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‘Re per una notte’ : In cerca di Jerry

Scorsese traveste De Niro con la maschera della cringe comedy, riflettendo sul bisogno di fama dell’americano medio e la sua ossessione nei confronti delle star

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Re per una notte

Su MUBI Re per una notte/The King of Comedy: il film di Martin Scorsese con Robert De Niro che negli anni ’80 fece quasi terminare la carriera del regista newyorkese, ma che nei decenni successivi divenne una vera e propria opera di culto. L’ossessione del personaggio di De Niro è interpretata dal comico Jerry Lewis.

 

IL TRAILER – RE PER UNA NOTTE

 

Diventare celebrità

“Meglio essere Re per una notte che buffone tutta la vita” dice sul finale il protagonista del film di Scorsese, Rupert Pupkin, mentre ha l’occasione della sua vita, seppur effimera e momentanea. Una quote del film che rappresenta l’aspirazione di Rupert e il suo inevitabile destino. La sua è una storia di ossessione, in un affresco della generazione americana degli anni ’80, segnati dalla tv commerciale e dal  bisogno di appartenerle. E Rupert ha l’unico desiderio di eseguire il suo pezzo durante lo show comico della star televisiva, Jerry Langford, alter-ego a tutti gli effetti del suo interprete, Jerry Lewis.

Dopo aver salvato Lagford dalla folla inferocita di fan e avergli strappato un appuntamento, si forma nella testa del Pupkin De Niriano la possibilità reale di farcela a diventare una star televisiva.

 

Re per una notte

L’insistenza frenetica a contattare e incontrare il conduttore viene alternata da Scorsese a intermezzi onirici che sembrano quasi reali. Rupert infatti immagina di essere il migliore amico di Lagford, indispensabile per lui, quasi costretto ad accettare di intervenire nel suo show. La realtà identifica meglio la caratterizzazione di Pupkin.

La sua vita è l’ossessione di diventare qualcuno, o meglio Jerry. Vive tra la sua cameretta con i cartonati del pubblico del late show e degli ospiti di Jerry, mentre il registratore confonde le voci dello spettacolo comico con le sue. Tutto interrotto dalle urla della madre nella stanza accanto che ci riportano una figura, quella di Rupert, confinata e rinchiusa nelle proprie illusioni. Probabilmente senza lavoro e voglia di trovarlo, provando e riprovando il suo monologo comico.

La commedia cringe

Scorsese viene spesso, e a ragione, identificato come uno dei più grandi autori dei gangster movie newyorkese. Ma nella sua lunga carriera è anche riuscito a variare genere, creando una commedia strana. Che oggi definiremmo cringe, piena di surrealismo, non sense e sporcata da un dramedy agrodolce. Il personaggio di Rupert, insieme alla sua amica stalker Marsha, inserisce il film tra la commedia nera e il crime.

Tant’è che nulla è mai scontato e la pellicola vive dell’incertezza sul lato che Scorsese utilizzerà per far evolvere il film. Se lo manterrà nei binari della buffonesca rincorsa di avere un contatto da parte di Marsha e Rupert con il presentatore televisivo, o se il rapimento di Jerry nel perfetto stile scorsesiano propenderà verso la classica violenza dell’uomo costretto a fare i conti con la propria coazione a ripetere. E Re per una notte, anche per questi motivi, sembra in balia di se stesso. Non riuscendo a unire le due parti, quella più seria e più surreale.

 

Re per una notte

 

La critica all’American Dream Televison

Re per una notte di Scorsese ha messo nel dimenticatoio le sue intenzioni abbastanza palesi ed evidenti. Il film è una feroce critica al mondo televisivo americano, con particolare riferimento agli show comici che hanno tanto nutrito il piccolo schermo americano. Non è un caso come Scorsese caratterizzi il personaggio di Langford. Ben lontano dalla maschera istrionica e irriverente del Lewis noto, e inserita in una rappresentazione del sistema dello stand up-comedy piena di cinismo, nevrosi e freddezza.

Il taglio che dà il regista di Quei bravi ragazzi è diretto a distanziare i late show comici dalla leggerezza delle proprie battute. Normalizzando il ruolo del comico come una maschera abbastanza distanziata dal proprio ruolo. Così come si evince dal personaggio di Lewis. Perennemente arrabbiato, tenebroso, annoiato e rinchiuso nella sua villa.

 

Re per una notte

Una mera questione economica, sembra suggerirci Scorsese dietro a questa rappresentazione abbastanza asettica del comico di successo e degli show americani. Un mondo a tratti ingiusto e recintato da un confine quasi impossibile da valicare. Perché Rupert ci prova con le buone, presentandosi ogni giorno nella sala d’attesa dell’ufficio di Langford, ricevendo picche. Alla fine De Niro vuole solo che Jerry ascolti il suo nastro e lo valuti per ciò che è, facendo terminare le proprie speranze o facendole iniziare.

Pupkin alla fine è l’emblema della difficoltà di realizzare ciò in cui si crede. Le porte chiuse in faccia che riceve Rupert formano la sua ossessione solo perché nessuno ha il coraggio di stare ad ascoltarlo, tutti troppo impegnati a nutrire l’industria dello spettacolo che si affida a risultati certi senza alcuna incertezza. Lo fa solo l’assistente del presentatore con toni gentili, ma Rupert riconosce come autorità solo Jerry ed è da quest’ultimo che vuole ricevere dei no o dei sì.

Fanatismo e ricerca di fama

Re per una notte si concentra sul fanatismo estremo e sull’ossessione che spinge lo spettatore inebriato dal sogno televisivo ad essere per forza incluso in esso. Scorsese ad inizio film fa scorrere i titoli, sulle note di Come Rain or Come Shine di Ray Charles, al fermo immagine di Marsha schiacciata nella macchina di Langford, mentre poggia le mani al finestrino in trappola, e Rupert la osserva.

Metafora della situazione di blocco in cui il fanatismo si trova, schiacciato dal peso e dalla difficoltà di non poter accedere al proprio idolo. Situazione in cui si troverà Jerry, rapito e seviziato nella casa di Marsha. E il film a ben vedere inquadra due tipologie di fanatismo. Quello della donna ferma nel suo processo di stalking e possesso ai danni di Langford. E quello invece di Rupert, le cui mire non sono mai state Jerry, bensì il suo posto, il suo show. La fama stessa.

 

Re per una notte

 

Pupkin ottiene i suoi minuti di celebrità, proprio come Re per una notte fa venire fuori la sua critica al sistema mass mediale americano. Dimostrando come Martin Scorsese, assieme al suo sodale Robert De Niro, è sempre stato capace di aprire e chiudere finestre dentro la commedia intelligente.

  • Anno: 1983
  • Durata: 109
  • Distribuzione: Usa
  • Genere: comedy
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Martin Scorsese
  • Data di uscita: 18-February-1983

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