‘Blue Beetle’: l’eroe che non ti aspetti

Blue Beetle, il film della DC diretto da Angel Manuel Soto, è il primo dedicato interamente a questo supereroe dalla lunga storia fumettistica. Il primo episodio fu pubblicato nel 1939 (Mystery Men Comics volume 1), e l’alter ego di Blue Beetle era Dan Garrett, in origine un poliziotto dai superpoteri acquisiti grazie ad una speciale vitamina; successivamente (dopo il passaggio di Blue Beetle alla Charlton Comics) divenne l’archeologo che trovò lo Scarabeo durante uno scavo in Egitto ottenendo così i suoi poteri.

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Con questo nuovo restyling, lo Scarabeo è passato da Garrett all’inventore Ted Kord, erede della Kord Industries, che pur non riuscendo ad attivarlo e ad ottenerne il potere, ha usato la tecnologia e le sue invenzioni per diventare il nuovo Blue Beetle. Dopo la sua scomparsa, dello Scarabeo non si ebbero più notizie; dal suo ritrovamento inizia la nuova avventura targata DC, Blue Beetle.

Blue Beetle: la trama

Il film parte proprio da qui: dal ritrovamento dello Scarabeo da parte della Kord Industries. Ted Kord è morto (o quantomeno scomparso) e l’impero è ora sotto il controllo della sorella Victoria, subdola villain splendidamente interpretata dalla bravissima Susan Sarandon; il suo piano è sfruttare i poteri dello Scarabeo alieno per creare un esercito di superuomini, iniziando dal fidato Carapax. La figlia di Ted, la giovane Jennifer (Bruna Marquezine) per opporsi ai disegni criminali della zia, ruba lo Scarabeo e lo affida, chiuso in una scatola, a Jaime Reyes (Xolo Mariduena, noto per il ruolo di Miguel Diaz nella serie Cobra Kai), neolaureato appena rientrato a Palmera City ed in cerca di lavoro. Ma la curiosità della focosa famiglia di Jaime ha il sopravvento; e lo Scarabeo si anima, attaccandosi allo sbigottito Jaime ricoprendolo di una armatura blu con le ali. Khaji Da, l’intelligenza artificiale aliena nello Scarabeo, ha scelto il suo nuovo ospite simbiotico, e Jaime si trasforma in Blue Beetle. Jaime, Jenny ed l’ardita famiglia combatteranno allora per salvarsi a vicenda e sventare i piani di Victoria.

Il nuovo eroe latino

Se finora conoscevamo l’America Latina soprattutto grazie alla musica, dalle numerose hit estive al popolare ballo della salsa, ed alle telenovelas, con Blue Beetle arriva in sala il primo film di supereroi in live action con protagonista un personaggio latino. Jaime è l’eroe che non ti aspetti, ma che ti conquista immediatamente; al pari della sua passionale ed ardimentosa famiglia, in particolare la sorella Milagro, il geniale zio Rudy e soprattutto la strabiliante Nana (Adriana Barraza). Il loro motto è Animo!, coraggio; e con coraggio e senza mai perdersi d’animo, insieme sapranno affrontare tutte le avversità e combattere per la famiglia.

Ecco, il cuore di Blue Beetle è proprio l’anima latina dell’eroe, che umanizza il Supereroe e ce lo rende più vicino; ed il cuore di Jaime è la famiglia. In contrapposizione con la ricca stirpe dei Kord, con Jenny erede di una grande casa vuota, i Reyes vivono in una casa piena zeppa d’amore; e se il villain (ma anch’esso, in realtà, vittima di Victoria) Carapax (Raoul Max Trujillo) affronta Jaime/Blue Beetle tronfio, affermando sicuro ‘L’amore che provi per la tua famiglia, ti rende debole’, è vero esattamente il contrario: l’amore di e per la sua famiglia è ciò che rende Jaime forte e capace di clemenza.

La magia di Blue Beetle

Se Jaime è il cuore di Blue Beetle, insieme alla sua anima latina e ad una famiglia che conferma il detto ‘l’unione fa la forza’, il regista Angel Manuel Soto è il direttore d’orchestra che è riuscito a trasmettere l’emozione e la passionalità dei personaggi nel suo film incastrandoli alla perfezione in una trama solida e scorrevole, cui ha dato ricchezza di ritmo ed azione accompagnata da una colonna sonora potente (un mix entusiasmante di rock, musica latina e synth music composta da Bobby Krlic, in arte The Haxan Cloak) con l’aggiunta di un tripudio di effetti speciali creati con l’animazione CGI.

Blue Beetle è un prodotto curato in ogni aspetto e ben confezionato che non manca peraltro di profondità di sentimenti e – di fondo – finanche di una cruda disamina sulla situazione degli emigrati messicani ed i pericoli dell’intelligenza artificiale che prende il posto dell’essere umano (gli esperimenti di Victoria sono un monito, l’equilibrato rapporto simbiotico tra Jaime e Khaji Da un auspicio).

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