Pierfrancesco Favino è stato il protagonista della Masterclass condotta dalla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio
alla domanda “perchè sei sempre di buon umore” l’attore ha risposto
“sento la responsabilita di essere grato per quello che ho e che faccio che è un mestiere meraviglioso.
Ho la fortuna di vivere una condizione privilegiata e di fare quello che sognavo da piccolo, anche per questo desidero che tutto non sia dato per scontato.
Quando recito cerco di imparare i pensieri del personaggio che interpreto, quali sono le sue necessità e il motivo che spinge il suo agire. Ci sono momenti nelle interpretazioni di attori e attrici che sono delle vere e proprie guide per me.
“Per questo quando trovo una sequenza che mi piace, la osservo, non vado alla ricerca dell’espediente tecnico, bensì cerco di cogliere l’intuizione dell’attore e ciò che ha cercato in quella interpretazione.
Quando ho visto TAR ad esempio sono rimasto estasiato dalla interpretazione di Cate Blanchet così come ho trovato straordinario Alessandro Borghi ne Le otto Montagne o Mads Mikkelsen nel film Un altro giro solo per citare alcune cose che mi hanno profondamente entusiasmato.”
L’intervista ha toccato molti temi personali e professionali e Pierfrancesco Favino come al suo solito concede molto al pubblico
“ mi piace esercitare la memoria la prima cosa che ho imparato è stata la formazione della roma quando ero piccolo ( risata generale ).
Quando imparo una poesia a memoria cerco di ascoltarne la musicalità. Per me è importante capire perché il poeta ha scelto quella determinata parola che tra centinaia esistenti è la sola giusta.
Mi perdo nella meraviglia dello spazio tra le parole…le pause sono parte essenziale della poesia.
Ho lavorato per Ronconi per quattro anni e lui mi ha insegnato a leggere i testi.
Ogni volta che lui lèggeva il testo era come se avesse trovato dentro cose a noi invisibili.
Era come un libro pop up quelli per i bambini che si aprono svelando la meraviglia delle cose.
Una cosa che adoro fare è aiutare le mie figlie nello studio. Adesso stanno studiando Dante ed io con loro.
Anzi proprio per esercitare la memoria ho deciso di imparare 10 canti.Poi mi toccherà aiutare la più piccola in spagnolo che è una lingua che ho sempre desiderato parlare.
Ormai si è sparsa questa voce che sono bravo con le lingue e con i dialetti ma è una cosa che mi sono autoimposto perché i miei cambiavano spesso posto di vacanza, per cui volevo simulare di essere autoctono per essere accettato ed imparavo subito i dialetti
Ho iniziato dal toscano per passare all’emiliano e al siciliano e così via
A casa riuscivo a sciogliere le tensioni facendo ridere, credo che anche adesso mi riesca bene.Non so quando ma ad un certo punto della mia vita hanno deciso che potevo far ridere. Avrei potuto fare la scuola di Proietti, poi mi hanno preso all’accademia e pochi giorni dopo ho incontrato Gigi Proietti che mi invito nella sua scuola…
[tps_footer]
[/tps_footer]
[tps_title]
[/tps_title]
[tps_title]
[/tps_title]
di Nicolas Deroussin