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“Destino cieco”: il caso e l’azzardo secondo la poetica di Kieslowski

Appassionato, come dimostrò anche nella carriera futura, per gli sviluppi trini, le trilogie e il caso che influenza pesantemente il destino umano, Kieslowski firma un teso e complesso melodramma che riflette amaramente su come la vita di ognuno sia appesa ad un filo sempre troppo sottile.

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Destino cieco

Da tempo sul portale per cinefili Mubi è disponibile Destino cieco (altrove conosciuto anche col titolo assai pertinente “Il caso”), uno dei primi film del grande autore polacco Krzysztof Kieślowski.

Girato nel 1981 , il film per anni è rimasto tra le maglie opprimenti della censura polacca che ne ha impedito l’uscita fino al 1987, non gradendo come viene rappresentato nel film il comportamento persecutorio della polizia di stato nei riguardi di certi cittadini.

La  pellicola, incentrata sulla vita del giovane studente in medicina Witek, si sviluppa attraverso tre soluzioni differenti che la vita del ragazzo finisce per prendere.

Nel ruolo dello straordinario protagonista troviamo il grande attore polacco Boguslaw Linda.

Destino cieco – una vita, tre scelte, altrettanti destini

Il primo piano su una bocca spalancata a disegnare un urlo agghiacciante che comunica terrore senza fine, introduce la vicenda di vita che coinvolge un giovane aspirante medico di nome Witek. L’uomo  studia con profitto, ma senza convinzione, avviandosi ad un mestiere come quello del medico più per osservare le volontà paterne che per seguire una vera passione di vita.

In punto di morte il genitore comunica via telefono al figlio una frase enigmatica che lascia intuire a quest’ultimo di essere libero da quel vincolo scolastico ritenuto indispensabile per volere del genitore.

Devastato per la perdita del padre, ma anche galvanizzato per quella possibilità che gli comunica libertà e libero arbitrio mai posseduto, all’improvviso il ragazzo decide di precipitarsi in stazione per prendere il primo treno che lo conduca a Parigi ove intende stabilirsi per vivere un anno sabbatico in cui riflettere sul suo futuro.

Ma, a seconda che il ragazzo riesca ad acciuffare in corsa il treno o meno, si diramano tre soluzioni di vita diametralmente opposte attraverso le quali lo spettatore riesce a comprendere come la vita di ognuno sia appesa ad un filo e come, oltre alla dedizione e ad un’ attitudine di base, il successo dipenda anche molto dalla fortuna e dal caso.

Una vita, tre ipotesi

Nella prima ipotesi il fatto di esser riuscito a prendere il treno porta Witek ad avviarsi a diventare un funzionario del partito comunista al potere, ma la relazione con una sua ex fiamma, incontrata per caso, finisce nel peggiore dei modi a causa delle divergenze politiche che dividono i due.

Nella seconda eventualità la corsa del ragazzo non è sufficiente a fargli prendere il treno e il giovane, frustrato, si scontra con un controllore del treno e poi con la polizia locale. Questa sua reazione gli anima uno spirito di protesta che lo conduce a divenire un forte dissidente del sistema al potere. Quando i suoi compagni lo accusano di essere una spia comunista, Witek si ritrova solo, rinnegato e reietto.

La terza soluzione appare ancora più beffarda e tragica delle precedenti. Witek perde il treno, ma incontra per caso una sua compagna di studi, che gli sta vicino e di cui il ragazzo si innamora, continuando la facoltà di medicina e divenendo un brillante medico.

Il giorno in cui Witek si appresta a prendere un aereo che lo condurrà ad un congresso, dopo aver appreso dalla moglie di essere in attesa del secondogenito, un fatto sconcertante interrompe bruscamente ogni possibilità di futuro e di vita felice .

L’urlo disperato con cui si apre il film finisce per coincidere perfettamente con la fine tragica della terza eventualità, chiudendo definitivamente un cerchio di vita scandito da scelte alternative e ironie beffarde del destino.

Destino cieco – la recensione

Kieslowski ha sempre messo al centro della narrazione delle sue opere, l’effetto a volte benefico, a volte nefasto, di un caso che si impadronisce dei singoli destini umani, condizionandone in maniera rilevante il futuro.

Destino cieco è uno dei lavori della maturità che avanza del regista, girato con la consueta maestria dal grande cineasta polacco prematuramente scomparso nel 1996, musicato con un pezzo coinvolgente da Wojciech Kilar, compositore polacco di gran fama e riferimento nella cinematografia di Zanussi, Wajda ma anche Polanski e Coppola.

Per quanto il rischio di un certo schematismo concettuale graviti lungo il film nelle tre storie eventuali che si passano la staffetta esistenziale del protagonista, Destino cieco funziona alla perfezione soprattutto come un teorema sul caso e sull’azzardo, dimostrando matematicamente come gli sforzi e l’impeto profusi per raggiungere gli ambiti traguardi di vita, si pieghino inevitabilmente a regole che sfuggono all’impegno e alla devozione.

Protagonista uno e trino di tre drammatiche vicende di vita alternative e possibili, il bravissimo attore polacco Boguslaw Linda riesce a rendere mirabili e attanaglianti le tre vite del suo protagonista Witek, oppresso da un complotto di sentimenti, di credo politici e di aspirazioni professionali che nulla possono rispetto alle rigide regole inviolabili disegnate dal caso.

Destino cieco

  • Anno: 1981
  • Durata: 114
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Polonia
  • Regia: Krzysztof Kieślowski

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