Il segreto di Esma (Grbavica nella versione originale) è un film del 2006 scritto e diretto da Jasmila Žbanić. È stato presentato in anteprima mondiale al Festival del cinema di Berlino e premiato con l’Orso d’oro, il Premio della giuria ecumenica e il Peace Film Award. Nel 2007 ha rappresentato il cinema bosniaco agli Oscar, non superando la selezione successiva.
Si tratta della storia di due donne, madre e figlia. Vivono a Grbavica, uno dei quartieri maggiormente colpiti dalla guerra dei Balcani. Esma ha un passato drammatico e un futuro tutt’altro che roseo. I segreti incombono nel rapporto con sua figlia, e sono destinati a farsi spazio nel presente assediato dalle ferite del conflitto. La pellicola è prodotta da Coop99 Filmproduktion, Deblokada, Noirfilm Filmproduktion e Jadran Film.
Nel 2006, Sarajevo brulica di vita e di morte. Esma (Mirjana Karanović) è una donna sola a fare i conti con il lascito della guerra. Lavora come cameriera in un locale a luci rosse e vive con Sara (Luna Zimić Mijović), sua figlia adolescente. Una ragazza che spinge per conoscere le sue origini, che non ha mai incontrato suo padre ed è convinta sia un eroe di guerra. Una gita scolastica diventa l’occasione per smascherare i segreti di Esma e dirsi l’inconfessabile. Dentro e fuori la vita delle persone imperversa il conflitto. Le donne predominano come testimonianza e resistenza.
Al suo lungometraggio d’esordio, Jasmila Žbanić dirige una pellicola che celebra la grandezza del cinema. Nella sua capacità di raccontare storie come questa. In un intreccio riuscito tra vicenda singolare e memoria collettiva.
Il segreto di Esma, la recensione
Certe trame sono pezzi di infinito scavati nei corpi, incarnati. È questa la prospettiva scelta dalla regista bosniaca per tinteggiare la tavolozza di un dramma al femminile. L’opera prima di Žbanić è intrisa di una maturità che colpisce lo spettatore. Il coltello incide la carne con fare silenzioso, necessario, senza pietismi a stridere con la natura marmorea del tessuto narrativo.
I silenzi e la postura di Esma, personificati dalla splendida Mirjana Karanović (Papà è in viaggio d’affari, Underground,Go West), sono l’angolazione da cui il racconto si fa direzione privilegiata dello sguardo, della pellicola e dell’audience. Il dolore che insidia la protagonista è misterioso e velato. Eppure si intravede tra le pieghe di una quotidianità in salita, tra un privato massacrato dalla guerra e un Paese da ricostruire.
Esma è la rappresentazione di tutte le donne bosniache. Invalicabili, forti, coese, ma anche martoriate, esposte e abbandonate. Avanzano in una dimensione post-bellica che sembra avere in serbo per loro solo bruttezza e squallore. Il segreto di Esma ha una grande carica simbolica. Gli uomini sono assenti o ancillari al racconto, in cui le nuove generazioni, rappresentate da Sara, “giudicano” gli adulti, le loro scelte e azioni. È così che Esma incede nella narrazione: reagisce alle stimolazioni della figlia, alle sue domande, alle sue delusioni. Cercando di creare un futuro dal sapore di donna, luogo di prosperità di sentimenti e afflato comunitario.
Conclusioni
Allora il segreto resta l’unico aggancio ad un periodo da travalicare, con la spinta in avanti dell’amore materno. Lontana dal cinema “impegnato” dei fratelli Dardenne o di Loach, la pellicola di Žbanić è piuttosto una novella sulla ripresa e sui fantasmi individuali intrecciati con la storia di un popolo. Che quest’ultimo resti sullo sfondo è matrice certa di una regista che antepone la storia “piccola” alla pagina storica in senso ampio, ma lo fa con grazia e umanità.
Nazionalita: Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Austria, Germania
Regia: Jasmila Žbanić
Data di uscita: 01-March-2006
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