Anno: 2012
Durata: 93’
Genere: Drammatico
Nazionalità: Messico
Regia: Michel Franco
Il mondo raccontato dal regista messicano Michel Franco nel suo ultimo film Despues de Lucia, vincitore della sezione Un Certain Regard a Cannes 2012, pur se crudo e spaventoso, non emette un grido, né un suono: urla silenziosamente, come la creatura del famoso dipinto di Edvard Munch. Ed è forse per questo che le scene di ordinaria e quotidiana disperazione e violenza, descritte con estremo rigore e veridicità, senza musica né orpelli, colpiscono ancora più lo spettatore/bersaglio, affondando il colpo in un punto imprecisato dello stomaco da cui scaturiscono dapprima i sentimenti della compassione (nel significato etimologico latino) e della pietas, che si tramutano a poco a poco in sdegno, rabbia, paura, orrore. Fino al buio assoluto, il luogo oscuro e senza ritorno della scena finale dove siamo condotti, ormai quasi in trance, insieme ai protagonisti del film.
Il despues del titolo si riferisce al ‘dopo’ l’incidente in cui muore Lucia, moglie di Roberto e madre della quindicenne Alejandra: i due superstiti, padre e figlia, ancora più legati dal tragico evento, si trasferiscono in un’altra città dove li aspettano un nuovo lavoro (Roberto è cuoco) ed una nuova scuola. Ma il trauma subito da entrambi è più profondo di quanto essi stessi credano ed avrà conseguenze imprevedibili, complicate dall’incapacità di esternare il dolore, parlarne fra loro, farsi aiutare dalla zia che cerca faticosamente di mantenere i contatti a distanza. Facile vittima del bullismo dei suoi nuovi compagni di scuola, ricchi e viziati, Alejandra – dapprima forte e positiva, sostegno del padre – inizia così una sorta di catabasi, costellata di umiliazioni e violenze fisiche e psicologiche, alle quali non si oppone, deprivata di volontà e motivazioni per ribellarsi, ma quasi invece assecondando la sua discesa agli inferi, fino ad un passo dalla morte e dalla ricerca, finalmente, di un luogo salvifico. Sarà comunque troppo tardi per il padre che, cieco di rabbia e dolore nel crederla morta, cercherà una spietata vendetta.
“Oggi la violenza è dappertutto – ha affermato il regista – non solo nelle scuole, ma sul lavoro, nelle strade, all’interno delle case”. Nel descrivere con efficacia l’impatto devastante di una morte improvvisa, la spirale di crescente violenza fra coetanei, il deleterio effetto-gruppo, l’annichilimento della capacità reattiva della ragazza, la lucida follia distruttiva del padre, il regista sembra lanciare un monito agli spettatori. Già transitato per Cannes nel 2009 con il film Daniel y Ana, Michel Franco è anche sceneggiatore dell’opera premiata quest’anno, Despues de Lucia, una pellicola che mostra qualche incoerenza nello script, ma la cui forza drammatica è da ricercarsi nell’ellittica sobrietà della narrazione.
Elisabetta Colla