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‘Demeter – Il risveglio di Dracula’: La recensione

Ora su Prime Video Demeter - Il risveglio di Dracula (The last voyage of the Demeter), film horror liberamente ispirato al settimo capitolo del romanzo di Bram Stoker del 1897 Dracula.

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Ora su Prime Video ‘Demeter – Il risveglio di Dracula’ (The last voyage of the Demeter), film horror liberamente ispirato al settimo capitolo del romanzo di Bram Stoker del 1897, ‘Dracula’. La regia è stata affidata ad André Øvredal e il cast è composto da nomi importanti come Liam Cunningham e David Dastmalchian, oltre che dai talenti emergenti Corey Hawkins e Aisling Franciosi.

Un terrore nascosto

Demeter – Il risveglio di Dracula è un libero adattamento del solo settimo capitolo del capolavoro di Bram Stoker, che racconta in poche pagine il viaggio di  Dracula dalla cittadina di Varna in Bulgaria a Whitby, in Inghilterra. Il racconto dei fatti nel romanzo di Stoker è affidato al ritrovamento del quaderno di bordo da parte di un giornalista. Le poche pagine descrivono in modo chiaro e sempre più delirante il viaggio della Demeter e la psicosi scatenata dalla scomparsa dell’equipaggio a causa di un ospite non previsto: Dracula. Nelle poche pagine che compongono il racconto, lo scrittore irlandese riesce a infondere nel lettore l’angoscia che l’equipaggio vive durante il viaggio per mare, condannato a un’inevitabile e terrificante morte per mano di una figura misteriosa.

Un terrore evidente

Da queste poche pagine prende, quindi, spunto il film diretto da Øvredal e scritto da Bragi F. Schut e Zak Olkewicz. Si apre con il ritrovamento della Demeter e segue la traccia del ritrovamento del libro del capitano, sviluppando poi un racconto esterno all’opera originale. Grazie a un lungo flashback la storia si sposta nel passato recente mostrandoci la scelta dell’equipaggio e le operazioni di carico della nave. Ci vengono così presentati i protagonisti e le circostanze del viaggio che porteranno alla tragedia. Importante nell’introduzione alla vicenda la presenza degli zingari che trasportano le casse fino al porto e che si rifiutano di imbarcarsi, preannunciando la tragedia all’equipaggio.

Il viaggio maledetto

La parte centrale del film è ovviamente incentrata sul viaggio dei protagonisti, ed è qui che iniziano i primi scricchiolii della sceneggiatura e della costruzione narrativa e ritmica della pellicola. Con il passare dei minuti i dialoghi diventano sempre più approssimativi e privi di originalità, le scelte dell’equipaggio sono a dir poco curiose e la costruzione psicologica è pressoché inesistente. Ogni personaggio incarna i classici stereotipi: troviamo quindi il delinquente, il bravo marinaio, il superstizioso, il razionale. Questo modo di categorizzare le personalità sgretola purtroppo l’impianto psicologico che dovrebbe essere alla base della costruzione di un film d’atmosfera. Proprio sull’argomento atmosfera si toccano i punti più critici dell’opera. Øvredal non riesce mai a creare una tensione tale da tenere col fiato sospeso la sala. Si affida a un paio di jumpscare nemmeno troppo riusciti e compie una scelta scellerata dal punto di vista della suspence: mostra con troppa fretta e per troppo tempo Dracula. La fotografia certamente non aiuta. Il filtro blu mescolato alle luci diegetiche delle lampade ad olio e delle candele dona all’ambiente una luce verdastra che nasconde poco alla vista; una fotografia più tenebrosa avrebbe giocato sicuramente a vantaggio dello spettacolo.

Questo, quindi, è il grave difetto del film. Mostrando subito la creatura, infatti, ogni brivido viene meno. Lo spettatore conosce il mostro e, problema ancor più grande, anche l’equipaggio lo vede. Con questa scelta viene eliminata la dimensione psicologica della psicosi che pian piano prende il sopravvento. Dracula viene ridotto a una semplice minaccia soprannaturale che deve essere combattuta. Conseguenza di questa scelta è l’incredibile perdita di ritmo. Il film risulta diluito e compassato, la sceneggiatura allunga incredibilmente il film con inutili scene di trasformazione e di ricerca che diventano intermezzi diurni tra un’apparizione e l’altra di Dracula.

Un mostro selvaggio

Se la gestione di Dracula è uno dei problemi della pellicola, non si può dire altrettanto della scelta di mostrarlo nella sua versione ferina. Il design della creatura è ottimo, la crudeltà e la violenza con le quali si nutre dei malcapitati sono sicuramente le cose più riuscite. Anche dal punto di vista tecnico e degli effetti speciali la creatura è ben fatta e gli effetti di smembramento ben costruiti.

In conclusione

Demeter – Il risveglio di Dracula risulta un prodotto appena sufficiente che spreca l’ottima idea di partenza, perdendosi in dialoghi mal scritti e scelte narrative poco sensate. La fotografia non riesce a costruire la giusta atmosfera, così come la scelta di mostrare da subito il pericolo e di stereotipare i protagonisti. Decadendo la dimensione psicologica che emerge nelle pagine di Stoker, decade anche la dimensione orrorifica del viaggio. Queste scelte discutibili annoiano e non rendono sicuramente giustizia ad un personaggio come Dracula.

Uniche note positive sono gli effetti speciali, il design della creatura e la scelta di mostrare il lato più selvaggio e da predatore del conte.

Demeter - Il risveglio di Dracula

  • Anno: 2023
  • Durata: 118'
  • Distribuzione: Leone Film Group
  • Genere: Horror
  • Nazionalita: Stati Uniti d'America
  • Regia: André Øvredal

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