Anniversari

‘Malizia’, la commedia erotica che 50 anni fa stregò gli italiani

La commedia sexy italiana con Laura Antonelli, oggetto del desiderio

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Sono davvero poche le commedie sexy italiane che hanno resistito all’usura del tempo. Dopo 50 anni, Malizia, per la regia di Salvatore Samperi, ancora oggi è impressa nell’immaginario collettivo. Merito certamente di una trama scanzonata e divertente, della magica ambientazione siciliana, ma soprattutto della presenza di Laura Antonelli.

Trama di Malizia la commedia erotica italiana

Il cavalier Ignazio La Brocca (Turi Ferro), commerciante in tessuti, rimane vedovo. Padre del diciottenne Antonio (Gianluigi Chirizzi), del quattordicenne Nino (Alessandro Momo) e del piccolo Enzino, il giorno del funerale scopre che la defunta ha assunto Angela La Barbera (Laura Antonelli), giovane e  avvenente cameriera. Dopo aver acceso i desideri di Antonio e respinto i suoi assalti, Angela è oggetto delle insistenti richieste erotiche di Nino. Sposando Ignazio, raggiungerebbe l’agognata stabilità economica, ma Nino, fingendo di vedere apparire il fantasma della mamma defunta, di fatto, blocca le nozze. Inizialmente, Angela si oppone alle richieste del ragazzo, ma poi avendo compreso che, senza l’assenso di Nino, non convolerebbe a nozze, dopo aver assecondato le sue fantasie erotiche, si concede a lui. Il matrimonio può essere così, finalmente, celebrato.

I mille intoppi di un film campione d’incassi

Malizia (il titolo iniziale del film era Senza malizia), terzo campione d’incassi nell’anno, dietro  Il padrino di Coppola e Ultimo tango a Parigi di Bertolucci, ebbe una gestazione difficile. Nessun produttore voleva finanziarlo perché, come dichiarò lo stesso Samperi, gli rispondevano in coro: “le cameriere non esistono più.”

“Tognazzi mi disse che lui il siciliano non sapeva farlo, Manfredi ribatté che ‘era troppo vecchio per fare il ragazzino e troppo brutto per fare la donna’. Ciccio Ingrassia mi disse no per non litigare con Franco Franchi. La ragione era che non volevano fare un film con uno che aveva avuto degli insuccessi.”

L’unico che credette nel progetto fu Silvio Clementelli, produttore che aveva finanziato Il merlo maschio, pellicola diventata di culto con l’Antonelli e Lando Buzzanca. Quest’ultimo si rifiutò di interpretare il ruolo affidato poi a Turi Ferro, perché riteneva troppo scabroso un film nel quale una cameriera seduceva e si faceva sedurre da un ragazzino.

I manifesti del film

Decisivi per il successo del film anche i due manifesti di lancio. In uno lAntonelli (premiata per la sua interpretazione con un David speciale), abbastanza discinta, seduta su un letto, é alle prese con il reggicalze, mentre Momo la spia da dietro la porta; nel secondo è su uno scaletto con calze e giarrettiere nere in bella vista.

Ambientato alla fine degli anni Cinquanta, Malizia, girato tra Acireale e Catania, vietato ai minori di anni 18, si avvalse dei costumi di Piero Tosi, premiato con David di Donatello, della splendida fotografia di Vittorio Storaro e delle accattivanti musiche di Fred Bongusto.

Ad arricchire il cast, Angela Luce, nei panni della procace vedova Corallo, Pino Caruso, nel ruolo del parroco, Tina Aumont, in quelli di Luciana Puglisi e Lilla Brignone, in quello della nonna asfissiante e autoritaria. Per il passaggio televisivo il film fu tagliato di cinque minuti, e modificò così, di fatto, il finale. Scelta che fece infuriare non poco il regista. Lo stesso Samperi diresse una sorta di sequel: Malizia 2mila, con la Antonelli, al suo ultimo film, che si rivelò un fiasco clamoroso. David di Donatello a Turi Ferro come miglior attore non protagonista.

 

 

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