In ricordo di Ruggero Deodato, morto nel dicembre dell’anno scorso, l’80ª Mostra di Venezia propone la visione del suo Ultimo mondo cannibale come proiezione di mezzanotte. Oltre alla data dell’1 settembre, ore 23.55 in sala Giardino, ci sarà una replica il 4 settembre alle 09.00 in sala Casinò.
Il restauro della pellicola è a cura di Minerva Pictures, Midnight Factory (Plaion Italia).
Sinossi di Ultimo mondo cannibale
L’antropologo Rolf, il ricercatore petrolifero Robert Harper, Charlie e Swan atterrano nella giungla di Mindanao, per una ricerca petrolifera.
Arrivati al campo base i quattro, constatando che l’accampamento è deserto, si rendono conto che tutte le persone che erano lì sono state uccise dai Manabu, una tribù rimasta all’età della pietra in cui si pratica il cannibalismo.
Dichiarazione del regista
Il produttore Giorgio Carlo Rossi aveva intenzione di girare un film sul cannibalismo. L’idea mi parve succulenta: poter conoscere l’Asia e scoprire l’inferno verde malese. Mi dedicai allo studio del cannibalismo e su un numero di National Geographic trovai delle foto suggestive di una tribù aborigena del Borneo. Foto ambientate in un’enorme grotta, dove si vedevano vari aborigeni appoggiati all’entrata della caverna arrampicati su delle liane. Mi sono innamorato di quelle immagini e la rivista divenne il mio storyboard. Vedevo la preistoria e scelsi di andare a scoprire la giungla pluviale della Malesia, dove avrei girato quello che oggi considero il mio miglior film o, per lo meno, il più sincero.