Connect with us

Latest News

Al Festival di Sarajevo il successo di “Blackbird Blackbird Blackberry”

Il dramma "Blackbird Blackbird Blackberry" di Elene Naveriani si aggiudica il premio come miglior film al Festival di Sarajevo. Alla protagonista Ekaterine Chavleishvili il riconoscimento come miglior attrice.

Pubblicato

il

festival di Sarajevo

Il Festival Internazionale del Cinema di Sarajevo del 2023 ha premiato come miglior film il dramma georgiano diretto da Elene Naveriani, Blackbird Blackbird Blackberry. L’attrice protagonista Ekaterine Chavleishvili si è inoltre aggiudicata il premio per la migliore attrice agli Heart of Sarajevo Awards. La cerimonia si è svolta la sera di venerdì 18 agosto nella capitale bosniaca.

Sinossi di “Blackbird Blackbird Blackberry

Etero è una donna di 48 anni che vive in una città delle Georgia in cui gestisce una piccola farmacia. In tutta la sua vita non ha mai desiderato avere un marito, privilegiando la totale indipendenza. Nonostante le malelingue che le parlano alle spalle, lei è più che mai soddisfatta della sua vita. Quando però si innamorerà per la prima volta di un uomo, dovrà affrontare i suoi sentimenti e rivalutare le priorità per tornare ad essere felice.

Gli altri premi del Festival di Sarajevo

Si aggiudica il premio come miglior regista l’ucraino Philip Sotnychenko col suo “La Palisiada”. Questo dramma criminale vede come protagonisti due vecchi amici, un detective di polizia e uno psichiatra forense. Si ritroveranno ad indagare sull’omicidio di un collegale nell’Ucraina occidentale nel 1996 appena pochi mesi prima che l’Ucraina firmi la Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo.

Al debuttante Jovan Ginic va il premio come miglior attore per il ruolo in “Lost Country” di Vladimir Perisic. Il film segue le vicende di un adolescente serbo che negli anni ’90 prende parte alle proteste studentesche contro il regime autoritario del presidente serbo Slobodan Milosevic. Allo stesso tempo, il giovane è legato con un profondo senso di lealtà alla madre, portavoce del regime.

Bottlemen del regista serbo Nemanja Vojinovic vince nella sezione dedicata al miglior documentario. Il titolo Bottlemen fa riferimento agli uomini che lavorano nella grande discarica insalubre ai margini di Belgrado.

Sempre un documentario si aggiudica il premio per i diritti umani, sezione che si ripromette di affrontare meglio questioni legate a tali ambiti. Si tratta di Silence of Reason della regista macedone Kumjana Novakova che per il film ha utilizzato gli archivi della Corte internazionale dei diritti dell’uomo dell’Aia. Il difficile tema è quello della violenza contro le donne utilizzata come arma nella guerra bosniaca.
Nella giornata di giovedì, Novakova ha partecipato alla discussione pubblica sulle rappresentazioni artistiche e mediatiche della violenza contro le donne. Giovedì è stata una giornata di lutto nazionale in Bosnia ed Erzegovina a causa di un triplice omicidio-suicidio nella città bosniaca di Gradacac accaduto la scorsa settimana. Un uomo ha ucciso la sua ex moglie e ha trasmesso l’omicidio in diretta.

Il premio speciale della giuria, presieduta quest’anno dall’attrice australiana Mia Wasikowska, è andato al documentario Fairy Garden di Gergo Somogyvári. È il racconto di un’ insolita amicizia tra un adolescente transgender di 19 anni e un senzatetto di 60 anni che vivono insieme in una capanna fatiscente nei boschi fuori Budapest.

Altro premio speciale della giuria è stato assegnato a De Facto della regista Selma Doborac per la sua promozione della parità di genere. Il documentario adotta un approccio analitico per esaminare come il cinema possa trattare crimini contro l’umanità, violenza estrema e terrore di stato senza essere complici in essi.

Infine il premio per il miglior cortometraggio, che qualifica il progetto per la considerazione agli Oscar, a 27 di Flóra Anna Buda. Il film d’animazione racconta la storia di una donna di 27 anni che vive ancora con i suoi genitori e che sogna di fuggire dalla sua noiosa vita di tutti i giorni.

Fonti: The Hollywood Reporter