Prime Video SerieTv
‘Ascolta i fiori dimenticati’. L’imperdibile serie Prime Video
Published
1 anno agoon
Ascolta i fiori dimenticati (The lost flowers of Alice Hart nella versione originale) è una nuova serie originale Prime Video. Tratta dall’omonimo romanzo best-seller di Holly Ringland, è stata adattata per la piattaforma da Sarah Lambert, in qualità di showrunner, che l’ha scritta insieme a Kristy Fisher e Kim Wilson. Alla regia, invece, Glendyn Ivin (Penguin Bloom).
«Un racconto coraggioso di resilienza femminile, il tutto incarnato nella leggendaria presenza di Sigourney Weaver». I produttori esecutivi Jodi Matterson, Bruna Papandrea e Steve Hutensky commentano così la storia di Alice Hart. Una bambina di nove anni perde entrambi i genitori in un misterioso incendio. Va a vivere con la nonna June, che le insegna il linguaggio segreto dei fiori. Attraverso l’ineffabile e l’esperienza comunitaria al femminile, Alice scoprirà le sue origini e capirà che crescere è avere coraggio.
Nei panni della nonna June, l’iconica Sigourney Weaver. Nel resto del cast, sono presenti perlopiù attori australiani, tra cui Asher Keddie (Nine Perfect Strangers); Leah Purcell (Somersault); Alycia Debnam-Carey (Fear the Walking Dead, Saint X); Frankie Adams; Alexander England; Charlie Vickers e Tilda Cobham-Hervey. Ascolta i fiori dimenticati è stata girata tra Sydney, la regione del Nuovo Galles del Sud e il Territorio del Nord. Ha creato moltissimi posti di lavoro, rientrando a pieno titolo nell’investimento che la piattaforma sta facendo sui prodotti made in Australia.
La serie è prodotta da Amazon Studios, Made Up Stories e Fifth Season. Disponibile su Prime Video con i primi tre episodi dal 3 agosto 2023.
I restanti quattro episodi saranno distribuiti con cadenza settimanale.
Ascolta i fiori dimenticati, la trama
Alice (Alyla Browne) è una bambina di 9 anni, occhi rivolti al cielo e capelli color del grano. Vive una vita lenta, in un paesaggio brullo e selvaggio della lontana Australia. Sua madre (Tilda Cobham-Hervey) è una donna dolcissima e misteriosa, stella polare in un mare di buio. Schiacchiata dalla presenza inquietante di suo marito e padre di Alice (Charlie Vickers), tiene duro senza sosta, determinata a resistere.
Alice cova dentro il cambiamento e un certo istinto di rivalsa dal destino familiare. La tragedia è alle porte ed Alice si ritrova a perdere entrambi i genitori in un incendio che porta via tutto. Sally, la bibliotecaria del paese (Asher Keddie), cerca di ottenere l’affido della bambina, ma invano. Alice va a vivere con la nonna June ( Sigourney Weaver), nella fattoria di famiglia a Thornfield. Dove i fiori sono anche persone e le donne sanno proteggersi reciprocamente. Sarà l’occasione per ritrovare quei fiori perduti, che hanno il profumo della strada già percorsa da chi ci ha preceduti. Con i suoi pericoli ed i suoi punti di fuga.
Tra paesaggi mozzafiato e la ricerca autentica di una lingua nuova inscritta nella natura, Ascolta i fiori dimenticati si erge come dramma familiare e storia di emancipazione femminile, che raggiunge il culmine quando Alice sarà una giovane donna (Alycia Debnam-Carey, di recente in Saint X). Se il passato che non abbiamo scelto si reitera, non resta che fare un balzo in avanti, alla ricerca di un finale diverso.
Ascolta i fiori dimenticati, la forza dei personaggi
Siamo davvero padroni del nostro futuro, oppure per sempre destinati a farci carta su cui il destino imprime i suoi caratteri? Possiamo realmente lasciarci alle spalle il dolore, o la pena sarà in definitiva il marchio indelebile da cui continuare a fuggire? Queste sono le premesse della nuova serie targata Prime Video.
In Ascolta i fiori dimenticati, quanDo tutto crolla, il coraggio è pura volontà. La punta dell’iceberg è la storia di Alice, vittima di violenza insieme a sua madre. In un crescendo, prima velato poi scoperto, di maltrattamenti, l’epilogo s’arrischia ad essere una tremenda, ma necessaria boccata d’aria fresca. Eppure è solo l’inizio. Poiché la vicenda di Alice s’intreccia con quella delle donne del vivaio di June, sua nonna. Una comunità per donne e bambini che trovano rifugio da situazioni di abuso e che imparano a comunicare con la lingua dei fiori. Twig (Leah Purcell), compagna di June, le raccoglie e le rafforza tutte, con il suo ruolo di guida e canale di scolo del dolore che picchetta Thornfield.
Gli adattamenti sono sempre complessi. Nel movimento di trasposizione che opera la sceneggiatura, qualcosa si perde. Se, da una parte, il tentativo costante di aderire ad un genere preciso, svilisce l’operato di Sarah Lambert, dall’altra la forza simbolica e incarnata dei personaggi sancisce in via definitoria il valore della serie. Ascolta i fiori dimenticati non può che essere una storia character driven, trainata dunque dai singoli vissuti che confluiscono nel luogo ameno e silenzioso del vivaio. Chiamato a prendersi cura dei fiori in tutte le loro fasi, a proteggerli, ma anche a piantarli per l’anno successivo, in un cortocircuito che ha la speranza come suo perno.
La perdita di compattezza della seconda parte del racconto
L’aspetto più interessante è il disvelamento dei personaggi che pare autonomo rispetto alla storia. Fa il suo corso, in un bilanciamento tra chiarezza e nascondimento, che lo rende realistico. Questa concentrazione di anima, carne e sangue delle donne apici del racconto rischia di rarefarsi nella seconda parte della narrazione. Con lo scopo di mettere Alice adulta finalmente a confronto con il suo dramma, ignorato o “dimenticato” sino a quel momento, la forza narrativa singolare e corale si perde e la trama prende il sopravvento. L’improvviso salto nel futuro serve per chiudere il racconto e dotare la protagonista degli strumenti atti a rivelarle in senso didascalico il “motivo” di ciò che le è successo, ma resta poco spazio e tempo per masticare il boccone amaro ed esplorare emotivamente il senso di tutto.
Sigourney Weaver resta, in ogni caso, il luminoso e profondissimo afflato primario della narrazione. Resiste all’operazione che tende a sovrastimare la trama rispetto ai personaggi, svelando la sua natura di fuoriclasse.
La lingua segreta dei fiori
«È la nostra stessa lingua segreta», afferma June, mentre Alice sfoglia le pagine del libro di Thornfield. Si comunica adagiando i fiori in mazzolini densi di significato, più di mille parole. Si ricorre alla quercia del deserto o alla ruota di fuoco per esprimere desideri o sentimenti accesi, ma celati. Con un codice che richiede disciplina, compartecipazione e esperienza.
In questo senso, I fiori perduti di Alice Hart (dimenticati, nella versione in italiano) sono orme nella sabbia che ci riportano a casa, quando giriamo in tondo. Sono la storia di Alice e le molteplici storie dell’umanità tutta. Quelle che ci capitano, che ricordiamo, che spingiamo indietro nella memoria o che scegliamo per dirci chi siamo. Non resta che porsi in ascolto, come recita l’invito del titolo italiano, per essere poi in grado, finalmente, di coincidere con la nostra storia, in un misto sempre presente di destino e autodeterminazione.
Sono Diletta e qui puoi trovare altri miei articoli