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Settimana internazionale della Critica

‘Tilipirche’ – L’anima sarda a Venezia

Il regista Francesco Piras, candidato ai David di Donatello, presenta in anteprima mondiale alla SIC@SIC - Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2023 il suo ultimo lavoro: 'Tilipirche', portando lo spettatore alla scoperta del lato nascosto e al contempo più reale di una terra splendida: la Sardegna.

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Arriva in anteprima mondiale alla 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica ‘Tilipirche’, cortometraggio scritto e diretto dal regista sardo Francesco Piras, già candidato nel 2019 ai David di Donatello. ‘Tilipirche’ è prodotto dallo stesso Piras in collaborazione con Mechanè Film e con il supporto di Federazione Sardegna Film Commission.

L’opera di Piras chiuderà la rassegna dedicata ai cortometraggi della SIC

Uno spaccato di vita

‘Tilipirche’ non è un semplice cortometraggio ma un’opera che getta luce su una comunità nascosta e poco conosciuta. Grazie al lavoro di Piras veniamo a conoscenza del cuore profondo della Sardegna, in pochi minuti ci viene presentato uno spaccato di vita che poche volte viene messo in risalto. Il regista prende spunto dai reali fatti di cronaca per mostrarci le difficoltà dei pastori e degli agricoltori sardi durante una terribile invasione di cavallette, inserendo una dinamica padre-figlio che può sembrare secondaria ma che è importante tanto quanto la questione delle cavallette.

Dignità e abbandono

In questa splendida opera Piras tratta temi sociali e antropologici di fondamentale importanza, mettendo in risalto le maggiori caratteristiche del popolo sardo. Quello che salta subito all’occhio è la grande dignità e la forza d’animo del protagonista e dei suoi colleghi e amici; una forza che contraddistingue la popolazione sarda e che ha permesso a questo splendido popolo di creare una forte identità comunitaria. L’uomo resiste e cerca di combattere in qualsiasi modo le difficoltà che si presentano senza mai spezzarsi, arrivando ad effettuare persino un gesto estremo. Allo stesso tempo deve affrontare la crescita e la decisione del figlio di non continuare questa strenua lotta e di abbandonare la fattoria per un lavoro sicuro in fabbrica.

Il rovescio della medaglia è presentato dalla critica sociale alle istituzioni che abbandonano i deboli spingendoli anche uno contro l’altro per non soccombere agli stenti della catastrofe naturale. Nella costruzione narrativa del corto l’abbandono sociale si contrappone alla forza d’animo del protagonista con una potenza che quasi stordisce lo spettatore, ma che al contempo lo rende consapevole delle difficoltà e dell’enorme dignità del popolo sardo.

Neorealismo a colori

Dal punto di vista tecnico Piras attinge a piene mani dal neorealismo che ha fatto grande il cinema italiano e lo ripropone in una veste contemporanea. La regia semplice ma mai banale accompagna lo spettatore nella storia, mostrandoci di tanto in tanto il meraviglioso paesaggio devastato dalle creature. Il montaggio imposta un ritmo adeguato che mantiene viva la sceneggiatura. Proprio quest’ultima è una delle protagoniste. Il regista sardo decide di omaggiare ulteriormente la sua terra scrivendo il corto in lingua sarda, ogni dialogo si impregna così di una forza dirompente che viene fuori come un fiume in piena. La fotografia, curata sempre da Piras, che viene proprio dal mondo della fotografia, crea un’atmosfera perfetta donando ad ogni sequenza un forte impatto visivo grazie all’utilizzo perfettamente bilanciato di luci ed ombre.

Sinossi e cast di ‘Tilipirche’

In un paesino nel cuore della Sardegna, durante una terribile invasione di cavallette che divora ogni cosa, un allevatore deve affrontare il passaggio di testimone, da padre a figlio, per la gestione dell’ovile.

I protagonisti sono interpretati da Giuseppe Ungari e Antonio Chessa.

 

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Tilipirche

  • Anno: 2023
  • Durata: 18'
  • Distribuzione: Zen Movie
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Francesco Piras