Liliana Cavani, Leone d’Oro alla Carriera a Venezia, è la prima protagonista delle masterclass. Ha presentato Fuori Concorso alla Mostra del cinema il suo ultimo film, L’ordine delle cose.
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Carlo Rovelli, consulente scientifico del film, è in sala da oggi.
Durante la Masterclass nella Sala conferenze del Palazzo del Casinò al Lido, viene dato ampio spazio al film.
Un film la cui sceneggiatura è nata ex-novo, in quanto il romanzo a cui fa riferimento ha una dimensione saggistica in cui si sono inseriti dei dialoghi e dei personaggi nella scrittura filmica.
La Cavani spiega che è stata un’operazione nata da un suo racconto scritto dopo la lettura del testo di Rovelli. Solitamente infatti, al termine o durante una lettura, sente nascere in lei un’emozione che poi vuole condividere. Da ciò nasce il suo processo di scrittura, in forma di racconto. È quello che è avvenuto con la lettura del libro di Rovelli.
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Masterclass con Liliana Cavani: il valore del tempo
Il tempo, e il suo valore, sono l’idea centrale del suo ultimo film.
«Nella nostra vita è molto importante il tempo e se ci pensassimo molto saremmo sempre tristi. Se poi c’è un evento o un rischio peggiore un evento che non sai quando possa accadere»
Il tempo è un mistero. Raccontando alla stampa un ricordo della sua infanzia, ovvero l’allarme di bombardamento delle sirene, la regista spiega che il fatto dell’allarme in fisica ha un tempo diverso. Non vi è corrispondenza tra fatto e velocità e questa idea è quella intorno a cui è stato scritto il film. “I tempi non sono unici”.
Appassionata all’argomento, la Cavani prosegue «Il tempo è stato tutto deciso degli studiosi che hanno fissato dei tempi di convenzione. Dobbiamo decidere di che tempo parliamo, se quello presente o quello che verrà, non c’è una figura in sé stabile»
Il senso dell’attesa di un evento è ciò che anima i personaggi ne L’ordine delle cose che, avvisati di un pericolo imminente, si ritrovano a dialogare perché il senso della condivisione è ciò che ha senso nella vita secondo la regista. Nulla è scontato. E questa sensazione permane in tutto il suo film.
Nel suo cinema, in cui vi è un’importante attenzione alla storia e ai personaggi storici, Liliana Cavani riflette sulla valenza del concetto di storia. Un concetto insito in diverse discipline e che è sempre in evoluzione.
«Nell’ultimo film racconto un momento. Un gruppo di amici, molto tranquilli, sanno che c’è un pericolo verificato scientificamente. Nulla è dato e nulla è scontato. Tutto cambierà un po’ a prescindere dalla scienza e questa emozione non rende la giornata tranquilla. Se ne deve parlare. L’unico modo per uscirne non è dimenticare ma parlarne.»
Masterclass con Liliana Cavani: la passione per Vittorio De Sica
Liliana Cavani torna sulla figura di San Francesco, dalla regista chiamato sempre e solo Francesco. Una persona importante ancora oggi in quanto davanti agli orrori della guerra, ha rinunciato a tutto grazie alla sua sensibilità. In un’epoca storica come quella di oggi, in cui gli sbagli maggiori sono dati da ignoranza e mancanza, la figura di Francesco rappresenta ancora pace e condivisione.
E aggiunge la sua passione per il cinema di Vittorio De Sica, un cinema, per lei, ideale.
Commenta in particolare L’Oro di Napoli, con la considerazione dei bambini nella loro naturalezza, un tema molto bello e di grande civiltà. Temi importanti, come l’umanità di Umberto D. che non tutti hanno trattato in seguito.