dell’antimilitarismo e della costruzione di un mondo senza armi.

Infine, gli studenti e le studentesse dei licei di zona hanno assegnato il premio della Giuria Giovani al cortometraggio Fairplay, di Zoel Aeschbacher (Francia/Svizzera). Mentre la Giuria Popolare ha premiato il cortometraggio Idris, di Bachir Abou Zeid (Libano).

 

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