Dopo l’entusiasmante passaggio a Venezia 80, arriva in prima tv Sky Cinema e in streaming su NowTv ,Enea, opera seconda di Pietro Castellitto.
Un film che farà di certo discutere, improntato come è nel ritratto di una certa borghesia romana, contaminata da crimini e violenza, con la Capitale a fare da testimone e protagonista stessa.
Il cineasta romano sguazza allegramente in quello che è il suo mondo, familiare, artistico, sociale, non senza esibire, qui e là, guizzi di genialità. Enea è un’opera realistica, nonostante il suo essere alquanto fuori dalle righe e attraversata da momenti inverosimili. Per chi se lo domandasse, siamo sempre dalle parti de I predatori, per cui inutile aspettarsi qualcosa di totalmente diverso. Ma, rispetto al suo debutto, Castellitto appare qui più maturo, completo e consapevole anche delle sue potenzialità.
Enea | La trama
Mentre beve un bicchiere di vino, Enea (Castellitto) ascolta una conversazione tra la madre (Chiara Noschese) e l’amico Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio), circa i massimi sistemi. A un certo punto, la sua attenzione viene colpita da una volpe che passa, sebbene sia stato l’unico a vederla.
Subito dopo interviene nel discorso, esprimendo un concetto semplice alla base, ma forse non nella realizzazione. Secondo lui esistono solo due alternative nell’esistenza dell’uomo: il percorso individuale o il percorso clanico.
Se la famiglia è un clan, allora ha un senso.
È così che Enea si approccia al mondo e a ciò che lo circonda, cercando interessi in comune e un senso della vita che lo soddisfi. L’incontro con la bella Eva (Benedetta Porcaroli) gli farà provare nuove emozioni, spingendolo verso una strada più convenzionale.
Il genio dietro la semplicità
La nuova pellicola firmata da Pietro Castellitto ha del geniale. Non tanto nelle tematiche affrontate – e sono davvero numerose – quanto in questa sua incredibile e inesauribile capacità di spiazzare lo spettatore (nel bene e nel male) con battute e trovate esilaranti. All’apparenza banali, e forse anche un po’ sciocche, nascondono in realtà un lavoro di osservazione e di interiorizzazione notevole.
Nonostante l’ambientazione precisa (ed elitaria), riconoscersi in questi personaggi e in alcune delle loro dinamiche non è così assurdo. E anzi vi si può rintracciare un fil rouge che riconduce alle generazioni di cui fanno parte.
Devi imparare ad ascoltare.
L’amore, la depressione, la libertà, la resistenza, la famiglia, l’onore. Ognuno intraprende un percorso dentro il quale incontra ostacoli che lo mettono alla prova, lo costringono a fare i conti con una coscienza a volte sopita, a rischiare più del dovuto per difendere un ideale o una persona a cui si tiene.
Uno stile in continuo divenire
L’originalità di Enea sta anche nel mescolare la commedia grottesca con il gangster movie, in un continuo scambio di suggestioni, dove la concezione di genere si perde, ma la poetica resta forte e potente.
Per diventare vecchi ci vuole l’amore.
Se Castellitto ha, senza dubbio, la fortuna di provenire da una famiglia di artisti, nella quale deve aver respirato un certo tipo di cultura sin da piccolo, va comunque riconosciuta una sua identità inamovibile e riconoscibile. Ed è proprio questa a permettergli di elaborare, esibire ed emozionare in un modo simile. Cialtronesco, a volte, ma mai superficiale, stravagante, ma puntuale.
Enea è un’opera accattivante, stratificata e riuscita. Un’opera onesta e genuina, senza pretenziosità né arroganza. La firma del suo autore è ciò che la rende tale, e che la arricchisce. Così come fanno tutti gli elementi da lui scelti, a partire dalle musiche sino ad arrivare agli attori – tra i quali va fatto un plauso al padre, Sergio Castellitto. Ma è anche un’opera che chiede di essere vista per quella che è, lontani da pregiudizi e preconcetti di sorta.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Enea
Anno: 2023
Durata: 117
Distribuzione: Vision Distribution
Genere: drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Pietro Castellitto
Data di uscita: 25-January-2024
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