“Affricate” al Calabria Movie Festival: trama e recensione
Un cortometraggio ungherese su una vacanza estiva tra crescita, responsabilità e indipendenza. Una storia di amore che esce fuori dai confini familiari.
Tra i titoli internazionali della 4° edizione del Calabria Movie Film Festival a Crotone verrà proiettato “Affricate” (titolo originale “Affrikàta“): un cortometraggio dall’Ungheria scritto e diretto da Anna Gyimesi nel 2022, con una durata di 26 minuti. Il corto è stato già selezionato nella 28esima edizione del Sarajevo Film Festival.
La trama di Affrikàta
Klara (Kováts Adél) è una madre single che cresce da sola le sue due figlie, Greti (Kizlinger Lilla) e Léna (Csutak-Hoffmann Kinga); è molto protettiva nei loro confronti, soprattutto con Léna che ha una disabilità motoria. Una vacanza al mare mostrerà a Klara che le sue figlie stanno crescendo mentre lei le sta a guardare in maniera passiva. La conoscenza di Mark (Nagy Márk), un ragazzo che lavora nella residenza dove alloggiano, movimenterà un po’ i rapporti e le gerarchie stabilite dai loro ruoli. Klara guarda con diffidenza a lui e alla vicinanza con le ragazze. Léna e Greti parteciperanno a un talent organizzato da Mark; dopo la loro esibizione, avrà un incontro molto ravvicinato proprio con la donna che prima lo criticava aspramente.
Canalizzare la propria energia
Le affricate sono le consonanti pronunciate dalla parte esterna della bocca: l’aria viene prima bloccata per poi uscire tutta insieme. Anche lo spirito di Klara è inizialmente molto contenuto in quello di madre premurosa che cerca di proteggere le sue figlie in tutti i modi, da sola. La donna trascura sé stessa e rivolge a loro tutte le sue attenzioni. Durante la vacanza sembra riconoscere che forse, un domani, i suoi compiti di tutrice andranno sempre via via scemando: le ragazze stanno crescendo, scoprono il mondo in autonomia. Il primo segnale viene dall’esterno: un ragazzo, un estraneo che sembra interessato alle sue figlie senza, forse, fare loro del male. Mark rappresenta l’esterno, il mondo fuori che le aspetta e che, al momento non sembra rendere la sua partecipazione necessaria, ma comunque gradita: è Mark stesso a invitare la donna alla serata del talent show insieme alle figlie.
È l’occasione, per Klara, di canalizzare quella energia verso sé stessa. I primi tentativi impacciati, come ad esempio prepararsi alla serata con un rossetto e un vestito nuovo, la porteranno a mostrarsi in un modo diverso da quello di madre concentrata sul solo benessere delle sue figlie. L’intimità con Mark mostra che anche lei può avere incontri “esterni”, diversi dal nucleo familiare da lei creato e protetto ogni giorno: Léna e Greti possono acquistare un po’ di indipendenza, come può farlo anche lei. Nei momenti di preparazione rivede sé stessa da giovane, al mare: prima di diventare madre, prima di prendersi cura delle figlie in maniera quasi ossessiva, prima di tutto. È l’occasione per riflettere non solo sul tempo, ma sul cambiamento del suo ruolo.
Lasciar andare
In “Affricate“, le espressioni rigide e le brevi frasi di Kováts Adél (che interpreta Klara) contribuiscono a diffondere un senso di preoccupazione continua. Le luci artificiali degli interni, alternate a quella esterna e alle inquadrature del mare, contribuiscono a creare agitazione: sta per succedere qualcosa? che pericolo si nasconde dietro l’angolo? Nessuno, se non quelli che sono nella testa agitata di Klara. Queste sensazioni sono infatti smontate dalle scene in cui poi si vedono le chiacchiere di Léna e Greti, sorelle a volte distaccate ma spesso unite da risate complici.
Verso il finale di “Affricate” ogni tensione che era stata creata dalle scene o dai rapporti tra i personaggi viene smontata, all’insegna dell’ “unione” piuttosto che della scissione o di segnali di pericolo. Può essere un po’ inaspettato o un po’ forte da vedere, considerando il rapporto che hanno mantenuto e la differenza di età tra Klara e Mark, molto più vicino a Léna e Greta. Il copione asciutto e gli atteggiamenti ingenui ma non disinteressati dei protagonisti più giovani fanno proseguire la narrazione in maniera fluida; le ambientazioni interne ed esterne raffigurano bene un tempo come quello di una vacanza estiva: in una residenza senza troppi fronzoli avvengono cambiamenti importanti per ogni tappa della vita.
TaxiDrivers è media partner del Calabria Movie Festival, a Crotone dal 17 al 20 Agosto.
Affricate
Anno: 2021
Durata: 26 minuti
Distribuzione: Lights On
Genere: cortometraggio
Nazionalita: Ungherese
Regia: Anna Gyimesi
Data di uscita: 18-August-2023
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