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‘The Bear 2’ la recensione della stagione

La seconda stagione della serie Disney + costruisce da zero il sogno di fare piccola impresa e di riuscirci, sotto il rischio continuo di chiudere

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The Bear 2 recensione

La recensione di The Bear 2.

Su Disney + disponibili tutti i 10 episodi di The Bear 2. La seconda stagione della comedy culinaria con protagonista l’ex Lip di Shameless, Jeremy White Allen. Tornano nei rispettivi ruoli Ebon Moss-Bachrach, che dopo Girls sta diventando sempre di più uno straordinario caratteristica comedy, e Ayo Edebiri. Guest star di questa stagione il mitologico Saul Goodman Bob Odenkirk e i due premi Oscar Jamie Lee Curtis e Olivia Colman.

Il trailer di The Bear 2

The Bear 2  la recensione – Dare forma al Menù

La visione dei 10 episodi di The Bear 2 ha il sapore di qualcosa che è ancora in costruzione. Più approfondita e positivista del suo esordio, ma con una tessitura narrativa che si è presa molto tempo per il character driven dei suoi personaggi e delle varie fasi della sua narrazione. Tra muri che vanno abbattuti e soldi che non ci sono, lo chef Carmy Berzatto e la sua vice Sydney si trovano a fare i conti con la realtà di aprire un locale dal nulla a Chicago nel 2022. Bollette, forniture, strumenti di lavoro sempre più costosi e un quadro caotico che anima il realismo della serie dentro la cucina da sempre. Nell’organizzazione scombinata dell’apertura del The Bear, la confusione e l’imprevisto degli ostacoli dentro le mura culinarie sono la cifra di un prodotto che vive di rumori, litigi esasperati col cugino Richie e aspri confronti con più teste che vogliono comandare.

The Bear 2

Questa stagione esordisce, a dirla tutta, con la serenità nel caos. Tutti i personaggi sembrano avere quella spinta giusta nel fare le cose in ordine. Come una grande famiglia nell’esclusivo interesse di far nascere il ristorante e farlo crescere. Tant’è che anche la scrittura da nemesi tra i due protagonisti, Carmy e Sydney, viene in parte sospesa e si appiattisce con la ricerca di un menù adatto. Avuti i soldi dal solito zio affarista con la spada di Damocle di perdere tutto nel tempo stringente di 18 mesi, lo chef e la sua vice si rinchiudono in casa. Sperimentando e provando formule, cibi e piatti con cui creare il loro menù. È questo che The Bear fa nei primi episodi. Costruire dal basso un nucleo famigliare che ha una missione: far sopravvivere i propri sogni con la realtà di esistere e sfamare l’intero staff del futuro Bear.

Tra antipasti e primi

Che The Bear 2 non sia la stagione della svolta, ma una parentesi più approfondita, lo si capisce dalla diffusione nei 10 episodi di più spazi autoconclusivi. Si inizia con “Melone” interamente dedicato a Marcus che va fino in Danimarca da un rinomato pasticcere, amico di Carmy, per fare un sorta di stage per apprendere la cura e la sensibilità di fare dolci che assomigliano a opere d’arte che puoi mangiare.

Ma l’episodio più interessante è il tuffo nel passato famigliare dei Berzatto con “Pesci”. Una lunga parentesi filmica della durata di più di un’ora che è un episodio di rara bellezza. Sia per come è girato sia per come prende la cena di Natale applicando le stesse dinamiche di The Bear e la sua cucina. La frenesia adrenalinica di rendere perfetto il cibo è lo scenario in cui vengono fuori rancori della famiglia con la figura di Mike, il fratello suicida da cui si originerà la voglia di Carmy di mettere su il locale commemorativo nei suoi confronti.

The Bear 2

Un episodio che finisce in tragedia con minacce di forchettate tra il personaggio di Odenkirk e quello di Jon Bernthal. E che fa venire fuori tutta la distruzione e le turbe esistenziali della madre di Carmy interpretata da un’immensa Jamie Lee Curtis che dà sfogo al peso famigliare che la donna sente su di sé. Episodio culminato con l’auto guidata da quest’ultima che travolge la sala da pranzo. C’è spazio anche per lo standalone di Richie con “Forchette”. Un altro stage per imparare la propria vocazione, quella del capo cameriere. Come quindi si vede, The Bear 2 si prende molto tempo per risolvere problematiche esistenziali e dare uno scopo a ogni personaggio, e lo fa attraverso la cucina, che non è solo origine e centro del caos, ma anche il posto dove far nascere esistenze.

Torta di velluto rosso

The Bear 2, nel vortice di organizzare, decostruire, demolire e reinventare il nascente ristorante, decide di inserire una love story per il protagonista Carmy. Il personaggio di Jeremy White Allen nel corso della stagione 1 è sempre stato quell’orso che si portava un grosso peso dietro: non riuscire a fare quanto dovrebbe per mettere in ordine la sua famiglia. E quindi passava le giornate, alla fine dei casini del The Beef, a fissare il vuoto e a demonizzarsi. L’inserimento della sua partner romantica Claire, una vecchia conoscenza dello chef, dà al personaggio di Carmy quel tocco di umanità e sblocco del bottone rigidezza che serviva alla sua caratterizzazione. Sempre troppo diretto alla meta e troppo simile a un uomo macchina.

The Bear 2

Claire è un’infermiera, con un viso angelico acqua e sapone, e se si tralascia la banalità del loro incontro davanti al vetro dei surgelati del supermarket, potremmo quasi attribuire a questa new entry una funzione catalizzatrice e di modifica per Carmy.

Ma il protagonista di The Bear 2 ha sempre questa estrema tendenza, come tutti gli eroi romantici complessati, a mandare al macero tutto ciò che di buono riesce a ottenere. Carmy pensa di non meritarselo, pensando che non se lo meriti il nuovo The Bear e torna nei panni del calcolatore chef stellato che vuole tenere la barra dritta. Quindi cerca di allontanare Claire in tutti i modi, finche rinchiuso, nel finale, nella cella frigorifera, inavvertitamente non manda in frantumi quei sentimenti sinceri che aveva creato con la ragazza.

Avocado e Lime

Il Beef nella sua salita distruttiva e di riassestamento per diventare Bear, si pone sullo stesso piano di due personalità come Sydney e Carmy che fanno fatica a convivere nella stessa plancia di comando ma anche a odiarsi. Un rapporto strano tra i due fino agli esordi. Due visioni di cucina e del mondo differenti. L’uno per il cibo tradizionalista, l’altra per quella fusion e chimica. Una tregua che sembrava, nei fatti, esserci nella costruzione del Menù, finche Syd non ha dovuto toccare con mano le sue paure.

Quello che The Bear 2 ci mostra attraverso gli occhi di Ayo Edebiri è passare in rassegna la situazione dei locali di Chicago post covid. Senza personale e posti sempre sul rischio di chiudere.

The Bear 2

Su questi timori e i dissidi benevoli col padre, Syd crede di essere sempre una quota minoritaria dell’ideazione artistica del ristorante. Dovendo sempre sottostare alle decisioni di Carmy. Ma il giorno dell’apertura, i ruoli per il fato si invertono. La sous schef  Syd, aiutata da un inaspettato Richie, dimostra di poter tenere la barra dritta e cavarsela anche in situazioni di estrema criticità. Un rapporto ambivalente e instabile quello tra i due leoni nella giungla della cucina, che si risolve sempre con la consapevolezza di non poter far a meno l’uno dell’altro. All’insegna di questo continuo processo famigliare che caratterizza ogni piccolo o grande passo di ogni membro dello staff del nativo The Bear.

The Bear 2

The Bear 2 fa uscire la sua natura più intimista e più attenta ai dettagli emotivi dei suoi protagonisti. Vive di standalone e di evoluzione del suo staff. Una seconda stagione che si prende il tempo per se stessa, riemergendo dalle ceneri assieme alla sua disfunzionale cucina.

  • Anno: 2023
  • Durata: 30
  • Distribuzione: Disney +
  • Genere: dramedy
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Christopher Storer
  • Data di uscita: 16-August-2023

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