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‘Marry My Dead Body’. La recensione del film di Weihao Cheng da oggi su Netflix

Famiglia e inclusione tra fantasmi e risate. La commedia sovrannaturale a tema LGBT arriva su piattaforma direttamente da Taiwan.

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Marry my dead body

Presentato in Italia durante l’edizione 2023 del Far East Film Festival, la dark comedy LGBT Marry My Dead Body di Weihao Cheng arriva su Netflix. Prodotto da Veronica Jin e Dennis Wu, il lungometraggio taiwanese presenta un cast d’eccellenza, tra cui Greg Hsu, Austin Li e Gingle Wang.

Distribuito da Bole Films e Vie Vision Pictures, il film ha regnato per mesi sul box office in Taiwan. La sua premiere ha avuto luogo il 17 Novembre 2022. Si trattava di un’edizione limitata esclusivamente per il Golden Horse Film Festival. Mancava ancora un mese al completamento del periodo di post-produzione del film e le modifiche alla post-produzione sarebbero state apportate prima dell’uscita ufficiale.

Marry My Dead Body, la sinossi

Il poliziotto etero, omofobo e fantasmafobico Ming-han Wu (Greg Hsu) raccoglie per errore una busta rossa, mentre indaga sulle prove di un caso. Incontra Mao Mao (Austin Lin), che sta discutendo di un possibile matrimonio con il suo fidanzato, ma è morto ingiustamente a causa di un incidente. La nonna di Mao Mao (Wang Man-Chiao), riluttante ad accettare la morte del ragazzo prima di sposarsi, ha l’idea di un “matrimonio fantasma”. I due sono, dunque, costretti a sposarsi. Nel frattempo, Ming-han inizia ad avere molta sfortuna. Non solo non è riuscito a sbarazzarsi del suo matrimonio, ma ha persino incasinato il caso antidroga al quale la poliziotta Tzu-ching Lin (Gingle Wang) lavorava da tempo. Per troncare il matrimonio, non ha altra scelta se non quella di risolvere il caso insieme al suo “marito fantasma” Mao Mao. Per scoprire il colpevole e vendicare il marito, intraprendendo un viaggio pieno di assurdità.

Marry My Dead Body

Marry My Dead Body, la parola al regista

La storia ruota attorno a due personalità completamente opposte. Due mondi che, stereotipicamente parlando, non dovrebbero combaciare e che raramente sono rappresentati insieme in un rapporto di comprensione e crescita. Spiega il regista:

Questo tipo di rapporto tra un uomo etero e uno omosessuale viene difficilmente sviluppato e rappresentato nei film. Si tratta di una dimensione nuova che credo abbia molto spazio per essere esplorata e adatta ad essere compresa da tutti.

Al centro del film c’è il richiamo a una necessità contemporanea, ma anche passata, di dare forma a una famiglia globale che includa persone dall’estrazione sociale, culturale, e dall’identità diverse. Tutte condividono, globalmente, quel valore comune dell’essere parte attiva dell’umanità.

Questo valore comune di umanità si esprime amandoci l’un l’altro, non ha confini né secondi fini, non si limita a questioni di genere. Questo è quello che volevo trasmettere alla fine della storia,

conclude Cheng

Molto più di una dark comedy LGBT+

Di fatto, proprio per volere di Cheng e della produttrice Veronica Jin, il primo trailer ufficiale non faceva intendere che fosse una storia LGBT+. Decisione che scaturisce dal desiderio di arrivare a un pubblico più ampio, non  influenzato dal personaggio omosessuale del film. 

Spesso ciò si deve al fenomeno danmei, conosciuto a livello internazionale come “boys love”, incentrato su storie a tema omosessuale (maschile) con obiettivi commerciali. Il target preciso è un pubblico femminile che ne idealizza personaggi e storie d’amore.  Invece, qui, l’obiettivo è ben più ampio: si tratta di una storia che vuole comunicare con uno scenario globale.

Marry My Dead Body

La dimostrazione dell’interesse verso i diritti LGBT+ non ha preso forma soltanto attraverso la storia. Sono molti i dettagli che caratterizzano il progetto. Ad esempio, la colonna sonora di Marry My Dead Body presenta una collaborazione con Jolin Tsai, nota popstar taiwanese e icona queer per gran parte dell’Asia dell’Est. Confluisce così nella pellicola tutta la cultura pop, sia quella “di taglio” LGBT+ che non.

Inoltre, la cantante ha partecipato alla produzione del film. Per scrivere la colonna sonora, Untitled, ha impiegato più di un anno, dopo aver letto attentamente la sceneggiatura e visto il montaggio preliminare del film. Cheng ha affermato che, quando ha pensato alla musica, ha ritenuto che Tsai fosse la scelta giusta. La collaborazione era iniziata già un anno prima delle riprese. 

Un film riuscito

Ciò per cui il film risalta maggiormente è l’attenzione alla rappresentazione e alla caratterizzazione dei personaggi: realistici e non stereotipati. Il loro mondo viene raccontato con sincerità e, perché no, anche con un pizzico di dolcezza. Vi è, inoltre, un grande studio dietro la sceneggiatura e la produzione del film, che è riuscito sicuramente nei suoi obiettivi, dal punto di vista commerciale e artistico.

La parte comica è una delle sue qualità maggiori. Rispetto alle commedie passate, anche recenti, il divertimento non gioca su stereotipi LGBT+ o cliché cinematografici, se non per scherzarci presentandoli come assurdità. I giochi di parole, le battute e le situazioni umoristiche sono semplici ma d’effetto, e soprattutto generiche. Perfette per arrivare a un pubblico ampio e diversificato, avvicinando gli spettatori che sono al di fuori o parte della comunità LGBT+. 

A proposito della scelta del connubio tra comicità e horror, Cheng commenta:

All’inizio della mia carriera ho lavorato a molti corti comici, ma poi, non so perché, ho realizzato lungometraggi horror. Col tempo ho iniziato a pensare di dover lavorare su qualcosa di più felice, tutte queste emozioni [legate all’horror] mi hanno prosciugato.

Di fatto, il film si caratterizza per il suo mix comico e dell’orrore, dando forma a un progetto in cui l’elemento più spaventoso diventa un abile mezzo per le sue battute. Conclude il regista:

Avevo bisogno di energia e già stavo pensando a Marry My Dead Body durante la realizzazione del mio ultimo film. Non vedevo l’ora di combinare le mie capacità horror con la commedia, lavorando così su una dark comedy. Non ho abbandonato tutto del mio passato, ma gli ho dato semplicemente un nuovo inizio.

Rappresentazione e accettazione

La famiglia e il senso di comunità giocano un ruolo non irrilevante, ponendo al centro il bisogno di legarsi a un nucleo non necessariamente tradizionale. Alla figura oppositiva di un padre poco tollerante verso l’omosessualità del figlio,  si contrappone quella della nonna, che accoglie con amore e protezione il nipote. Oltre alla volontà di scegliere una personalità stereotipicamente poco aperta all’omosessualità – quella dei nonni -, il regista si è ispirato a una foto nella quale si è imbattuto.

Mi sono ispirato ad una foto del Pride dove, tra la gente che marciava, vi erano due madri con i rispettivi figli omosessuali, e quest’immagine mi ha molto ispirato a rendere il lato femminile della famiglia, quello che incorpora i personaggi positivi che riconoscono e accettano il nipote omosessuale,

spiega il regista.

Il messaggio d’inclusione espresso dal film può apparentemente sembrare banale, ma viene reso, in realtà, in maniera originale. Perché fa luce sulle nostre diversità, sottolineando allo stesso tempo la presenza di una moltitudine d’identità al mondo. Di conseguenza, non vi è alcun motivo di provare astio l’un per l’altro. 

Conclusioni

Marry My Dead Body è un connubio di ilarità e dolcezza, un’avventura che gioca su due polarità come se fossero appartenenti allo stesso mondo (e, di fatto, lo sono). È una commedia soprannaturale capace di attrarre e comunicare senza difficoltà con un pubblico moderno, offrendo risate ma sottili messaggi sociali. Questi ultimi riescono ad arrivare anche ad un’audience internazionale, grazie alla comicità da un lato tipicamente taiwanese, ma dall’altro abbastanza generale da poter appartenere a qualunque parte del mondo.  

Netflix agosto 2023: tutto quello che c’è da vedere

Marry My Dead Body

  • Anno: 2022
  • Durata: 130'
  • Distribuzione: Bole Film, Vie Vision Pictures
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Taiwan
  • Regia: Weihao Cheng
  • Data di uscita: 10-August-2023