Hollywoodgate, documentario del regista egiziano Ibrahim Nash’at già presentato in anteprima alla 80a Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno, arriva anche al Middle East Now di Firenze. Il festival, che promuove il cinema, l’arte e la cultura del Medio Oriente, quest’anno ha un focus speciale sulla Palestina ma propone anche film che raccontano altre realtà.
Il documentario, che racconta il ritorno dei talebani in Afghanistan, è il resoconto dell’esperienza del regista come infiltrato all’interno del regime. Hollywoodgate é una produzione Rolling Narratives, Jouzour Films, Cottage M, RaeFilm Studios.
‘Hollywoodgate’: la trama
Nel 2021 una delle prime azioni internazionali del nuovo governo Biden é il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan. Dopo una guerra durata quasi più di 20 anni, il Paese sembra uscire da uno stato di perenne conflitto. Ma dopo qualche giorno, i talebani iniziano le loro incursioni per riprendere il controllo sull’Afghanistan: il 15 agosto entrano a Kabul instaurando un regime militare.
Uno dei primi passi dei talebani é l’occupazione del complesso di Hollywood Gate, un’ex base della CIA nella capitale del Paese. Qui trovano infatti armi, aerei e equipaggiamenti militari di altissima tecnologia. Il nuovo comandante dell’Aeronautica Malawi Mansour ordina ai soldati di inventariare tutto quello che trovano e di renderlo nuovamente utilizzabile. Mukhtar partecipa all’operazione di Hollywood Gate con il desiderio di diventare un militare di alto rango e di conquistare il mondo nel futuro.
Mentre Malawi Mansour e Mukhtar si concentrano sulle loro aspirazioni, i soldati continuano a riparare le armi e gli equipaggiamenti abbandonati dagli americani ad Hollywood Gate. I talebani si appropriano degli AK-47 della NATO; anche elicotteri e aerei da combattimento che si pensano distrutti vengono ora impiegati per bombardare l’opposizione. Viene anche sfruttato il lavoro di documentaristi internazionali per fare propaganda. Attraverso li lavoro di un anno, li film ripercorre le tappe che hanno trasformato una milizia fondamentalista in un regime militare dittatoriale.
Un documento sull’Afghanistan contemporaneo
In un anno vissuto in mezzo ai talebani, il regista Ibrahim Nash’at documenta le vite quotidiane della milizia come un osservatore invisibile. Guarda sempre in silenzio e non interpella mai i suoi soggetti, limitandosi a riprendere quanto accade sotto ai suoi occhi. Come lui stesso commenta negli ultimi minuti di Hollywoodgate, Nash’at filma e mostra al pubblico tutto ciò che lui ha visto e nel modo in cui l’ha visto. Soltanto poche volte il volto del regista fa capolino riprendendosi nel riflesso di vetri e specchi, quasi a volerci ricordare della sua presenza.
Tutto ciò che vediamo sullo schermo è qualcosa di reale, che la popolazione afghana vede e vive quotidianamente. Nonostante le violenze e la sofferenza causata dai talebani non vengano mostrate troppo esplicitamente, Nash’at dice di avere visto il dolore della popolazione ovunque guardasse. Le scene più forti del documentario sono proprio quelle in cui si vedono le violenze davanti alla macchina da presa, allontanata dagli ordini dei talebani, ma si sentono i rumori degli spari e delle stragi della milizia.
Partendo dalla sua formazione giornalistica, Ibrahim Nash’at si pone l’obiettivo di riprendere la realtà dei fatti dall’interno della base militare occupata dai talebani per mostrare come siano riusciti a consolidare la loro presa di potere. Nash’at ha commentato così la sua decisione di realizzare Hollywoodgate, un’impresa chiaramente rischiosa:
Quando i talebani sono saliti al potere (ancora una volta), sono rimasto scioccato. Cosa sarebbe successo al popolo afghano? La cosa mi tormentava. Grazie al mio background e alle mie esperienze professionali, mi sono chiesto se avrei potuto avere accesso ai talebani. Se così fosse stato, questa volta avrei mostrato al mondo ciò che loro volevano che vedessi e, cosa più importante, ciò che ho visto personalmente.
Il grande merito di Hollywoodgate é proprio quello di mostrare tutto quanto il regista vede esattamente come appare davanti ai suoi occhi. Ibrahim Nash’at ci permette di guardare il regime dei talebani in una prospettiva inedita rispetto a quella a cui siamo abituati dai media e di sviluppare riflessioni a partire dai fatti mostrati. Sempre fedele alle intenzioni del regista, Hollywoodgate é un documentario profondo e onesto che colpisce con ancora più violenza grazie a quanto non viene mostrato direttamente.