Dall’inizio del mese è finalmente possibile vedere su NetflixMadame Bovary, film del 2014 diretto da Sophie Barthes, fedele trasposizione del romanzo più celebre di Gustave Flaubert. Uscito in Francia nel 1856, la sua pubblicazione ha suscitato fascino e scandalo: l’anno successivo, il suo autore è stato accusato, poi assolto, di oltraggio alla morale e alla religione. Madame Bovary ha dato il via a riscritture, trasposizioni cinematografiche (la prima nel 1933 con Valentine Tessier, diretta da Jean Renoir), canzoni, fino a definire un vero e proprio atteggiamento psicologico di insoddisfazione e malinconia per l’esistenza ordinaria: il bovarismo.
Dà il nome all’opera il personaggio emblematico e rappresentativo che rompe con gli schemi di un’epoca.
Madame Bovary – La trama
In Normandia, la giovane e bella Emma (Mia Wasikowska) corona il suo sogno e sposa Charles Bovary (Henry Lloyd-Hughes), un brav’uomo e un ottimo medico. Segue poi la storia di come Emma diventa Madame Bovary: presto la fanciulla si renderà conto che la vita non è come l’aveva immaginata, che non è sempre inviti mondani o abiti alla moda. Nel paesino di Jonville le giornate si susseguono in maniera tranquilla: Charles rientra a casa e parla del suo lavoro, il farmacista Homais (Paul Giamatti) delizia tutti con discorsi generici e banali, Emma si occupa di qualche faccende domestica. Le sue uniche distrazioni sono le merci proposte da Mr Lheureux (Rhys Ifans), abile commerciante e strozzino, e due incontri che avvengono durante la narrazione.
Prima l’affascinante Leon (Ezra Miller), studente e apprendista di diritto che condivide con lei gli stessi sogni di una vita come quella dei romanzi e vuole fuggire verso la città (Parigi): si accontenterà della più vicina Rouen (patria di Gustave Flaubert). Dopo Leon è la volta del Marchese D’ Andervilles (Logan Marshall-Green): conosciuto durante una battuta di caccia nella sua tenuta, il nobiluomo si rivelerà un abile seduttore.
Sono i due tentativi di Madame Bovary per evadere dalla realtà e vivere tutto quello che aveva sempre sognato da fanciulla con le sue compagne e e che aveva letto nei libri: ma inevitabilmente la vita vera l’aspetta per fare i conti con la realtà.
Non è quello che avevo sognato
L’insoddisfazione di Emma viene resa abilmente da Mia Wasikowska, circondata da un cast esemplare, con scelte di regia notevoli e azzeccate. Così come è ben rappresentato il bovarismo, la condizione psicologica che prende nome dal personaggio e si manifesta con una scontentezza perenne per la quotidianità e una fuga verso un mondo lontano e fittizio. Il momento che “rovina” ancora di più Emma è la battuta di caccia: non a caso, è anche quello in cui conoscerà il secondo amante. È l’evento che mostra alla fanciulla tormentata che questa vita è possibile, ma che è distante da lei, che non la riguarda se non per alcuni momenti, e la porterà a cercare l’evasione in un uomo che la ingannerà.
Le promenades nella natura di Emma sono momenti chiave del film. Quando qualcosa si rivela diverso da quello che immaginava, oppure di fronte a qualche scontentezza, Emma fugge in larghe distese dove la natura domina indisturbata. Vedere lei in questi paesaggi trasmette in maniera intensa la sua voglia di scappare e di rincorrere qualcosa che non c’è, perché lei non sa dove cercarlo. E la colpa, purtroppo, non è soltanto della gente che la circonda o da cui si è lasciata circondae, incapace di ricreare un universo che esiste solo nella mente di chi sogna.
Madame Bovary c’est moi
Questo denuncia Flaubert tra le tante verità: la cattiva educazione delle fanciulle dell’Ottocento, tra letture romantiche ed etichetta, di cui la sua Madame Bovary è il risultato, e con cui decide di rompere. Il tradimento, il suicidio sono modalità forti con cui il personaggio esce dagli schemi e se ne distanzia, anche al prezzo degli esiti più violenti.
Emma prima e Anna Karenina qualche anno dopo porteranno, nell’universo letterario e non, una nuova affermazione della donna come chi è in grado di reagire a un destino predefinito e organizzare il proprio: il vero tradimento non è verso i mariti ma nel ruolo che la società si aspetta da loro. E quando Gustave Flaubert affermerà “Madame Bovary c’est moi“, abbattendo ogni distanza tra autore e personaggio, si assumerà i rischi e le responsabilità.
Il film di Sophie Barthes inizia con alcune scene della giovinezza di Emma, prima del matrimonio. È una differenza significativa rispetto al romanzo omonimo che racconta alcune scene dell’infanzia di Charles: il libro inizia e finisce con il narratore che racconta la vita del medico. Una scelta di regia che pone fin da subito i riflettori sul personaggio femminile: questa è davvero la storia di Madame Bovary, del suo inizio e della sua fine.
Madame Bovary è disponibile su Netflix. Non perdete qui tutte le uscite di agosto.
Madame Bovary
Anno: 2014
Durata: 118 min
Distribuzione: Netflix
Genere: Romantico, drammatico
Nazionalita: Germania, Belgio, Stati Uniti
Regia: Sophie Barthes
Data di uscita: 01-August-2023
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