Messo in cassaforte l’anello NBA della stagione ’79-’80, i Lakers tornano alla carica per il back-to-back nella seconda stagione di Winning Time -L’Ascesa della Dinastia dei Lakers, prodotta da HBO e distribuita da Sky Italia.
Una produzione ad altissimo budget, con la produzione esecutiva del regista Adam Mckay, e un cast stellare (i noti John C. Reilly, Adrien Brody e Jason Clarke, per citarne alcuni), ridanno vita alle leggendarie gesta dei giocatori di basket più importanti degli anni Ottanta.
Con una prima stagione di ottimo valore e successo, ora la palla passa al seguito stagionale in cui Magic e Kareem affronteranno un’altra dinastia, quella dei Celtics di Larry Joe Bird.
Winning Time, la trama del primo episodio
Vinta la stagione, ora bisogna alzare la posta in palio. Jerry Buss (John C. Reilly) vuole portare i Lakers nel business del futuro, Pat (Adrien Brody) e Westhead (Jason Segel) studiano nuove strategie per vincere; Kareem (Solomon Hughes) inizia ad avere problemi di paternità e Magic (Quincy Isaiah) vive per la prima volta l’ingombrante peso delle sue azioni e delle sue responsabilità.
Prospettive di una grande dinastia
É difficile non innamorarsi, non solo della pallacanestro americana, ma anche della storia (commerciale e non) ad essa legata. Winning Time ripete il colpaccio avvenuto nella prima stagione, prendendo a piene mani la messa in scena seducente, edonistica e fortemente parodistica di Adam McKay per raccontare la ruggente rinascita economica dell’America.
Più soldi ai ricchi imprenditori che investono in squadre sportive, più soldi ai giocatori, più sponsor, più sesso e droga, tutto sempre di più. E l’eroe, quindi, diventa colui che aggira, frega, o sfrutta il sistema a proprio piacimento, povero di moralità e fiero del suo successo e dell’American Dream che sta vivendo.
Jerry Buss (un John C. Reilly ancora perfettamente in parte) diviene figura guida e narratore di questi luccicanti anni Ottanta, ma non è indifferente a tutte le difficoltà, ipocrisie e crisi che questa sua bella vita si porta dietro.
Intimità, fratellanza e paternità
Di fronte a questa esagerata seduzione vintage, c’è modo di vedere anche il resto dell’America. Winning Time non disdegna lo sguardo rispetto alle modeste vite della gente comune, anzi. Risaltano più di tutto il mondo al di fuori, il passato ed il presente dei giocatori che sono divenuti leggende e icone del proprio sport, da Kareem Abdul-Jabbar a, ovviamente, Magic Johnson.
Quest’ultimo è proprio protagonista della puntata, costretto a fare una scelta fondamentale per la sua carriera e figura pubblica. Una scelta che lo lega inaspettatamente al suo compagno ed eterno opposto Kareem, che, vista la nascita del figlio e gli ultimi anni di carriera che si avvicinano, deve mettersi di fronte allo specchio.
Un legame tra i due inaspettato, probabilmente non voluto e distante in tutti i sensi (ad un certo punto Magic farà ritorno a casa sua, nel Michigan), ma base del futuro su cui si muoveranno i Lakers. E nel quale, si staglia una spaventosa ombra in canotta verde.
Bird VS Magic, Atto II
L’incontro tra Magic Johnson e Larry Bird, avvenuto già nella prima stagione per pochi minuti, in questo episodio ha ancora meno screen-time. Ma quei pochi istanti e quelle poche parole dette dall’ala piccola dei Celtics aprono già le danze per quello che sarà probabilmente il perno narrativo della seconda stagione.
Una puntata, quindi, che mantiene grande il livello tecnico e narrativo. É e che semina ottimamente le basi per il grande gioco che questa serie può ancora dimostrare.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Winning Time -L'Ascesa della Dinastia dei Lakers
Anno: 2023
Durata: 69 Minuti
Distribuzione: Sky / HBO
Genere: Drammatico, Sportivo
Nazionalita: USA
Regia: Salli Richardson-Whitfield
Data di uscita: 28-August-2023
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