I primi episodi de ‘La ruota del tempo 2’ non deludono
La seconda stagione de La ruota del tempo torna su Prime Video. La serie unisce il gusto per il fantasy medievale a una visione attenta alla rappresentazione di genere.
Le prime puntate de La ruota del tempo 2 sono da poco disponibili su Prime Video. La serie tv fantasy co-prodotta da Sony torna dopo due anni dalla sua prima stagione. Lo show adatta il secondo e il terzo romanzo della saga di Robert Jordan da cui è tratto. Il cast corale, guidato dalla Rosamund Pike di Gone Girl, torna a salvare il mondo dalla minaccia del Tenebroso. La serie tv unisce ancora una volta il gusto per per il fantasy medievale a una visione attenta alla rappresentazione di genere, con un comparto tecnico ancora più curato della prima stagione.
La ruota del tempo 2– La sinossi ufficiale
Rand al’Thor (Josha Stradowski) scopre di essere il Drago Rinato, una pericolosa figura della storia destinata a salvare il mondo… o a distruggerlo. Nel tentativo di proteggerlo dall’Oscuro, un esercito di donne potenti, deve fare i conti con il suo crescente potere e la sua invadente follia. La Ruota del Tempo gira e l’Ultima Battaglia si avvicina. Anche se Rand pensava di aver distrutto l’Oscuro, il male non è scomparso dal mondo. Nella seconda stagione, nuove e vecchie minacce inseguono i giovani amici di Two Rivers, ora sparsi per il mondo. La donna che li ha trovati e guidati non è ora in grado di aiutarli; devono quindi trovare altre fonti di forza. L’uno nell’altro, o in loro stessi. Nella Luce… o nell’Oscurità.
La ruota del tempo 2- la recensione
Con la sua prima stagione La ruota del tempo si era fatta conoscere dagli appassionati delle serie tv e del fantasy come uno dei prodotti di punta di Prime Video, quando la piattaforma era ancora all’inizio della sua esperienza con la produzione. La saga di Jordan offre infatti un racconto epico complesso e articolato; un universo magico nuovo dalla quale la serie è riuscita a trarre punti di vista alternativi su questioni centrali della nostra contemporaneità, come la posizione sociale delle donne. Con la seconda stagione ci immergiamo nuovamente nella storia, scoprendo che la lotta tra bene e male è ancora in corso e il Tenebroso è ancora da battere.
Se la prima stagione aveva presentato i numerosi personaggi attraverso le loro relazioni all’interno del gruppo, i primi episodi de La ruota del tempo 2 ci offrono un focus individuale. Il peso del viaggio aveva fatto emergere una serie di tensioni che hanno portato gli amici dei Fiumi Gemelli a dividersi e ora li vediamo infatti dispersi per il mondo. Rand si nasconde dai suoi amici, preoccupato che l’influenza del potere su di lui possa portarlo a fargli del male. Perrin e Loial si sono uniti alle ricerche del corno di Valere. Matt è prigioniero di Liandrin. Nynaeve e Egwene sono alla Torre Bianca di Tar Valon per essere addestrate come Aes Sedai.
Ed è proprio la storyline delle ragazze ad essere la più coinvolgente, perché va ad approfondire l’interessante mondo delle Aes Sedai, la congrega di guerriere dai poteri magici. Le due donne hanno speranze e prospettive opposte: mentre l’ambiziosa Egwene cerca di farsi strada, tutta l’attenzione è sull’enorme potenziale di Nynaeve che sogna invece una vita tranquilla nel suo villaggio. Intanto scopriamo sempre di più come funzionano l’iniziazione delle Aes Sedai e le dinamiche interne delle donne al potere. Ci appare sempre più chiara la complessità di un mondo in cui bisogna ricorrere sempre a più compromessi per bilanciare la responsabilità del grande potere. La serie non fa sconti, le donne sono rappresentate nella loro tridimensionalità. Corruttibili tanto quanto gli uomini. E per questo i personaggi femminili, specie la Moraine di Rosamund Pike e la Liandrin di Kate Fleetwood, sono quelli che tengono sulle spalle il peso dello show.
É anche la dimostrazione che un genere come il fantasy, colpito ultimamente da molte polemiche per quanto riguarda la presenza di personaggi femminili e la loro rappresentazione, possa essere inclusivo. D’altronde anche lo spin-off di Game of Thrones, House of the Dragon, sembra andare nella stessa direzione, con una maggiore centralità delle donne, a dispetto delle critiche per l’eccessiva nudità ritratta nello show originale. Un modo per dare anche nuova freschezza a saghe letterarie che, essendo scritte più di vent’anni fa, finiscono per adottare modelli narrativi già visti, come quello del giovane orfano prescelto.
L’impero di Seanchan, Loial (Hammed Animashaun), il Tenebroso (Fares Fares)
Un’ unione di influenze
Con l’aumento del budget rispetto alla prima stagione, vediamo un decisivo miglioramento estetico. I panorami incontaminati di Repubblica Ceca, Marocco e Italia, dove la serie è girata, vengono alternati ai villaggi, ai palazzi e alle architetture- costruite o in CGI- che mescolano varie influenze geografiche per creare un paesaggio ricco, che lascia lo sguardo sempre piacevolmente coinvolto. Il connubio di culture diverse, mescolate nella creazione dell’universo di questa serie, è uno dei suoi punti di forza. Si riflette nei costumi (menzione d’onore ai gioielli), nelle scenografie appunto, ma soprattutto nella scelta di un cast di prim’ordine, selezionato da tutte le parti del mondo. La ruota del tempo è forse il prodotto che meglio incarna la ricerca di una diversità sullo schermo che oltre ad essere politica, è anche un arricchimento allo show.
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