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Biennale del Cinema di Venezia

‘Stolen’ di Karan Tejpal in concorso a Venezia 80 in Orizzonti Extra

Due fratelli e una donna alla ricerca della figlia rapita in un India selvaggia

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Ad Orizzonti Extra, la sezione della Biennale del Cinema di Venezia che vede in concorso film di respiro mondiale. ‘Stolen’ di Karan Tejpal, al suo esordio come regista, ci porta nel cuore dell’India “tribale”.

donna indignata (la protagonista di Stolen) urla a degli uomini che la trattengono

La trama di ‘Stolen’

“In India ogni dieci minuti “scompare” un bambino, e solo pochi fortunati vengono ritrovati.”

Un SUV nero ben accessoriato sfreccia in strade selvagge e sterrate, mentre fuori si alternano panorami rurali: la natura domina indisturbata. Dentro la macchina ci sono due uomini dall’aria benestante, i fratelli Gautam (Abhishek Banerjee)e Raman (Shubham), e nei sedili posteriori una donna dall’aspetto evidentemente meno facoltoso. È Jhumpa (Mia Maelzer) e sta andando a cercare Champa, la figlia di cinque mesi che le è stata sottratta qualche istante prima nella stazione dei treni.

I fratelli, nolenti, hanno assistito al rapimento e si sono offerti di aiutarla, soprattutto grazie all’insistenza di Raman, fotografo freelance mosso da pietà e empatia nei confronti di Jhumpa. Gautam, più sfacciato, mostra diffidenza porgendo alla donna l’unico aiuto che le persone come lui conoscono: i soldi, ciò che lo caratterizza. Inizierà una sorte di viaggio alla ricerca di Champa. Il viaggio rivelerà verità inaspettate: farsi giustizia da soli è il miglior modo per sopravvivere. ‘Stolen’ è sia un giallo che un film di inchiesta e di denuncia che porta alla luce alcune realtà messe in ombra, uno Stato poco trasparente. Non senza il colpo di scena finale, il film indaga anche i rapporti familiari: l’amore materno ma anche quello fraterno.

Due Indie

There are two disparate Indias. Neither cares much for the other. But sometimes they collide.

La citazione in apertura di ‘Stolen’ è emblematica per preparare lo spettatore alla visione: due Indie diverse che vivono ignorandosi, ma che a volte possono “scontrarsi”. Forse anche il mondo occidentale ha sentito parlare delle “caste”, severe gerarchizzazioni a cui si appartiene dalla nascita e da cui è difficile uscire. Scontrarsi è una parola che l’opera prima di Karan Tejpal suscita in ogni sequenza: i personaggi principali si ritrovano insieme non per loro volontà (Gautam, ad esempio, diffida subito dell’onestà della donna, rispetto al fratello). Ma è anche uno scontrarsi dello spettatore di fronte a immagini che non si aspetta, come neanche magari si aspettano i due fratelli che conoscono meno la parte dell’India dove sono diretti,

Invece è proprio la donna che sembra conoscere meglio i modi di sopravvivere per questa parte del paese. Di fronte all’oggettiva realtà dei fatti è più facile dubitare di lei, o accusarla di essere una bugiarda; anche i fratelli ad un certo punto inizieranno ad accusarla di questo. Ma lei sa come funziona: è la prima a prendere in mano spranghe o armi di protezione per correre contro gli uomini che cercano di aggredirli, mentre Gautam chiama i soccorsi al telefono, o si rivolge alla Polizia. La Jhumpa di Mia Maelzer racconta con dramma e serietà questa donna forte, madre, di estrazione povera ma determinata a trovare l’unica persona che ormai compone la sua famiglia.

La sopravvivenza dello spirito umano in ‘Stolen’

“Attraverso i diversi personaggi di Stolen, parlo dell’incrollabile forza dello spirito umano che ancora guida il nostro mondo. In sostanza, il mio lavoro mira a catturare la complessità dei nostri tempi in mutamento, instillando allo stesso tempo un senso di speranza e comprensione.”

Una colonna sonora molto intensa accresce i momenti di pathos nelle scene di inseguimento in ‘Stolen’, molto suggestive e in un’ottima definizione, e mantiene alti gli orizzonti d’attesa dello spettatore. I 92 minuti della pellicola scorrono in maniera liscia, nonostante l’angoscia e la difficoltà del tema trattato. le Alle inquadrature dei tre in macchina, o ai primi piani di Gautam che guida, si alternano i campi lunghi che raffigurano paesaggi naturali molto particolari e desolati, in cui la calma viene spesso interrotta dal pericolo, dalle minacce e gli attacchi che sono sempre dietro l’angolo. L’uso e non uso del sonoro anche in questo caso si rivela efficace: in particolare nelle scene di violenza per  accentuare il dramma e creare la suspence.

Dopo il racconto dei fatti in maniera cruda e realistica, di una parte di nazione dove lo Stato non è garante di salvezza e la fiducia umana perde di sussistenza, non ci si aspetterebbe un finale piuttosto lieto, dopo momenti bui, difficili e violenti. L’affermazione del regista nella citazione soprastante lascia intendere l’idea che ‘Stolen’ ci vuole raccontare. Una storia di denuncia che prende ispirazioni dai fatti reali ma che finisce con un ricongiungimento, lasciando ancora aperta un senso di speranza.

Il cinema ha sempre raccontato la realtà dei tempi su uno schermo, anche nelle sue difficili complessità: in quel labile confine tra la finzione dell’opera narrativa e le immagini della realtà ha sempre riservato il diritto di presentare esiti diversi, in alcuni casi migliori. È quello che fa Karan Tejpal in un film serio, intenso e ad alta risoluzione, dove niente è lasciato al caso.

Stolen

  • Anno: 2023
  • Durata: 92 min
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: India
  • Regia: Karan Tejpal
  • Data di uscita: 31-August-2023

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